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Alcune considerazioni su Rinagghju e dibattito

Senza presunzione di esaustività e in attesa di ulteriori contributi, si riportano alcune considerazioni per il dibattito riguardo la potenziale vendita di parte del Compendio di Rinagghju-Pischinaccia e, in generale, la prospettiva di valorizzazione dell’area.

Rinagghju

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Tempio. Sacro Cuore, Rinagghju e progetti mancati: un’agenda nascosta?

Conferenza stampa per la presentazione del progetto Sacro Cuore e la concessione del compendio da parte del Comune (Foto: La Nuova Sardegna)
Conferenza stampa per la presentazione del progetto Sacro Cuore e la concessione del compendio da parte del Comune (Foto: La Nuova Sardegna)

Nel documento pubblicato lo scorso aprile – “Il Fronte Indipendentista Unidu in merito all’ex Palazzina Comando e prospettive di sviluppo della città” – il FIU relazionava alla cittadinanza riguardo le vicende dell’Ex Palazzina Comando ed esprimeva una posizione politica circa il discusso Protocollo d’Intesa Comune Tempio Pausania-Ministero degli Interni, ritenuto deleterio per la città viste le condizioni della permuta tra l’ex Palazzina Comando e l’ex carcere La Rutunda. In occasione della pubblicazione del documento, il FIU precisò che alle vicende di Rinagghju e al progetto Sacro Cuore sarebbe spettata una trattazione separata. Negli ultimi mesi abbiamo seguito l’evoluzione del Progetto sino al recente ritiro da parte del Sacro Cuore, con il compendio di Rinagghju che ritorna così all’anno zero. La ricostruzione che segue vuole analizzare i vari passaggi negli ultimi anni, l’improvviso ritiro della Parrocchia ed evidenziare come l’affido alla Diocesi, alla persona del vescovo Sanguinetti, sia stata la ragione principale per la quale la stessa ha potuto beneficiare del finanziamento pubblico per il completamento della chiesa del Sacro Cuore in zona Pischinaccia-Rinaggiu.

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Tèmpiu: nisciun miraculu. Lu Sacru Cori laca Rinagghju

Rinagghju
Conferenza stampa dello scorso marzo per la presentazione del progetto Sacro Cuore e la concessione del compendio da parte del Comune (Foto: La Nuova Sardegna)

Lu passu indaretu di lu Sacru Cori è una di chissi nuitai chi no arreani dugna dì. Dapoi di la cuncissioni di Rinagghju a cumenciu d’annu, Efisio Coni, parracu di lu Sacru Cori, ha fattu sapè lu ritiru di lu prugghjettu pa Rinagghju. Intinzioni manni chi aiani autu l’ala in primma passona di lu escamu Sanguinetti, ma abà lu locu è torra tutt’ in manu a lu Cumuni.

No so chjari li muttii di la dizzisioni, forsi difficultai olganizzativi e ulintariatu ‘inutu mancu, cu lu manegghju Biancareddu chi abà, puru figghjulendi lu statiali chi veni, doarà piddà pruvvidimenti e svultà siguramenti calche cosa illa prugrammazioni pa Tèmpiu. Puru palchì l’intinzioni di lu Sacru Cori – cu l’appogghju di lu Cumuni – aiani pultatu a priidè e spaltì spesi pa accunciugni pa guasi 60 milia euro.

Dunca, dapoi di l’anni passati e la lega fra Cumuni e Alba Immobiliare, l’ATI chi arià doutu gistì pa cincant’anni Rinagghju fendini un puntu di riffirimentu pa zittadini e viagghjadori, sighi listoria chena fini di Rinagghju, chi d’annu in annu è divintendi un locu sempri più mal tentu, cun latri e danni di stimà, a lu puntu chi lu manegghju a malagana è turratu illu pienu pussessu di lu locu andendi in legghj.

Dapoi chi lu Cunsiddu di Statu illu 2012 aia datu rasgioni a lu manegghju Frediani, da lu 2013 è statu pultatu addananzi lu trabaddu fra lu chiridori Sacru Cori e l’uffìzi. Finz’ arrià a malzu 2015, candu v’è stata la cunfirènzia cu li mezi d’infulmazioni pa prisintà lu prugghjettu a li zittadini. Abà, dapoi chi s’era faiddatu puru di miraculu da chinci a pocu, lu caminu chi polta Rinagghju a esse un centru economicu impultanti illu nord Saldigna pari sempri più longu.

Tempio: nessun miracolo. Il Sacro Cuore lascia Rinagghju

Il passo indietro del Sacro Cuore sul progetto che avrebbe dovuto aver luogo a Rinagghju è una di quelle notizie che non arrivano ogni giorno. A fronte della concessione avvenuta all’inizio dell’anno, Efisio Coni, parroco del Sacro Cuore, ha infatti comunicato il ritiro del progetto. Grandi propositi avevano avuto l’appoggio in prima persona da parte del vescovo Sanguinetti, ma oggi il luogo è nuovamente ed interamente nelle mani del Comune.

Non sono chiare le ragioni della decisione, forse difficoltà organizzative e volontariato venuto meno, con l’amministrazione Biancareddu che ora, anche in vista della prossima estate, dovrà prendere provvedimenti e cambiare sicuramente qualcosa nella programmazione per Tempio. Anche perché le richieste del Sacro Cuore – con l’appoggio del Comune – avevano portato a stimare e suddividere spese per manutenzioni per quasi 60 mila euro.

Dunque, dopo gli ultimi anni e il contenzioso tra Comune e Alba Immobiliare, l’ATI che avrebbe dovuto gestire Rinagghju per cinquant’anni facendone un punto di riferimento per cittadini e turisti, prosegue la storia infinita di Rinagghju, che di anno in anno diventa un luogo sempre più degradato, con furti e ingenti danneggiamenti, al punto che l’amministrazione è ritornata forzatamente nel pieno possesso dello spazio intraprendendo un contenzioso.

In seguito alla pronuncia del Consiglio di Stato, che nel 2012 aveva dato ragione all’amministrazione Frediani, dal 2013 è stato portato avanti un lavoro comune tra il richiedente Sacro Cuore e gli uffici. Il tutto fino ad arrivare a marzo 2015, quando ha avuto luogo la conferenza con stampa al fine di illustrare il progetto ai cittadini.

Ora, dopo aver parlato persino di miracolo a breve, la strada che porta Rinagghju ad essere un importante centro economico nel nord Sardegna pare sempre più lunga.

http://www.ilminuto.info/2015/12/tempio-nessun-miracolo-il-sacro-cuore-lascia-rinagghju/#more-37132