Caminera Noa sulle prossime elezioni regionali

Lo scorso 13 ottobre avevamo dichiarato a mezzo stampa la nostra volontà di non partecipare direttamente alle elezioni autonomistiche perché il progetto Caminera Noa attraversa una fase di crescita, progettualità e radicamento che ha ancora bisogno di maturare prima di misurarsi con competizioni elettorali (link).

Politicamente però Caminera Noa si dichiarava orientata a sostenere con tutte le sue forze una lista amica dei conflitti sociali e politici in Sardegna e poneva la seguente vitale questione: “i conflitti sociali e politici in atto in Sardegna avranno amici alle prossime elezioni regionali?”.

Ad un mese delle elezioni autonomistiche, dopo aver avuto anche alcuni confronti con alcune liste e dopo un serio, democratico e meditato dibattito nelle assemblee plenarie e nei coordinamenti abbiamo deciso di assumere la seguente posizione:

– Caminera Noa boccia tutte le liste a sostegno delle politiche che, con alterne vicende, negli ultimi decenni hanno governato la Sardegna, e che hanno portato allo stato attuale di desolazione e di assalto alla nostra terra e ai nostri diritti fondamentali: il diritto a vivere in una terra sana, il diritto ad accedere ad una sanità pubblica di qualità, il diritto ad un lavoro dignitoso, il diritto ad un istruzione di qualità che rispetti la specificità della Sardegna, il diritto alla mobilità, la tutela dei beni comuni, il diritto alla parità linguistica tra sardo e italiano, ecc. Pertanto, le liste a sostegno di Massimo Zedda e di Cristian Solinas essendo in continuità con i governi precedenti e in complementarietà rispetto agli interessi che veicolano e vogliono rappresentare sono da escludere. Invitiamo pertanto a non votare né i candidati presidente né i singoli candidati nelle liste, anche se furbescamente i due schieramenti hanno pescato anche tra personalità impegnate nel sociale e tra alcuni buoni amministratori.

– Caminera Noa boccia anche il Movimento 5 Stelle per due ragioni: non ha alcuna idea della Sardegna che tenga conto del suo carattere a sé stante e mutua meccanicamente idee e progetti impacchettati dalle centrali italiani del Partito che si profila come uno dei più centralisti e autoritari. La seconda ragione è che non possiamo ignorare che a livello statale sia diventato ormai lo scendiletto della destra razzista e xenofoba ad egemonia salviniana e ciò viola i nostri valori.

– Per quanto attiene alle altre liste alternative al tripolarismo italiano, la loro pur netta opposizione alle liste unioniste non è condizione sufficiente per captare il nostro consenso. Altre sarebbero state le condizioni necessarie per un nostro convinto appoggio: sarebbe stato necessario aprire alle lotte di difesa della Sardegna, cioè creare «uno spazio pubblico di libero e paritario confronto ad ampio spettro» (come auspicavamo nel documento del 13 ottobre). Appare evidente che tali condizioni politiche che avrebbero reso possibile un appoggio organico/esterno da parte di CN non vi sono affatto. Questo perché nel processo di costruzione delle liste, non c’è stata democrazia nei meccanismi di formazione, nessuna di esse nel proprio programma e nella infelice scelta del candidato alla presidenza rappresenta una forza di rottura del sistema, né accoglie in modo organico le istanze provenienti dai movimenti di lotta attivi sul territorio sardo, tra i quali CN trova la sua naturale collocazione. Inoltre tutte le liste alternative al tripolarismo italiano violano almeno uno dei nostri punti fondamentali (autodeterminazione nazionale, antirazzismo, superamento del liberismo, sostenibilità).

Davanti a questo scenario non possiamo biasimare chi deciderà di astenersi, e lo faranno moltissimi attivisti e militanti che in questi anni hanno animato l’unica vera opposizione alla giunta uscente.
Detto ciò si deve però rilevare che, poiché all’interno di alcune delle liste alternative al tripolarismo italiano trovano spazio singoli candidati rispetto ai quali è concreta l’empatia politica che nasce dalla comune sensibilità ai temi che sono al centro della nostra azione politica e dall’aver condiviso in prima persona le stesse battaglie e poiché all’elezione di tali singoli candidati si lega l’unica, seppure debole, speranza che trovino voce dentro il Consiglio Regionale le lotte da noi sostenute per il territorio e per il popolo sardo, CN considera conforme ai principi e agli intenti dichiarati una scelta orientata in tal senso da parte dei propri attivisti.

Le imminenti elezioni esprimono un carattere desolante della politica in Sardegna spesso condizionata da logiche autoreferenziali il che ha impedito che le lotte, i conflitti, le resistenze presenti in Sardegna trovassero un adeguato spazio e degna rappresentanza. La vera sfida inizierà dal 25 febbraio in poi e toccherà a tutti noi esserne all’altezza e costruire un processo di emancipazione significativo, lungimirante e duraturo.

Caminera Noa, rabbia pastori: “solidarietà, non è un fatto di ordine pubblico”

Foto: ilManifesto.it

Comunicato di Caminera Noa sulle proteste dei pastori per il prezzo del latte.

Le campagne sarde sono pronte a incendiarsi con la rabbia dei pastori e le fiamme minacciano di divampare in tutta l’isola. Quanto successo ieri ad Abbasanta, con il blocco della Carlo Felice e lo sversamento di decine di migliaia di litri di latte, potrebbe essere solo l’inizio di una nuova stagione di lotta del mondo agro-pastorale sardo. 

Caminera Noa intende manifestare la propria solidarietà a chi ieri, in maniera spontanea e autorganizzata, ha partecipato alla manifestazione, nata da un tam tam telefonico e social tra gli stessi pastori. Purtroppo, la stretta repressiva avviata dagli ultimi due ministri dell’Interno rischia di presentare un conto molto salato ai pastori che, stremati da anni di umiliazioni e soprusi da parte della politica e dei raggruppamenti industriali del settore lattiero-caseario, hanno deciso ieri di dare un forte segnale di rottura con la linea delle trattative e dei tavoli tecnici. Lo diciamo chiaro e forte: un prezzo del latte equo è una necessità improcrastinabile per la Sardegna tutta, non c’è nessuna trattativa o nessun tavolo che tenga.

C’è solo un modo per evitare che quello che è accaduto ieri (e che potrebbe accadere di nuovo nei prossimi giorni) venga trattato come un fatto di semplice ordine pubblico: tutti i sardi devono far capire alla politica e all’autorità giudiziaria che quella dei pastori è una vicenda politica e come tale va trattata. Non solo, quello che vogliamo mettere in luce è che la questione del prezzo del latte è solo un aspetto del problema generale della nostra isola: l’essere succube del colonialismo italiano e l’essere inserita in un sistema economico liberista e capitalista, che nessun rispetto ha per la dignità delle persone, ma bada solo al profitto dei monopolisti.

Il dramma dei pastori non è su un altro pianeta, ma ha le stesse radici e la stessa natura del problema della chiusura dei piccoli ospedali, o della speculazione energetica, o della disoccupazione di massa e giovanile. Si attivino pertanto tutte le misure necessarie a risolvere l’emergenza del latte pagato 60 centesimi al litro e si apra un dibattito più ampio su come risolvere la questione in maniera strutturale. Ciò che è certo è che i pastori sardi devono avere la più totale autonomia su come gestire modi e tempi della loro lotta. Caminera Noa è al loro fianco.

Nuoro, nuova assemblea di A Foras

Bosa, un momento di una recente esercitazione militare sul fiume Temo (22 gennaio)

Nuovo appuntamento per il movimento A Foras – contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna – che invita sardi e sarde, collettivi, organizzazioni, associazioni, studentesse e studenti a partecipare alla prossima assemblea generale sarda per discutere dell’organizzazione delle prossime campagne, le attività e gli eventi del 2019. L’assemblea è in programma per domenica 3 febbraio, a partire dalle ore 14:00, al Teatro Eliseo di Nuoro in via Roma n° 73. A Foras richiede massima puntualità in quanto i locali sono disponibili fino alle 18:30.

Dopo l’ultima assemblea molto partecipata a Nuoro, A Foras ritorna dunque questa domenica nel capoluogo barbaricino con i seguenti punti all’ordine del giorno:

1) Organizzazione mobilitazione e campagna elettorale, dare un megafono alle lotte

2) Organizzazione e coordinamento dei gruppi e tavoli di lavoro

3) Aggiornamento calendario 2019


A FORAS – contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna
https://aforas.noblogs.org/
https://www.facebook.com/aforas2016/