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Aggius, esordio per Etnosfera: tre giorni di musica, cinema e letteratura

Aggius, esordio per Etnosfera: tre giorni di musica, cinema e letteratura

Tutto pronto ad Aggius per il debutto del Festival Etnosfera. Venerdì 17, a partire dalle 18, al via un weekend ricco di appuntamenti. La macchina organizzativa nella comunità gallurese non si è certo risparmiata: Etnosfera ospiterà, tra gli altri, eventi di primissimo rilievo come il Premio Andrea Parodi, il World Music e il Babel Film Festival, primo concorso internazionale destinato alle produzioni cinematografiche nelle lingue minoritarie.

La manifestazione nasce da un’idea della Pro Loco di Aggius ed è stata supportata economicamente dal Comune di Aggius, Fondazione di Sardegna e la sponsorizzazione di Delphina Hotel e Resort, una delle principali realtà turistiche dell’Isola.

La direzione artistica del Festival è stata affidata a tre noti professionisti: l’aggese Marco Lutzu, etnomusicologo e docente all’Università di Cagliari; Ottavio Nieddu, operatore culturale e organizzatore di eventi; Diego Pani, etnomusicologo, musicista e produttore discografico. La Pro Loco aggese, sempre molto attiva, nel corso degli ultimi anni si è profondamente rinnovata dando vita a innumerevoli iniziative tra cultura, ambiente ed enogastronomia compreso l’apprezzatissimo “Martedì nel Borgo” in programma quest’anno dal mese di luglio.

Etnosfera è una manifestazione pensata come una vera e propria festa dei popoli e delle musiche: il suo nome infatti fa riferimento alla necessità, sempre più impellente nel mondo contemporaneo, di preservare e valorizzare la ricchezza insita nella diversità delle culture umane.

Si comincia venerdì 17 giugno ore 18, con l’inaugurazione del Festival e l’incontro tra Diego Pani e Emanuele Pintus, vincitore dell’Audience Award al Liet 2022, Festival internazionale dedicato alle lingue minoritarie.

Subito dopo, al tramonto, spazio alla musica country della songwriter americana Kristina Jacobsen in coppia con il contrabbassista sardo Sebastiano Dessanay. La cantautrice e etnomusicologa proporrà un set che percorre il proprio incontro con lingue e culture diverse, con brani in inglese, lingua Navajo e sardo. Il primo giorno di festival si concluderà poi sul palco di piazza, con il concerto rock’n’roll proprio della band di Emanuele Pintus.

La giornata di sabato 18 giugno inizia con la guida all’ascolto del disco “Abacada” di Andrea Parodi, percorso di approfondimento a cura di Marco Lutzu. Subito dopo, nella stessa location, spazio per il beatmaking di Angus Bit, giovane produttore terralbese di ambiente Hip-Hop Lo-Fi alle prese con giradischi e campionatore.

Il programma della giornata prosegue poi con l’incontro tra Ottavio Nieddu, Luca Parodi (Fondazione Parodi) e i musicisti ospiti della Fanfara Station. Al tramonto, spazio per la musica e le parole di Federico Marras Perantoni, giovane cantautore di Porto Torres, che presenterà brani tratti dal suo disco “Canzoni di Mari”.

A conclusione della giornata di sabato, sul palco centrale, spazio alla world music di Fanfara Station, vincitori dell’edizione 2019 del Premio Parodi, per la seconda volta, in esclusiva, su un palco sardo. Chiude poi la serata il Dj Set di Angus Bit.

L’ultima giornata del Festival Etnosfera, domenica 19 giugno, si apre con “Conti da lu prèmiu Aggju” a partire dalle ore 11Marco Lutzu dialogherà al Museo Meoc con Andrea Muzzeddu e Riccardo Mura per la lettura di racconti dal premio ‘Aggju di conti gadduresi e cossi’ con Maria Antonietta Pirrigheddu e Matteo Biancareddu (voci recitanti) e Sarram (drones).

Un secolo di cinema in Gallura. La giornata di domenica è incentrata su due importanti produzioni filmiche che, a distanza di un secolo l’una dall’altra, celebrano la Gallura. 

Alle 18 appuntamento con Musiche dal Muto di Gallura: Diego Pani e Marco Lutzu dialogano al Parco Capitza, con Paolo Baldini, Alfredo Puglia e Matteo Muscas.

Alle 21.30 è prevista la proiezione di Cainà, la figlia dell’isola”, di Gennaro Righelli con Maria Jacobini. Musiche originali di M. Palmas. Nel 1922 Righelli gira Cainà, film muto nel quale, tra verismo ed esotismo, si narra la vicenda di una giovane caprara che sogna di attraversare il mare. Il film si riteneva fosse andato perduto, fino a quando una copia della pellicola è stata ritrovata a Praga e restaurata dalla Cineteca Sarda in collaborazione con la Cineteca del Friuli. A partire dal 1995, il film restaurato è stato proiettato in diverse parti d’Europa con le musiche dal vivo composte da Mauro Palmas. Quest’anno, per celebrarne il centenario, Palmas ha riscritto la colonna sonora nella quale sonorità mediterranee dialogano con i ritmi e le melodie della tradizione sarda.

La Pro loco di Aggius, guidata da negli ultimi anni da un gruppo di giovani, ha sentito la necessità di valorizzare il territorio e la ricchezza culturale attraverso una chiave di lettura innovativa. Da qui nasce l’idea di realizzare un Festival che possa esaltare le minoranze linguistiche della Sardegna e non solo, espresse attraverso il linguaggio universale della musica. Questa è la prima edizione del Festival, auspichiamo possa proseguire e crescere negli anni” – dichiara Paolo Sanna della Pro Loco di Aggius.

Tempio, Punto Nascite verso chiusura definitiva. Cordella: “dati falsati ma non è solo responsabilità ministeriale”

Tempio, Punto Nascite verso chiusura definitiva. Cordella: “dati falsati, ma non è solo responsabilità ministeriale”

Nel pomeriggio di mercoledì Alessandro Cordella, consigliere comunale di minoranza, ha convocato una conferenza stampa riguardo l’ospedale Paolo Dettori e, in particolare, il Punto Nascite inattivo da quasi tre anni. Oltre Cordella presenti anche altri due candidati, non eletti nella lista Alternativa Popolare, Nina Fara – ex ostetrica del nosocomio tempiese – e Mario Satta.

Punto centrale dell’incontro, l’esito della richiesta di deroga da parte della Regione Sardegna per diversi PN sardi. Il Comitato Percorso Nascite nazionale, organo del Ministero della Salute, lo scorso novembre ha espresso parere negativo alla deroga per il PN di Tempio. Il diniego fa riferimento alla “carenza degli standard previsti dall’accordo del 16 dicembre 2010” e parla di una scarsa attrattività del PN del Paolo Dettori. Il Comitato ritiene, in primo luogo, che “un numero esiguo dei Comuni considerati bacino di utenza presenta reale disagio orografico mentre la maggior parte, a distanze inferiori a 60 minuti di percorso, ha a disposizione PN alternativo”. Il Comitato cita le donne tempiesi le quali avrebbero “privilegiato altri PN quali Sassari e Olbia e altri sono avvenuti fuori dalla Sardegna”. Inoltre vengono evidenziate una serie di criticità, alcune riferite dalla stessa Regione Sardegna, quali carenza di organico in area ostetrica e altre mancanze quali la terapia sub intensiva e una sala operatoria h. 24 nel blocco travaglio parto.

Cordella attacca diffusamente le ragioni espresse, con riferimento ad alcuni elementi. “Ora saltano fuori gli standard previsti, ma l’interruzione del servizio del PN è sempre stata la carenza di personale, carenza che già nel maggio 2018 risultava rientrata” – afferma. E poi il riferimento all’arco temporale per giustificare la presunta “repulsione” delle partorienti galluresi per il PN di Tempio. “È un dato falsato, è normale che poche donne abbiano scelto il PN del Paolo Dettori negli ultimi anni dal momento che l’attività è sospesa da aprile 2018”. Sempre riguardo le tempistiche, Cordella fa riferimento anche alla richiesta di deroga nella quale la RAS ipotizzava la riattivazione del PN. “La richiesta di deroga formalmente è stata presentata solo il 28 febbraio 2020. La Giunta regionale era insediata da diversi mesi e ha avuto tutto il tempo di potenziare l’area ostetrica in modo che la richiesta di deroga fosse accolta. Ma questo non è stato fatto”.

Si arriva così al punto politico. Secondo Cordella, “sarebbe facile prendersela con il Ministero della Salute e il Comitato, ma la verità è un’altra: la maggiore responsabilità è in capo alla Giunta regionale. Mi auguro – prosegue Cordella – che le istituzioni del territorio non riducano tutto ad una responsabilità ministeriale, perché sarebbe comodo. La Giunta regionale, nella quale siedono anche diversi Assessori galluresi, nulla ha fatto in concreto per creare quelle condizioni che avrebbero salvato il PN. Il non fare nulla per potenziare il PN è una scelta politica”.

Alla luce delle discutibili affermazioni sull’attrattività del PN di Tempio da parte del Ministero della Salute, sarebbe interessante poter esaminare nel dettaglio la documentazione inviata dalla Regione Sardegna a corredo della richiesta di deroga in seguito respinta.

Tempio, Nicola Comerci (Tempio Cambia): discontinuità con il “fallimento del centrodestra”, cooperative sociali e più collaborazione con altri Comuni

Tempio, Nicola Comerci (Tempio Cambia): discontinuità con il “fallimento del centrodestra”, cooperative sociali e più collaborazione con altri Comuni

Lunedì 6 ottobre, nell’Aula Magna del Seminario Vescovile di Tempio Pausania, si è tenuta la presentazione pubblica del gruppo di centrosinistra Tempio Cambia a sostegno di Nicola Comerci candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. Comerci, classe 1976, docente di Storia e Filosofia e autore, ex segretario cittadino del Partito Democratico, è stato candidato alle elezioni regionali del 2015 e 2019 a sostegno dei candidati di centrosinistra, nel primo caso sfiorando “ai resti” l’elezione.

Ha introdotto l’incontro di presentazione alla cittadinanza il consigliere regionale del PD, Giuseppe Meloni, sindaco di Loiri Porto San Paolo dal 2012 al 2015 e unico eletto gallurese nel centrosinistra nel 2019 a riconferma dell’elezione del 2014. Meloni esprime pieno sostegno alla lista e si dice onorato di presentare un gruppo di amici che vede diversi candidati del centrosinistra al suo interno e molto felice per l’invito ricevuto. Richiama il voto amministrativo gallurese (13 comuni su 26) e sottolinea il fatto che da consigliere regionale sia spesso delicato prendere posizioni nelle frammentate singole elezioni locali ma, nel caso della lista Tempio Cambia, non ha avuto alcun dubbio nell’esprimere un pieno e aperto sostegno ad una lista che colma “la necessità a Tempio – capoluogo di provincia –  di una buona politica”. Tra i passaggi politici degni di nota nell’intervento di Meloni un’autocritica su come il governo regionale si è approcciato, in generale, alla Gallura e, in particolare, l’alta Gallura con specifici e chiari riferimenti alla riforma sanitaria regionale che ha pesantemente inciso nella vita e nella politica cittadina negli ultimi anni. Dopo una pacata autocritica, Meloni contrattacca e parla del centrodestra regionale che sul tema ha avuto gioco facile nelle ultime consultazioni con quello che chiama il populismo delle “soluzioni semplici a questioni molto complesse”, strategia che si scontra – trascorso un anno e mezzo dall’insediamento della nuova Giunta, precisa Meloni – con una condizione sanitaria non certo migliore della precedente.

All’introduzione del consigliere Meloni segue una breve presentazione delle singole candidate e candidati della lista che hanno esposto le ragioni del sostegno a Nicola Comerci. Il filo conduttore dei diversi interventi è quello della discontinuità rispetto all’amministrazione di centrodestra, seppur senza scendere mai nello specifico delle numerose problematiche e scelte opinabili dell’ultimo mandato. In alcuni interventi, come quello del candidato Mauro Fiori, emerge poi un approccio di lungo periodo che non guarda unicamente alle imminenti elezioni ma le considera come un primo passo per il rilancio e il consolidamento del gruppo di centrosinistra cittadino.

Il candidato Comerci – dopo i consueti ringraziamenti – apre la sua articolata presentazione sottolineando come il prossimo sia un voto cruciale per il destino di Tempio. Citando La Haine, film cult degli anni ’90 di M. Kossovitz, parla di una città in caduta la quale, però, ancora non ha piena consapevolezza della gravità dell’impatto futuro. Una situazione causata anche dall’amministrazione uscente definita, senza mezzi termini, “fallimento politico e amministrativo da parte di una delle amministrazioni più litigiose della storia di Tempio” citando a tal proposito le numerose rotture presenti nell’ex Giunta e l’isolamento e gli screzi avvenuti a più riprese anche nei confronti dei Comuni limitrofi. Comerci prosegue elencando alcuni temi nei quali si concretizza il “fallimento amministrativo” della Giunta uscente, come il tanto propagandato ma mai sbocciato “metro cubo zero” all’interno della più ampia Rigenerazione Urbana o la debolezza su temi quali la viabilità e sanità. Tra le criticità rilevate da Comerci anche la partecipazione alla vita politica, la scarsità di consigli comunali “tenutisi ovunque – carcere, teatro etc – meno in Comune, in una continua campagna elettorale” oltre alla mancata trasmissione degli stessi nelle emittenti locali. Il mandato amministrativo – attacca Comerci – ha raggiunto il suo obiettivo: l’elezione di Andrea Biancareddu alle regionali del 2019.

E poi uno dei punti più controversi e anche poco chiari nella posizione del centrosinistra: la proposta di acquisto e la potenziale alienazione di una parte del compendio di Rinagghju, tema che ha infiammato l’ultima parte di mandato. Da un lato Comerci parla, nuovamente, di fallimento politico nella misura in cui la potenziale vendita a privati sarebbe uno scarico di responsabilità “in quanto incapace di gestire Rinagghju”. D’altra parte, però, non chiude le porte ad una possibile alienazione – “noi non siamo il centrosinistra del no”, dichiara – e chiude con un “valuteremo la proposta”. Ad onor del vero, quest’ultima, perlomeno nei documenti al momento disponibili, è nota e ampiamente discussa da circa un anno.

Comerci parla di “leadership territoriale” da riconquistare e rapporti diversi e più collaborativi con i Comuni limitrofi galluresi dal momento che per la risoluzione dei problemi principali di Tempio, sanità, giustizia e viabilità, non sono sufficienti le sole forze tempiesi ma passa da una ritrovata unità e compattezza a livello intercomunale. Riguardo l’ex provincia Olbia-Tempio e la sua ricostituzione Comerci non esprime giudizio di merito ma, considerandolo un dato acquisito, un giudizio di opportunità riguardo alle ricadute positive che “nuova” provincia potrebbe avere su temi che vanno dalle politiche industriali – auspica collaborazione tra il tessuto industriale olbiese e l’ex ZIR oggi tempiese – alla viabilità.

Annuncia azioni di stimolo e il supporto alla nascita di cooperative sociali per poter coniugare sviluppo e maggiore eguaglianza e promette un’attenzione particolare al piccolo commercio cittadino nel quale sempre più si spiccano vetrine vuote e locali sfitti. Tra i punti programmatici contenuti nel programma, ma non affrontati analiticamente nel corso della presentazione, investimenti su Biblioteca Comunale e asilo nido, abbattimento di barriere architettoniche cittadine e un accordo con Arst per la riqualificazione della Stazione. Riguardo Limbara, l’istituzione di una linea di autobus urbano verso la montagna e una non meglio precisata “promozione di accordi con federazioni sportive” per il disastrato albergo di Curadureddu a suo tempo affidato, proprio dall’ex centrosinistra (2010-2015), a privati che malversarono impunemente e indisturbati il bene comunale nel corso della successiva amministrazione di centrodestra.

Tempio, Alessandra Amic (Alternativa Popolare): campagna elettorale popolare, città solidale, sanità e Abbanoa

Tempio, Alessandra Amic (Alternativa Popolare): campagna elettorale popolare, città solidale, sanità e Abbanoa

Mercoledì nel Rione Mantelli si è tenuto il secondo incontro con la cittadinanza del gruppo di Alternativa Popolare, una delle tre liste in corsa per le elezioni amministrative tempiesi del 25 e 26 ottobre che vede in lizza per la carica di sindaca l’avvocatessa civilista Alessandra Amic.

Amic, classe 1970, è un’ex componente della Giunta Biancareddu-Addis di centrodestra, all’opposizione dal 2018 in seguito alla rottura con l’attuale assessore regionale Biancareddu, nonché candidata consigliera nel 2019 nelle fila del Psd’Az.

Come ribadito dalla Amic e da diversi candidati consiglieri, affrontare la campagna elettorale di quartiere in quartiere è una precisa scelta politica: “non vogliamo solo presentare un gruppo e un programma, ma vogliamo raccogliere la voce dei diversi quartieri cittadini”. Dopo i consueti ringraziamenti e veloce presentazione dei candidati, l’Amic ha parlato della sua visione di “comunità solidale” e della scelta di candidarsi “superando molte differenze ideologiche e partitiche”. Come noto il gruppo di Alternativa Popolare comprende al suo interno diverse persone con un’estrazione di sinistra.

Il tema della solidarietà ricorre più volte nella presentazione di Amic e che trova esempi concreti in alcune lotte politiche che hanno caratterizzato molti candidati negli ultimi anni: dalla difesa dell’ospedale Paolo Dettori con il movimento Abali Basta all’opposizione sull’indirizzo di potenziale alienazione del compendio di Rinagghju. Diversi, quindi, i punti di contatto tra la Amic e un gruppo in parte proveniente dalla sinistra italiana. Il risultato delle urne del 25 e 26 ottobre dirà se e quanto la cittadinanza tempiese ha gradito la sintesi politica presente all’interno di Alternativa Popolare.

Tra i punti toccati dalla Amic quello dei servizi e del decoro urbano – da non ridurre unicamente al centro storico inteso come “vetrina” –  ma che riguardi indistintamente la cura di ogni quartiere cittadino. Tra le proposte, uno studio di fattibilità per l’uscita di Tempio da Abbanoa e, sempre sul tema di una comunità solidale che metta al primo posto famiglie e le loro problematiche, Amic propone l’istituzione di uno sportello comunale finalizzato al supporto i cittadini che a vario titolo affrontano economicamente e psicologicamente situazioni debitorie spesso drammatiche.

Alcuni punti affrontati dalla Amic verranno poi ripresi in alcuni interventi dei candidati e delle candidate, compresa la questione Rinagghju e la possibile vendita. Mara Imperio ha toccato il tema di un maggior ascolto da parte dell’istituzione comunale della cittadinanza mentre Alessandro Cordella e Mario Satta, alcuni degli attivisti di Abali Basta, hanno ripreso i temi del Paolo Dettori e dei servizi sanitari. “La lotta politica – dichiara Satta – paga sempre. A volte nel breve ma soprattutto getta le basi per il futuro e costituisce un necessario contrappeso all’azione di chi governa”. Su Rinagghju aggiunge: “porre domande puntuali su identità acquirente e ricadute territoriali non è disfattismo ma legittime richieste”.

Cordella – “noi non ci chiudiamo in una sala, in un teatro” – ha ripreso il perché di incontri con la cittadinanza come testimonianza di un approccio profondamente diverso alla politica ed è ritornato sul tema sanità citando il caso dell’RSA presente proprio nel quartiere Mantelli, struttura attiva ma mai completamente ultimata e utilizzata in tutta la sua capacità.

Il prossimo incontro con la cittadinanza della lista Alternativa Popolare è previsto per venerdì 9 nel rione Rinascita.

Nuoro, oggi al via ciclo di incontri di OsservaMedia con Wolf Bukowski: retorica del decoro e pratica dell’esclusione

Nuoro, oggi al via ciclo di incontri di OsservaMedia con Wolf Bukowski: retorica del decoro e pratica dell’esclusione

Dal 5 al 9 ottobre OsservaMedia Sardegna organizza un ciclo di presentazioni del libro “La buona educazione degli oppressi. Piccola storia del decoro”, pubblicato per le edizioni Alegre, con l’autore Wolf Bukowski.

Tre gli appuntamenti in calendario. Si parte il 5 ottobre a Nuoro, con l’incontro al circolo Sa Bena, in via San Martino 17 alle ore 18:30. Il 7 ottobre, alle ore 18:00, a Sassari, in piazza Santa Caterina. Chiusura il 9 ottobre, alle 18:00, a Selargius, nei locali del Centro ASCE di via Istria 134. Gli incontri si svolgeranno in modo da rispettare le misure di sicurezza contro la propagazione del Covid-19.

L’attività dell’OsservaMedia Sardegna in questi due anni si è imbattuto spesso nel quotidiano mito del decoro e della sicurezza coltivato dalla stampa locale sarda. Non a caso, il primo caso di studio riguardava proprio una campagna stampa mossa in questo senso da La Nuova Sardegna a fine 2018 e in seguito ampiamente sviscerata dal lavoro dell’OsservaMedia.

https://www.asceonlus.org/wp-content/uploads/2019/05/Allarme-sicurezza-Sassari.pdf

In generale l’ASCE da più di 30 anni assiste e reagisce all’utilizzo del “decoro urbano” come arma retorica per perpetuare in maniera feroce la segregazione razziale delle comunità Rom.

Come sottolinea l’autore Wolf Bukowski, la retorica del decoro costituisce un elemento di riprogettazione della città in funzione della messa a reddito delle sue funzioni sociali. Proprio attraverso i cavalli di troia del decoro e della sicurezza si assicurano repressione e controllo di ogni forma di socialità spontanea, dalla aggregazione giovanile e di quartiere, ai mercatini rionali, alle feste paesane, riorganizzandole e risignificandole in funzione della appropriazione commerciale, con la scusa dei “controlli” e della ”valorizzazione”, in quello che è un continuo rinnovarsi di nuove leggi delle chiudende volte a recintare e privatizzare lo spazio sociale.

La pandemia da Covid-19, inoltre, stimola nuove direttrici di analisi riguardo il dispositivo retorico del decoro. Come la retorica del decoro incolpa il povero, l’emarginato, della propria stessa povertà ed emarginazione, allo stesso modo si incolpano indistintamente i malati e i singoli individui per le deficienze del sistema sanitario che dovrebbe assisterli. Anche la gestione e le implicazioni sociali nell’ambito del Covid-19 costituiranno lo sviluppo del ragionamento dell’autore in occasione dei tre incontri.

Tempio, al via Props. Con la VI edizione un nuovo inizio nel segno del teatro

Tempio, al via Props. Con la VI edizione un nuovo inizio nel segno del teatro

Tutto pronto a Tempio Pausania per la sesta edizione di Props. Props, nato nel 2015 dall’Associazione Culturale Bottega No-made come progetto multidisciplinare, affronta un nuovo “primo anno”, rinnova profondamente la programmazione e, forte dell’esperienza maturata negli anni passati, si focalizza sul panorama teatrale. Da questa edizione, infatti, Props sarà vero e proprio festival teatrale, una manifestazione che porterà in città negli anni a venire spettacoli e laboratori di formazione tecnico professionale per i lavoratori dello spettacolo.

A partire da venerdì 25 Props metterà in scena una fitta tre giorni con un calendario di 10 titoli teatrali, di cui 4 spettacoli dal vivo e 6 pillole teatrali sul tema della sessualità, create per l’occasione da sei attrici sarde che saranno presentate in anteprima sui canali social della manifestazione e proiettate in Piazza del Carmine sabato 26 settembre alle ore 20:00, prima dello spettacolo Macbettu.

Proprio “Macbettu” di Alessandro Serra, uno dei più celebrati spettacoli teatrali degli ultimi anni, è lo spettacolo di traino di Props 2020 e andrà in scena nella giornata di sabato 26 alle ore 21:00 nel Teatro del Carmine di Tempio Pausania. Vincitore del Premio Ubu 2017 come spettacolo dell’anno e acclamato da critica e pubblico in tutto il mondo, il “Macbettu” torna in via eccezionale a Tempio Pausania per Props 2020. Lo spettacolo è tratto dal famoso “Macbeth” di William Shakespeare, recitato in sardo con l’interpretazione solo maschile del tempiese Fulvio Accogli e Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino.

A Macbettu si aggiungono Il Pianeta Fai Da Te”  di Monica Corimbi e Giovanni Carroni, spettacolo che caratterizzerà la prima giornata del festival. L’appuntamento è infatti per venerdì 25 settembre alle ore 18:00 nei locali della Casa del Fanciullo di Tempio Pausania. A seguire Cristolu” di Stefano Mereu e Marianna Bianchetti. Tratto dal libro di Salvatore Niffoi, lo spettacolo andrà in scena alle ore 21:00 nel Teatro del Carmine.

Chiude la prima edizione del festival teatrale Props “Elettrocardiodramma” di e con Leonardo Capuano atteso per la giornata di domenica 27 settembre alle ore 21:00 sempre nella suggestiva cornice del Teatro del Carmine.

Props è realizzato dall’Associazione Culturale Bottega No-made con il contributo del Comune di Tempio Pausania e il sostegno di Sardegna Teatro

È possibile anche acquistare l’abbonamento Props 2020, biglietto unico per tutti gli eventi del festival. Biglietti e abbonamenti sono acquistabili al sito www.propsfestival.it mentre le prevendite sono disponibili al Bar Don Raffaè, Piazza Faber di Tempio Pausania, con orari 7:00/20:30.

FACEBOOK: https://www.facebook.com/propsfestivalsardegna/

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/propsfestival/

SITO: https://www.propsfestival.it/

Sanità, dalle cure palliative a Sassari alla Chirurgia di Tempio: sempre peggio la Sanità sarda

Sanità, dalle cure palliative a Sassari alla Chirurgia di Tempio: sempre peggio la Sanità sarda

Di mese in mese aumentano gli episodi negativi riguardo l’organizzazione della Sanità sarda e, di pari passo, si moltiplicano in tutta la Sardegna denunce e richieste di intervento provenienti da gruppi di cittadini, comitati e amministratori locali. In relazione al nord Sardegna di recente spiccano i casi di Sassari e Tempio.

Nel primo caso di tratta dell’ennesima denuncia da parte del Movimento Donne Libere in Lotta per il Diritto alla Salute circa la “vergognosa situazione logistica, di dotazione e organizzativa del reparto AOU di Terapia del Dolore e Cure Palliative di Sassari, che non dispone di spazi e strutture ubicate in una sede idonea, per poter fornire maggiori e migliori prestazioni sanitarie a tutti i pazienti che ne hanno bisogno per mancanza anche di attrezzature biomedicali considerate dotazione standard, nel rispetto della Legge 38/2010” – dichiara in una lunga nota il Movimento.

Il Movimento cita in premessa “le richieste, più volte inoltrate dal Reparto e sollecitate anche dal nostro Movimento, altrettanto disattese dalla Direzione Sanitaria, nonostante le promesse. Ultima, non per importanza, la nomina in pianta stabile d’un Responsabile Medico, condizione necessaria affinché un servizio funzioni al meglio”. Diverse le carenze denunciate, dalla dotazione di strumentazione, persino un ecografo, alla carenza strutturale dei locali e delle aree preposte ad ospitare e curare i pazienti beneficiari di cure antalgiche e palliative.

Si ricorda che esiste un atto aziendale, la Deliberazione n. 913 del 21.11.2019 nella quale di fatto, la Terapia del Dolore, non solo non viene sostenuta e potenziata, ma è stata declassata a UO Semplice inserita nella UO Complessa di Oncologia Medica, il cui Responsabile per fortuna ha provveduto a confermare, come Referente con funzioni di vicario del Responsabile, il Dr Chianese” – chiosa la nota del Movimento. Anche l’emittente Canale12 che ha dedicato un servizio riprendendo la denuncia del Movimento sulle inadempienze del Reparto di Terapia del Dolore e Cure Palliative. urly.it/37r2n

Se Sassari piange, Tempio non ride. In alta Gallura da diversi giorni è nuovamente chiuso il reparto di Chirurgia del Paolo Dettori di Tempio, stop che si aggiunge alle condizioni tristemente note del reparto di Ginecologia e Ostetricia e altre importanti carenze del nosocomio. Già a partire da giugno 2019 il reparto venne temporaneamente chiuso per un paio di mesi. Allora seguirono polemiche e attacchi dell’ex Sindaco di Tempio, Andrea Biancareddu, il quale tuonava invocando la rimozione dai propri incarichi di alcuni dirigenti Ats. Ironia della sorte, quello stop fu preceduto poche settimane prima da un “tour” dell’Assessore Mario Nieddu negli ospedali sardi dove non mancarono consuete promesse di interventi e cambi di rotta rispetto alla Giunta precedente.

Oggi il reparto si ferma nuovamente e con una articolata lettera pubblica si fa sentire l’attuale Sindaco di Tempio, Gianni Addis, rivolgendosi al presidente della Regione, Christian Solinas, e l’Assessore competente, Mario Nieddu. Il contenuto della dettagliata missiva di Addis è consultabile integralmente nel sito istituzionale del Comune di Tempio Pausania. urly.it/37r2b

Sassari, esposto contro AOU e ATS. Movimento Donne Libere aggiunge: “intramoenia durante il Covid-19”

Sassari, esposto contro AOU e ATS. Movimento Donne Libere aggiunge: “intramoenia durante il Covid-19”

Continua la lotta serrata del Movimento Donne Libere per il Diritto alla Salute. Giovedì scorso il Movimento, con il supporto dell’Avvocato Michele Zuddas e come più volte annunciato nelle ultime settimane, ha ufficialmente inoltrato all’attenzione della Procura di Sassari un esposto riguardo la gestione sociosanitaria da parte dell’AOU e l’ATS nelle convulse settimane della fase di blocco per il Covid-19. L’esposto-querela, firmato da numerose donne e uomini, è corredato da diverse memorie autografe relative alla negazione del diritto alla salute. Il tutto è ora all’attenzione della Procura sassarese che dovrà valutare se nei fatti e nelle circostanze riferite si possa o meno ravvisare il reato di rifiuto ed omissione di atti d’ufficio.

Ora, dunque, in Procura finisce nero su bianco quanto già denunciato più volte nel corso delle settimane, ovvero un’interruzione di visite e controlli “sine die” che rischia di pregiudicare drammaticamente le condizioni psicofisiche di pazienti maggiormente a rischio, in modo particolare quelli oncologici e altri gravati da importanti patologie, situazioni in cui il mancato rispetto di urgenza e indifferibilità può implicare conseguenze anche letali. Agli oncologici si aggiungono cardiopatici, nefropatici, diabetici, persone affette da Sclerosi Multipla, Sla e insufficienza respiratoria.

La situazione è in continua evoluzione e a breve giro di posta il Movimento ha sollevato pubblicamente un’altra importante questione che non mancherà di far discutere. Nel corso dei mesi diverse segnalazioni hanno riferito di servizi ambulatoriali della AOU erogati in regime di intramoenia e Féminas Lìberas in Luta pro su Deretu a sa Salude aveva prontamente inoltrato richiesta d’accesso agli atti all’AOU e l’ATS per avere conferma dei fatti.

 “Ad oggi ha risposto l’AOU fornendoci tutta la documentazione richiesta. Si evince chiaramente che ciò che ci era stato riferito corrisponde alla verità: durante il Covid si è fatta l’intramoenia a pagamento, per chi aveva la disponibilità economica di farlo, mentre per gli altri, ai quali erano stati bloccati i controlli di routine, è stato negato l’accesso a tutti i servizi ospedalieri”- riferisce il Movimento in una nota stampa.

“La documentazione – conclude la nota – è stata inoltrata a completamento dell’esposto in oggetto alla stessa Procura, dalla quale abbiamo ricevuto conferma di acquisizione, affinché la stessa valuti se questi nuovi elementi acquisiti possano essere utili a chiarire quanto da noi richiesto nel succitato esposto”.

Link alla pagina Facebook del Movimento: urly.it/378kf

Al link https://www.youtube.com/watch?v=EJ-HRFVRsNo l’edizione del 16 luglio di TG12 dell’emittente sassarese Canale 12 dove si parla dell’integrazione all’esposto in relazione ai servizi a pagamento erogati durante il lockdown e la successiva replica dell’AOU. Servizio a partire dal minuto 03:35.

Qui l’intervista rilasciata da alcune aderenti al Movimento all’emittente italiana Radio Onda Rossa di Roma https://www.ondarossa.info/newsredazione/2020/07/sardegna-donne-denunciano-lintramoenia

Tempio, “Come l’argilla”: domani a Lu Curosu laboratorio con Maria Grazia Tuveri

Tempio, “Come l’argilla”: domani a Lu Curosu laboratorio con Maria Grazia Tuveri

Domani, a partire dalle ore 09:30, nella suggestiva cornice di Lu Curosu è in programma una sessione di arte terapia con Maria Grazia Tuveri, arte terapeuta che guiderà un incontro esperienziale con l’utilizzo dell’argilla quale strumento espressivo e comunicativo.

“La manipolazione dell’argilla riporta ad un vissuto ancestrale di contatto con la materia e “creazione”. Quando plasmo l’argilla, l’argilla plasma me” – dichiara Tuveri. Al termine dell’esperienza ci sarà una breve presentazione delle attività della scuola di arte terapia Assisi-Sassari e alle 12:30 è previsto un “aperi-pranzo” conclusivo nella splendida cornice del B&B Meladormo, località Lu Curosu – Pischinaccia.

Maria Grazia Tuveri nasce a Oristano nel 1975, si diploma al Liceo Scientifico, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Sassari e nel 2000 si laurea in Pittura con una tesi che indaga l’aspetto psicologico della “visione” umana, l’alfabeto Braille diviene il suo segno pittorico.

‌Successivamente consegue il master triennale in arte terapia ad orientamento psicofisiologico integrato, presso A.E.P.C.I.S. (Associazione Psicofisiologi Clinici per l’integrazione sociale)


Per info e prenotazioni 3495380928. Per approfondimenti www.mariagraziatuveri. it

Macomer, CPR: pestaggi, psicofarmaci e il controllo dei controllati. Martedì 7 luglio sit-in alla Prefettura di Nuoro

Macomer, CPR: pestaggi, psicofarmaci e il controllo dei controllati. Martedì 7 luglio sit-in alla Prefettura di Nuoro

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Sin da quando è stato aperto il C.P.R. di Macomer stiamo cercando di dare il nostro contributo alla costruzione di un movimento ampio e trasversale, che si opponga in maniera netta e senza compromessi all’esistenza di campi di concentramento per migranti da deportare, e all’inevitabile clima di violenza, sopruso e omertà che accompagna il funzionamento di queste strutture. Lo spazio in cui mettere assieme questo sforzo collettivo è l’assemblea No CPR né a Macomer né altrove, una comunità solidale che si intende mettere al fianco delle persone internate e sottoposte a un regime di reclusione insensato e brutale.

A fine gennaio del 2020 lo Stato italiano nelle vesti della Prefettura di Nuoro, con il consenso dell’amministrazione di Macomer, ha deciso di aprire nella stessa città un C.P.R., ovvero un Centro di Detenzione e Rimpatrio, una struttura atta a rinchiudere gli immigrati irregolari, attualmente gestito della società privata Ors Italia. Questa decisione si è dimostrata quanto mai infelice: da subito hanno cominciato a verificarsi “incidenti” all’interno del C.P.R. che si traducono in ambulanze che vanno e vengono da Macomer al pronto soccorso di Nuoro o a quello di Sassari.

Risse, ferimenti, tentativi di suicidio, atti di autolesionismo e molto altro hanno continuato a susseguirsi in tutti questi mesi: ricordiamo l’episodio che ha visto protagonista uno dei prigionieri, che esasperato dal rinvio del suo rilascio dalla struttura è salito su un muro per urlare il suo desiderio di libertà precipitando poi giù. Ancora pochi giorni fa, un uomo si è cucito la bocca con ago e filo, e a questi episodi si aggiungono gli scioperi della fame e i tanti momenti di una rivolta ininterrotta all’interno del C.P.R. che porta spesso le persone rinchiuse a salire sul tetto della struttura in segno di protesta per condizioni di vita disumane.

Dalla viva voce delle persone recluse abbiamo la certezza del superamento del limite di detenzione per alcuni, abbiamo notizie di violenze da parte delle forze di sicurezza, di cibo non buono, della continua somministrazione di psicofarmaci e visite mediche scarse e superficiali. Abbiamo ricevuto richieste di beni di prima necessità assenti all’interno e ci è stato raccontato dell’ingiustizia di non poter stare davanti al giudice di pace che decide della loro vita e della quasi impossibilità di comunicare con l’esterno. Queste violenze sono all’ordine del giorno per chi è rinchiuso in un C.P.R. colpevole di essere immigrato/a irregolare. Tortura legalizzata oltre la legge!

La Prefettura di Nuoro che è responsabile di questa prigione rifiuta di esporsi, mantenendo un totale silenzio stampa circa la questione. Ostacola qualunque tentativo di comunicazione con l’esterno, rimane indifferente davanti alle rivendicazioni delle persone costrette all’interno. Lo Stato si nasconde dietro a un dito di fronte a questo lager legalizzato. Il silenzio assordante è rotto solo dalle sirene delle ambulanze, dalle urla e dai rumori degli abusi e dei pestaggi che arrivano dall’interno, di cui gli abitanti della zona di Bonu Trau sono testimoni. Un comportamento che in altra sede meriterebbe l’apertura di un’inchiesta.

Il C.P.R. è una voragine di violenza e vessazione in cui la legge scompare per fare spazio alla tortura e alla coercizione ed è per questo che come assemblea No CPR né a Macomer né altrove, abbiamo deciso di indire un presidio, invitando tutte le realtà, associazioni e individui/e con l’intento di portare sotto la Prefettura di Nuoro le nostre domande e le nostre richieste di chiarimenti e spiegazioni, finora rimaste inevase e inascoltate.

Invece di rispondere di ciò che succede nel C.P.R., a noi come alla stampa, la Prefettura preferisce costruire una farsesca parodia del controllo democratico a proprio uso e consumo, scegliendo accuratamente quali visitatori accettare o escludere dalla struttura, avvocati compresi, circondando qualsiasi visitatore gradito con un codazzo di controllori, nel migliore stile di qualsiasi regime totalitario, nominando infine un fantomatico gruppo di controllo composto interamente di soggetti coinvolti nella creazione e gestione del centro. Ricordiamo infatti che fanno parte del gruppo dei “controllori” gli stessi soggetti che andrebbero invece controllati (Prefettura ed ente gestore), che compongono l’organismo assieme agli altri due responsabili della nascita del C.P.R. (Regione e Comune di Macomer).

Abbiamo deciso di incontrarci il giorno 7 luglio alle ore 17:30 davanti alla Prefettura di Nuoro in via Deffenu 60. Durante il presidio raccoglieremo donazioni per l’acquisto di schede telefoniche da utilizzare all’interno del C.P.R. di Macomer per agevolare le persone recluse all’interno a comunicare con l’esterno, soprattutto con familiari e legali.

Chiediamo gentilmente a chi parteciperà di indossare le mascherine durante lo svolgimento del presidio e di mantenere la distanza di sicurezza.

Per info e/o adesioni contattare: nocprmacomer@distruzione.org

Assemblea No CPR né a Macomer né altrove

ASCE Sardegna

LasciateCIEntrare

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