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Archivio mensile:Luglio 2017
A.Banda 2017, mostre fotografiche a Tempio, Thiesi e Ploaghe nel ricordo di Michele Tamponi
A.Banda 2017, mostre fotografiche a Tempio, Thiesi e Ploaghe nel ricordo di Michele Tamponi
Una proficua collaborazione era nell’aria già lo scorso aprile in occasione dell’incontro tra il fotografo Salvatore Ligios, presidente dell’Associazione culturale Su Palatu (Lu Palazzu) di Villanova Monteleone, e i cittadini tempiesi, in particolare i membri dell’Associazione fotografica “La Sardegna vista da vicino” presieduta da Davide Cioncia e molto attiva dal 2014. L’incontro nella sede di Via Camotto è stata l’occasione per presentare anche il catalogo realizzato per A.Banda 2016.
Ligios, fotografo di lungo corso, nell’occasione ha avuto modo di ripercorrere la storia dell’Associazione Su Palatu ed illustrare i progetti futuri nonché l’intenzione di instaurare una sempre maggiore collaborazione e valorizzazione tra le numerose realtà che in Saldigna si occupano a vari livelli di fotografia. Nell’incontro di aprile è stato compiutamente illustrato il progetto A.Banda che, singolarmente, aveva già visto il contributo di alcuni associati de “La Sardegna vista da vicino” nel corso del 2016.
Una piacevole serata di approfondimento e dibattito sul tema della fotografia oggi e la situazione in Sardegna, con la più volte espressa prospettiva di “fare rete” che si concretizza così pienamente nel corso di quest’estate. Sotto l’insegna del circuito A.Banda 2017, infatti, esporranno le proprie raccolte numerosi membri dell’associazione fotografica tempiese.Dallo scorso 10 luglio fino al prossimo 14 agosto, i locali del Palazzo degli Scolopi a Tempio Pausania ospiteranno le esposizioni di diversi associati:
Danilo Loriga “Lavorazione del sughero”
Federico Manconi “Ruggine di un paese”
Franco Pampiro “Venezia clandestina”
Giuseppe Scano “Li Conchi”
Immacolata Ziccanu “L’araba fenice”
Margherita Cossu “Il mio viaggio nella musica”
Michele Tamponi “Dipende. Da che dipende? Da che punto guardi il mondo, tutto dipende”
Natalina Casu “Incidenti urbani”
Salvatore Solinas “La natura vince sempre”
Silvia Zoroddu “Li Coddi piani”
Tony Bulciolu “Mio fratello NON è figlio unico”
La raccolta di Michele Tamponi, profondo conoscitore della storia tempiese, è un’opera in bianco e nero, a carattere storico-fotografico con oggetto il Cimitero di Tempio Pausania. Venuto a mancare di recente dopo una lunga malattia, Michele Tamponi è noto a Tempio, oltre per la passione della fotografia amatoriale, anche per essere stato uno dei soci fondatori dell’Associazione Cammina Limbara, particolarmente attiva dai primi anni 2000 nella valorizzazione del naturalismo e dell’escursionismo nel Monte Limbara.
Due esposizioni per A.Banda 2017 anche nel sassarese. A Thiesi si potranno apprezzare gli scatti di Davide Cioncia con “Non è un calcio per giovani“, mostra allestita nel Bar Tore Sport fino al 31 agosto. Il Bar Seunis, invece, ospiterà nei mesi di luglio e agosto il progetto fotografico di Mario Saragato “Sa petta su sambene sa molte“, raccolta di scatti e biografie (anche trilingue) relative al mondo della musica metal in Sardegna, tra cui spiccano i Memento Waltz, gruppo progressive metal di Tempio Pausania.
A.Banda 2017 e gli associati di “La Sardegna vista da vicino” anche a Ploaghe con Antonio Leonardo Figoni e la mostra “Guardare lontano è utile, guardare vicino è indispensabile”, allestita nel ristorante-pizzeria Su Coloru fino al 30 settembre.
Sassari, presentazione “Compagno T. Lettere a un comunista sardo” di Cristiano Sabino
Presentazione del libro di Cristiano Sabino “Compagno T. Lettere a un comunista sardo”
Sassari, martedì 4 luglio, presso il bar letterario “L’ultimo Spettacolo”, Corso Trinità n° 161, ore 19:00. Dialogherà con l’autore l’ex direttore dell’Unione Sarda Anthony Muroni
Agli inizi del Duemila la Sardegna appariva come un vero e proprio laboratorio di idee e in molti iniziavano ad interrogarsi sulla fine del ciclo storico autonomistico. Nuovi movimenti si affacciavano sulla scena di un nuovo sardismo e la musica, le subculture giovanili, la narrativa e perfino il dibattito accademico ne venivano contaminati positivamente.
Sono gli anni delle grandi manifestazioni internazionali contro la globalizzazione e il neoliberismo. Ma sono anche gli anni del tramonto dell’immagine della Sardegna come paradiso incontaminato a causa della scoperta traumatica del disastro ambientale causato dai poligoni militari e dall’industria pesante.
Sono gli anni in cui ci si rende anche conto che la lingua sarda, il patrimonio archeologico, la memoria storica e il paesaggio sono beni in grave pericolo, proprio a causa delle scelte compiute sotto l’egida dell’Italia repubblicana. Tutto ciò offre vigore ad una nuova generazione di indipendentisti che scendono nell’agone politico decisi a cambiare le cose.
Ora questa esperienza storica viene raccolta in un libro difficile da definire, tra il romanzo epistolare, il manifesto politico e il saggio storico-filosofico.
La lingua, la storia, le basi e i poligoni militari, l’equivoco della modernità d’importazione, lo spopolamento, i luoghi comuni sui sardi e sulla loro presunta incapacità di emanciparsi, le laceranti ferite dovute ai disastri ambientali e lo smantellamento di ogni prospettiva economica non basata sulla dipendenza e sulla subalternità, ma anche una feroce autocritica sulle involuzioni della sinistra e la crisi profonda del pensiero politico alternativo al modello liberista in un fitto dialogo dell’autore con il misterioso “Compagno T”.
Si tratta di una raccolta di lettere scritte con linguaggio franco e crudo che ricompongono una storia di militanza e passione civile, in una terra condannata ad essere una periferia senza valore. Uno scambio senza esclusione di colpi tra due compagni oramai divisi da un vertiginoso rift culturale prima ancora che politico.
Da una parte l’adesione acritica all’ideologia di Stato che gradualmente ma inesorabilmente trasforma i rivoluzionari rossi in tiepidi difensori dello status quo affetti da una vera e propria sindrome di Stoccolma verso l’oppressore. Dall’altra una ricerca continua e instancabile per strappare quel velo di Maya, frutto di una storia di alienazione ma diventato ormai norma e natura, che ha portato la maggioranza dei sardi a riprodurre automaticamente i medesimi meccanismi della subalternità.
Una j’accuse diretta e graffiante ma mai distruttiva, sempre con lo sguardo rivolto al futuro e al progetto.
Props Festival alla III edizione: il 5 luglio al via “Origini”
Props Festival alla III edizione: il 5 luglio al via “Origini”
Organizzato dall’Associazione Culturale Bottega No-Made con il patrocinio di Città di Tempio Pausania e Comune di Bortigiadas e il supporto tecnico di SardegnaTeatro Continua la lettura di Props Festival alla III edizione: il 5 luglio al via “Origini”