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Poltu Turra. Dapoi di li razzi, telzu incinnaradori. Pigliaru sciuarigghja di no dizzidì

Inceneritori agosto 2015 FQ
Situazione e prospettiva inceneritori in Italia e in Sardegna ad agosto 2015. (Infografica: Fatto Quotidiano)

Poltu Turra. Dapoi di li razzi, telzu incinnaradori. Pigliaru sciuarigghja di no dizzidì

Pa lu D.Lgs rigaldanti lu Sblocca Italia riffirutu all’incinnarimentu di l’alga, sigundu lu Ministru à l’Ambienti italianu Poletti era nizissàriu fa lestru  Era lu cumenciu di capidannu e à lu caminu priiduto pa l’incinnaramentu – rinfolzu pa 2,5 milioni di tonnellati l’annu – si dagghjani centu dì di tempu. Dunca ill’annu nou è abbeddu la pressioni innant’ a la chistioni, più e più chi fra li distinazioni abà v’è puru Poltu Turra. Pa la Ghjunta Pigliaru la primma cosa è fa chjaresa. “No incinnaradori, si chjama termovalorizzadòri“: passà cussì da li parauli di l’Assessora a l’Ambienti, Donatella Spano, lu mancatu pareri pa lu prughjettu di un telzu incinnaradori in Saldigna, unu di li 12 impianti chi li guvelnu Renzi vò fraicà in mezu a li manovri pa fa ripprindì l’economia italiana chi aiani ghjà tuccatu la Saldigna aendi alzatu li ‘alori di piriculu pa li mitalli pisuti intundu li poligoni militari. Pa l’Assessora, lu cuntrastu è sì in banca ma andà turratu a piddà in manu dapoi di lu statiali chi veni. Dichjarazioni tantu attindenti cantu pìciu pìciu chi facini pinsà a una iputeca pisuta pa un caminu pro incinnaradori di sighì illu 2016.

A lu cumenciu, lu dissignu di lu guvelnu Renzi no priidìa alti incinnaradori oltri li dui ghjà in Saldigna: Tossilo in mezu e Macchiareddu in Casteddu. Pa lu primmu, poi, la cuntierra s’era infiarata da primma pa lu revamping di li linii di smaltimentu ‘echj e lu rinfolzu: 40 milioni d’invistimentu e un incinnarimentu pa più di 60.000 tonnellati l’annu. Proghjettu Tossilo assiguratu da lu Partito dei Sardi, chi ha vistu Paolo Maninchedda, Assessori Trabaddi Pubblichi e prisidenti di lu Pds, fa un passu indaretu in cunfrontu a lu 2010 candu – in minurìa – era prummuidori pa filmà l’incinnarimentu di l’alga.

Lu telzu incinnaridori venaria distinatu a la zona industriali di Poltu Turra, ammanigghjata da lu Movimento Cinque Stelle di lu primu zittadinu Sean Christian Wheeler. L’intinzioni di lu guvelnu italianu cumproani la zittadina turritana comu locu disiciatu pa prugghjetti palticularmenti dannosi e in dugna locu no vuluti. La pinsata di l’incinnaridori difatti s’accuppigghja a lu prugghjettu di l’AVIO pa li proi di li razzi VEGA di punì sempri illa ZIR, innantu a tarreni Syndial pa ca’ s’è (s’èra?) cuntrattendi. Trattazioni, in viritai, cuati dapoi chi su sindacu di lu M5S ha dilattatu illu mesi di Sant’Andrìa la prisintazioni pubblica. Pocu e nudda ancòra si sa, a palti l’enolmi intaressu economicu chi è in baddu pa li proi VEGA: oltri 200 milioni di euro. Continua la lettura di Poltu Turra. Dapoi di li razzi, telzu incinnaradori. Pigliaru sciuarigghja di no dizzidì

Macomer. Il Fiu su revamping di Tossilo e sit-in di sabato 28 marzo

tossilo
Il Fronte Indipendentista Unidu ribadisce pieno sostegno all’attività del comitato cittadino Non Bruciamoci il Futuro in lotta contro il progetto per il nuovo inceneritore di Tossilo (Macomer) da 60 mila tonnellate di rifiuti l’anno.

Riteniamo sterili le rassicurazioni dell’attuale Assessora all’Ambiente, Donatella Spano, circa la trasparenza che l’esecutivo Pigliaru adotterà, posto che la stessa è condizione minima di governo e non valore aggiunto. Ricordiamo, inoltre,  tre le varie posizioni poco rassicuranti per la salute dei sardi espresse nell’ultimo anno, il voto favorevole dei parlamentari del Partito Democratico eletti in Sardegna sull’innalzamento delle soglie tollerate di metalli pesanti nelle aree limitrofe ai Poligoni militari (Dl Competitività”). Riguardo i 16 consiglieri “dissidenti”, apprezziamo la presa di posizione, ma ribadiamo che la moratoria sull’incenerimento rifiuti fu argomento di forte dibattito già dal 2010, quando l’attuale Assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, se ne fece pubblicamente promotore. Lo stesso Maninchedda presiede il Partito dei Sardi che esprime proprio a Macomer il primo cittadino, Antonio Onorato Succu. Riportava così Sardinia Post lo scorso novembre. “Prova ne sono i dati relativi alla mortalità, da considerare confortanti, e alla mortalità per tumori, in aumento ma pur sempre inferiori a quelli di Nuoro e Ottana, forniti da uno studio condotto dall’Asl (su richiesta dello stesso Succu, ndr) e i bassi tassi di malattie respiratorie e patologie cardiovascolari riscontrati nell’area” – ha detto Succu nel corso di una recente conferenza stampa indetta insieme ai sindaci di Borore, Dualchi e Bolotana a cui hanno partecipato anche il Presidente della Tossilo S.p.A. Giovanni Demontis e due rappresentanti dei sindacati”.

Invitiamo dunque il Popolo sardo a mantenere altissima l’attenzione sul tema, sostenendo e partecipando il sit-in di sabato 28 marzo, alle ore 11:00, presso gli impianti di incenerimento di Tossilo, per ribadire, coerentemente, l’assoluta necessità e urgenza di una moratoria nazionale sarda sull’incenerimento dei rifiuti.

Fronte Indipendentista Unidu

Sassari. ENI e “bioeconomia”. Per “Darsena dei Veleni” prossima udienza 14 aprile

eni paola rizzuDopo l’udienza dello scorso 20 gennaio e le dodici parti civili ammesse,  si è tenuta lo scorso 3 febbraio l’ennesima udienza per l’inchiesta Darsena dei Veleni a carico di otto dirigenti del Gruppo ENI, nello specifico Syndial e Polimeri Europa, quest’ultima attualmente Versalis. Oltre le parti istituzionali (Ministero dell’Ambiente e Assessorato all’Ambiente della RAS) anche comitati come quello “No Chimica Verde“, assistito dall’Avv. Pina Zappetto.

Situazione disastrosa quella di Porto Torres e Sassari. In un incontro dello scorso 10 novembre, Francesco Pigliaru aveva dato appuntamento al successivo 3 dicembre per un importante incontro con ENI e una serie di stakeholders: Enti Locali, Novamont, Università. Pigliaru parlò con buoni auspici di un territorio in difficoltà con “un passato che pesa”  per il quale “si deve chiamare immediatamente ENI e chiedergli conto di investimenti per le bonifiche e nuovi investimenti produttivi“. Più ampiamente e a più voci si parlò di possibilità di sviluppo legate alla fantomatica “bioeconomia“.

Negli ultimi mesi si è parlato dei 150 milioni di euro e i 70 occupati del “Progetto Nuraghe” in capo ad una delle aziende, Syndial, al centro sia del processo sassarese che nuovi affari a Porto Torres. Il progetto riguarda la bonifica di 35 ettari utilizzati dalla Sir sino al 1982 come deposito di stoccaggio dei residui industriali (Minciaredda). La bioeconomia, termine molto di moda recentemente, non fa riferimento come si potrebbe pensare a progetti di  bonifica, ma alla “raffinazione chimica di terza generazione” con ricadute su filiere agricola, minori costi e rispetto della biodiversità. Insomma, alcuna controindicazione, solo da guadagnare.

Intanto sul territorio la Darsena è più dei Veleni che mai e Benzene e Dicloretano mietono vittime giorno dopo giorno spopolando il territorio. Oltretutto, come dichiarato da Paola Pilisio, portavoce del Comitato No Chimica Verde, sono necessarie vere e complete bonifiche, “non come quelle realizzate sino ad oggi, che hanno interessato solo la superficie dei terreni dove sono stati realizzati gli impianti Matrìca“.

La bioeconomia è appunto quella verde della chimica, il progetto Matrìca dell’ex ad di Novamont (attualmente ad ENEL), Catia Bastoli, e il famoso cardo della joint venture per il “Mater-Bi”Non a caso lo scorso autunno i titoli furono eloquenti: “Matrìca, blitz di Pigliaru: chimica verde, ci crediamo“, riconfermando l’opinione di Pigliaru sul progetto della Green Valley che già in campagna elettorale definì positivo per riassorbire i lavoratori espulsi dal ciclo produttivo della chimica tradizionale.

Più recentemente, a riprova che quella del 2011 col cardo nelle vesti di oro nero sardo non era propriamente un’idea win-win, la stessa ENI – dopo le indiscrezioni dei mesi scorsi – ha tagliato i finanziamenti per la centrale a biomasse da 43.5 megawatt. Buona notizia per il territorio e la conferma dopo quattro anni che il Re è ormai nudo e il cardo era ed è fondamentalmente un bluff.

Il 3 dicembre, alla presenza degli ad di Syndial e Versalis, si era stabilito nuovo incontro tra Pigliaru e l’ad di ENI, De Scalzi, per metà gennaio. In occasione dell’incontro di fine 2014  furono significative le affermazioni dell’Assessora all’Industria, Maria Grazia Piras, che riconfermava l’obiettivo di “incoraggiare la nascita di aziende che completino la filiera bio avviata con il progetto Matrìca“. L’Assessora all’Ambiente – Donatella Spano – ha inizialmente posto l’accento sulle bonifiche riguardo le quali “la Regione eserciterà un forte coordinamento territoriale e monitorerà l’iter degli interventi” andando poi a parare nuovamente sulla “bioeconomia”, intesa come chimica verde e  non bonifiche

Siamo fortemente interessati a tutte le iniziative che riguardino la sostenibilità ambientale, auspichiamo che la filiera delle bio-produzioni crei le condizioni per la diffusione sempre maggiore di acquisti green“.

L’Assessora Spano è la stessa che difese strenuamente i parlamentari del Partito Democratico che votarono a favore dello Sblocca Italia e l’innalzamento delle soglie tollerate per i metalli pesanti. La sua idea di sostenibilità ambientale pone così ulteriori dubbi sui benefici accreditati alla presunta chimica verde, bioeconomia o green valley che dir si voglia.

Nel frattempo, sul versante processuale, il Gup Antonello Spanu, dopo brevi procedure di rito, ha fissato l’udienza successiva il 14 aprile. Le accuse – disastro ambientale colposo e deturpamento delle bellezze naturali – coinvolgono Alberto Chiarini e Daniele Ferrari (rappresentanti legali delle due società), Francesco Papate (gestione siti da bonificare), Oscar Cappellazzo, Gian Antonio Saggese e Francesco Leone (responsabili Taf), Paolo Zuccarini (direttore di stabilimento) e Daniele Rancati (responsabile della sezione salute, sicurezza, ambiente).

In attesa della prossima udienza si può osservare la significativa espressione del sindaco di Sassari, Nicola Sanna, durante il citato incontro con Novamont del 10 novembre, nel quale si annunciava l’imminente incontro con ENI.

http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2014/11/10/news/pigliaru-il-3-dicembre-incontro-con-eni-su-porto-torres-1.10283324

Inquinamento e Poligoni. Caterina Pes (PD): io non c’ero. Ma la Camera smentisce

pesLa notizia del voto  dei parlamentari sardi a favore dello sciagurato Decreto Competitività fa ancora discutere, in particolare per la norma che prevede l’innalzamento dei limiti di inquinamento nelle aree dei Poligoni militari, equiparandole a zone a carattere industriale.

Sempre significative le reazioni dei parlamentari sardi una volta esplosa la polemica. Alla deputata del Partito Democratico, Caterina Pes, la graticola mediatica non è andata giù. L’equiparazione “militare-industriale” e l’innalzamento dei limiti rappresentano gli ultimi tentativi da parte dello Stato di celare il tutto in vista delle mobilitazioni delle prossime settimane e dei processi in corso.

Dopo giugno e luglio all’insegna dei proclami da parte della Pes contro il DL 91 e gli elogi a Pigliaru per il suo ruolo tenace “contro” Governo e Difesa italiani, le cose hanno preso una piega alquanto differente. La deputata parla della sua celerità e buona fede: è stata la prima ad inviare una domanda scritta in Commissione Difesa il 3 luglio, successivamente sollecitata, il 27 dello stesso mese.

Omette di dire che l’iter risulta ancora in corso, mentre il DL 91/2014 è stato approvato. La deputata dovrebbe chiedersi perché le commissioni (difesa) e i ministri (all’ambiente) non le rispondano nemmeno quando si parla di interessi così forti e c’è da domandarsi se non provi un po’ di imbarazzo nel vedere le proprie richieste (tanto pubblicizzate) cadere nel dimenticatoio.

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=20845&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+IN+COMMISSIONE%27

Tra un appello e l’altro per salvare l’Unità, afferma che “insieme ai colleghi del PD abbiamo presentato un emendamento soppressivo che ci è stato bocciato” e precisa che “il provvedimento non l’ho proprio votato perché impegnata altrove per la Camera“.

Gli emendamenti soppressivi presentati in merito a questa norma sono caduti durante l’iter di approvazione della legge” ha dichiarato Donatella Spano, assessore all’ambiente della RAS, che giustifica e comprende il voto dei parlamentari al DL 91, nonostante il punto controverso dell’innalzamento. Si ha traccia di questo emendamento? Nell’eventualità, cosa intende l’assessora con “caduti”? Ad ogni modo, per stemperare gli animi si annunciano futuri nuovi tavoli di confronto tra governo regionale e l’Italia, con l’impegno dei rappresentanti sardi ad aggiustare il tiro in altri presunti braccio di ferro. Intanto, come nella migliore tradizione berlusconiana, il DL 91 è andato avanti “a colpi di fiducia”. Dopo una ricerca più approfondita tra le pagine della Camera, dalle varie arrampicate sugli specchi si passa a qualcos’altro.

Innanzitutto questo.

http://www.camera.it/leg17/126?tab=7&leg=17&idDocumento=2568&sede=&tipo=

Alla voce Votazione finale in Assemblea, scorrendo la lista dei votanti scopriamo che Caterina Pes ha espresso voto favorevole: altroché non c’ero. La Camera approva. Il DL 91/2014 centuplica il livello di piombo tollerato e il PD approva ciò che dice di negare.

Controllando meglio l’atto della Camera n. 2568, alla fine dei conti si scopre che nelle Votazioni Ordini del Giorno la deputata è “in missione” 49 volte su 49. Nessuna eccezione. E la Camera respinge, sempre. Come risulta in missione al Voto sulle Pregiudiziali.

L’eccezione c’è, eccome se c’è. Al voto di fiducia, sugli articoli e finale, la Pes (pare) rientrata dalla missione: favorevole. Che a Cagliari sia di moda ballarsela sulle note di un piano?

Si aspettano smentite.

www.ilminuto.info/2014/08/inquinamento-e-poligoni-caterina-pes-pd-io-non-cero-ma-la-camera-smentisce/