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Il razzismo delle autorità italiane per la subalternità della Sardegna. Di Ruberto è solo lo strumento

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Aristanis, Federatzione de sa Gioventude Indipendentista: dovere storico per l’emancipazione nazionale e sociale della Sardegna

Aristanis, Federatzione de sa Gioventude Indipendentista: “dovere storico per l’emancipazione nazionale e sociale della Sardegna”

L’organizzazione dei giovani indipendentisti sardi come dovere storico in capo alla parte più giovane della Nazione sarda, un passaggio politico inevitabile per un’emancipazione nazionale e sociale della Sardigna. Questi tra i tanti messaggi e propositi espressi venerdì mattina ad Oristano, in occasione della conferenza stampa di presentazione della neonata Federatzione de sa Gioventude IndipendentistaFederazioni di la Ghjuventù Indipendentista.

L’esigenza di una vincente ricomposizione nazionale delle forze sociali e politiche in Sardegna passa, secondo i giovani nazionalisti della F.G.I, anche dalla militanza comune degli under 30 della Sardegna, fascia sociale tra le più vulnerabili e incerte, le cui possibilità sono sempre più ipotecate a causa, tanto, della reazione capitalistica, quanto dell’azione specifica dello Stato italiano verso una Sardegna ad esso sempre più subalterna. Partendo dal rifiuto di posizioni etnicistiche o dall’accettazione di variegate ricette neoliberali, la F.G.I ha l’ambizioso obiettivo di contribuire quota parte a colmare un vuoto politico generale “costruendo coscienza nazionale e spirito progressista“.

Un vuoto politico sul quale lavorare dove la F.G.I – pur non essendo emanazione di organizzazioni esistenti – si pone come complementare alle realtà politiche indipendentiste già operanti che inquadrino, a loro volta, quella della Sardegna come una lotta di liberazione sociale e nazionale.

Una lotta nazionale che deve, quindi, caratterizzarsi per un’emancipazione sociale del Popolo sardo, ma anche la presa di coscienza che nessuna reale trasformazione sociale in senso progressista può avvenire in Sardegna per mano della sinistra unionista che, peraltro, non riconosce nemmeno l’esistenza e il diritto all’autodeterminazione della Nazione sarda. Da qui la constatazione che la risoluzione dei problemi giovanili sardi marca per definizione un contesto nazionale e la relativa distanza da qualsiasi progetto politico di stampo italianista.

Una F.G.I – tramite singoli e organizzazioni giovanili federate – che si impegnerà quindi nei temi più caldi per i giovani sardi, a partire da quel Diritto allo Studio, scolastico e universitario, spesso negato e non diritto sostanziale, che pone la Sardegna di fronte ad un dato drammatico: un tasso di dispersione scolastica tra i più alti in Europa. E poi l’emigrazione, tema che la F.G.I si è posto anche nella sua struttura. In questa fase iniziale i giovanos disterrados potranno federarsi e sostenere l’organizzazione in base al territorio di provenienza e relativo referente nel Direttivo Nazionale, mentre in un auspicato sviluppo del lavoro e accumulazione di forze, tanto in Sardigna quanto nelle Università e luoghi di lavoro, la prospettiva è quella della nascita di sezioni vere e proprie che esprimono autonomamente dei delegati federali.

Dall’istruzione e l’Università – strutture a regime pubblico e universalistico, che devono come da Statuto della F.G.I in futuro essere indipendenti dal competente Ministero italiano, al lavoro giovanile e relativa disoccupazione, segni più tangibili della “subalternità dell’economia della Sardegna al sistema di interessi proprio dello Stato italiano” . Una dipendenza e un ricatto sociale che secondo l’elaborazione della F.G.I spingerà in un futuro prossimo alla riorganizzazione sociale della solidarietà ampiamente presente in Sardegna, in reti strutturate di Mutuo Soccorso tra giovani forze lavoro, precarie e non, e disoccupati. Non manca un riferimento al tema dell’occupazione militare, uno dei risvolti più insostenibili del colonialismo italiano con il quale rompere, parte importante della lotta di liberazione nazionale che vede diversi militanti della Federatzione già impegnati in tal senso.

Un processo aperto quella della Federatzione, soprattutto alla luce delle assemblee regionali e del Congresso Nazionale da predisporre nei prossimi mesi, in occasione del quale Statuto e Manifesto politico preliminari potranno vedere delle modifiche.

Occupazione militare, la Sardegna si mobilita. Oggi incontro sul caso Technion

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Occupazione militare, la Sardegna si mobilita. Oggi incontro sul caso Technion

Al via il II semestre di attività nell’ambito dell’occupazione militare in Sardegna. Dopo la Trident Juncture dello scorso novembre – l’imponente esercitazione NATO interrotta con successo dai militanti contro l’occupazione militare – indipendentisti, pacifisti, comunisti, anarchici e altre individualità sono di nuovo pronti per fronteggiare il nuovo ciclo di esercitazioni nei Poligoni in Sardegna (Capo Teulada, PISQ e Capo Frasca).

Hanno aperto le proteste i pescatori dell’oristanese bloccando due giorni fa le esercitazioni relative al Poligono di Capo Frasca, in due manifestazioni differenti: un centinaio di imbarcazioni nello specchio acqueo e circa 400 attivisti che da Marceddì hanno raggiunto il cancello della base. Rimane alta l’attenzione sulla mobilitazione del comparto pesca e lo sviluppo delle contestazioni, con Scanu (PD) e Capelli (CD) impegnati ad assicurare una tempestiva risoluzione della malcontento, puntando a prevedere gli stessi interventi compensativi (cd. indennizzi) previsti per gli altri due Poligoni. In particolare, il deputato nuorese ha dichiarato all’ANSA come “da parte dei sindaci ascoltati, compresi i primi cittadini di Arbus e Terralba, non è arrivata alcuna segnalazione su malattie o qualsiasi cosa possa essere ricondotta all’operatività della base. Resta invece il problema dei mancati indennizzi ai Comuni che hanno messo le aree a disposizione dei militari“.

Il clima in Sardegna è reso ancora più incandescente dalle attività e pressioni esercitate su La Maddalena, con la Direzione generale dell’Assessorato all’Ambiente che non più tardi di due settimane fa ha ritenuto di non assoggettare a V.I.A l’ampliamento di Santo Stefano, il potenziamento e la messa in funzione delle strutture alla luce delle accresciute esigenze di controllo del Mediterraneo e del Medio Oriente, aree sempre più incandescenti. Gli uffici dell’Assessorato, nella persona del Dg Paola Zinzula, hanno difatti già stabilito che “il progetto non ha impatti negativi e significativi sull’ambiente“.

Nel calendario per le attività di guerra nei prossimi mesi, si segnala l’imponente coordinamento di forze NATO nel Poligono di Teulada per Emerald Move 2016 (dal 3 al 14 ottobre), esercitazione nell’ambito dell’European Amphibious Initiative. Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito figurano tra i paesi promotori, ma sostengono e partecipano all’E.A.I. anche Belgio, Danimarca, Germania, Portogallo, Svezia, Turchia e Finlandia. Il programma completo delle esercitazioni previste il II semestre 2016 è stato reso noto in esclusiva da Sardinia Post. Imponenti le attività previste anche nei Poligoni di Capo Frasca e di Quirra-Capo San Lorenzo (PISQ, Poligono Interforze del Salto di Quirra).

Numerosi gli eventi in programma in tutta la Sardegna. Dal 6 al 10 ottobre, nel sud Sardegna il campeggio antimilitarista promosso dalla Rete No Basi – Né qui Né altrove. Accoglienza e inizio sostanziale della cinque giorni di No Basi giovedì 6 ottobre, dalle 10:00 alle 12:00, nel parco di Santa Greca a Decimomannu. Per il 10 ottobre è previsto un corteo all’aeroporto di Decimomannu. Concentramento dei militanti previsto per le ore 10:00 al Parco Megalitico di San Sperate.

Sempre giovedì 6 ottobre, dalle ore 16:00 nei locali del Palazzo delle Scienze di Via Ospedale n.72, in programma l’Assemblea studentesca “Etica e Scienza: quando la ricerca sostiene la guerra – il caso Technion“. Il Technion di Haifa è un istituto di ricerca scientifica israeliano che collabora sempre più strettamente con l’Università di Cagliari e con diverse industrie nel settore bellico, rapporto e relativi interessi che si inseriscono nel più ampio quadro del DASS, il Distretto Aerospaziale della Sardegna. Il Technion, oltre a sviluppare la tecnologia utilizzata nelle aggressioni militari alla Striscia di Gaza e nell’occupazione dei territori palestinesi, svolge un ruolo fondamentale nella militarizzazione delle istituzioni accademiche israeliane. Interverranno nell’incontro Riya Hassan (Palestinian BDS National Committee) e Alessia Ferrari (Studenti contro il Technion).

Il 7 ottobre è previsto il comitato d’accoglienza per la visita di Gian Piero Scanu, presidente della IV Commissione uranio impoverito. Scanu anche in tempi passati aveva più volte parlato della paventata chiusura, senza termini e modalità precise, di Teulada e Capo Frasca, ma al contempo ha sempre chiamato fuori dal discorso il PISQ e la sua riconversione civile-scientifico, proprio per il progetto DASS.

La visita di Scanu si concluderà il 7 ottobre con una riunione in programma per le 11:30 in Prefettura. Appuntamento dei militanti contro l’occupazione militare a Piazza Palazzo a Cagliari, ore 10:00.

Domenica 16 ottobre, attesa la  5° Assemblea  Generale Sarda contro l’Occupazione militare della Sardegna. Dopo la prima assemblea generale di giugno, momento in cui venne dato avvio a tutto il lavoro estivo in vista di un’estate ed un nuovo di lotta, il movimento contro l’occupazione militare ritorna a Bauladu. Dalle ore 10:00 incontro dei gruppi di studio sugli ambiti di interesse analizzati durante il campeggio, mentre alle ore 15:00 al via l’Assemblea Generale. I lavori si svolgeranno a partire dalle ore 09:30, nei locali del Centro Servizi San Lorenzo di Bauladu.

Oristano, Dromos Festival alla XVIII edizione con “Il segno di Eva”

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Oristano, Dromos Festival alla XVIII edizione con “Il segno di Eva”

Diciotto candeline per Dromos. Dal 1° al 15 agosto ritorna infatti nell’Oristanese il festival organizzato dall’omonima associazione culturale. Dromos Festival si riconferma così uno degli appuntamenti di primo piano della programmazione estiva in Sardegna. Il titolo – “Il segno di Eva” – suggerisce che l’edizione 2016 getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, senza peraltro trascurare, come sempre, le arti visive e gli altri linguaggi.
Ivo Serafino Fenu, curatore della sezione di Dromos dedicata alle arti visive, ha definito questo XVIII appuntamento con Dromos “un festival contrappuntato da quel ‘segno disubbidiente’ che anche nell’arte ha saputo imporsi e distinguersi nonostante un generale ostracismo che nei secoli, e talvolta ancor oggi, hanno subito le donne/artiste, oggettivamente meno presenti sul mercato, nei musei, nelle collezioni, nelle biennali d’arte e nei festival musicali“.

Dromos interesserà 11 centri dell’oristanese: Cabras, Mogoro, Villa Verde, San Vero Milis, Baratili San Pietro, Riola Sardo, Morgongiori, Neoneli, Bauladu, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues, quasi un “festival nel festival” (dal 13 al 15 agosto).

Al di là della sua impronta internazionale, Dromos continua a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del “circuito” e con le rispettive comunità. L’approccio diffuso si basa sul decentramento delle  diverse e numerose iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e invertirne il consueto flusso turistico. Il tutto contribuendo a rivitalizzare centri piccoli ma suggestivi in modo coerente con le proprie identità.

Dal locale al globale, anche quest’anno Dromos offre un variegato e qualificato cast di artisti per una pluralità di generi musicali. Nell’edizione nel “segno di Eva” saranno tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala.Ni, la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jah9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese Kristin Asbjørnsen, l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, voce e pianoforte, la violinista e cantante Yilian Cañizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa e la scrittrice Michela Murgia. Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni dell’americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas e il batterista nigeriano Tony Allen.

Un programma ricco di proposte e spunti di interesse, allestito con il contributo di altrettante istituzioni e organismi privati; la Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato del Turismo), i Comuni di Oristano, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, la Fondazione di Sardegna con la collaborazione dell’associazione BES – Best Events Sardinia, la Rete dei Festival, la Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano, la Cantina Contini di Cabras, l’Hotel Mistral 2 di Oristano, il Centro per l’Autonomia PLUS Oristano – Asl 5, l’associazione La Volantina, l’O.S.V.I.C., l’associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi ONLUS, l’Associazione Lost in Translation, l’Agenzia di sviluppo locale Due Giare e Myland cicloturismo in Marmilla.

La diciottesima edizione di Dromos aprirà i battenti lunedì primo agosto. Dopo l’inaugurazione, prevista per le 19,30, delle due mostre – “Il segno di Eva”, di Paola Moretti e “Di madre in madre” di Anna Marceddu – allestite nei locali della Pinacoteca Carlo Contini di Oristano, il versante musicale del festival prenderà il via alle 21,30 alla Cantina Contini di Cabras con la prima della lunga serie di artiste in cartellone: Ala.Ni.

La manifestazione di chiuderà a partire da sabato 13 agosto con il suo trasferimento a Nureci per la tre giorni di Mamma Blues, in programma fino al 15 agosto nel suggestivo borgo dell’alta Marmilla.

Al ricco cartellone di concerti sono associati dei pacchetti turistici realizzati in collaborazione con l’associazione di promozione sociale tutta al femminile Mariposas de Sardinia e con il tour operator ViaggieMiraggi ONLUS. S’intitola “Speciale Dea Madre sulle note del Dromos Festival” l’itinerario di otto giorni, in programma dal quattro all’11 agosto, che unisce la magia dei panorami della Sardegna a diversi appuntamenti musicali della manifestazione. Un viaggio tra siti archeologici e percorsi naturalistici, a piedi e per mare, e ancora reading letterari, incontri di meditazione e yoga al tramonto, pranzi e cene a base di prodotti enogastronomici a kilometro zero. La otto giorni partirà da Cagliari, dal Museo Archeologico Nazionale, raggiungerà il parco del Monte Arci con meta il bosco di Mitza Mraxani, le pendici del Monte Majore, al confine settentrionale della Marmilla, le spiagge bianche dell’Area marina protetta del Sinis e l’isola di Malu Entu. Il tour comprenderà una visita alla Fiera dell’Artigianato Artistico e del Tappeto di Mogoro e al nuraghe Cuccurada, sito nello stesso centro dell’Oristanese, e i concerti di Yilian Cañizares (4 agosto a San Vero Milis) e di Elina Duni (5 agosto a Villa Verde), quello di Tony Allen & Audrey Gbaguidi (6 agosto a Baratili San Pietro), la performance musicale di Lisa Simone e Kristin Asbjorsen (7 agosto a Riola Sardo) e quella di Simona Molinari (9 agosto a Cabras).

La maggior parte degli appuntamenti in calendario è a ingresso gratuito. Sono invece a pagamento il reading musicale “Disubbidienti”, che si terrà a Bauladu il 2 agosto, e alcuni concerti, tra i quali quelli di Yilian Cañizares, di Toni Allen & Audrey Gbaguidi, di Jah9, di Lisa Simone e Kristin Asbjorsen e di Simona Molinari.

Inoltre, sono previste riduzioni del 30% per giovani sotto i 18 anni, per i possessori della Carta Giovani e per gli over 65. L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 10 anni. I biglietti si possono acquistare nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna.

http://www.ilminuto.info/2016/07/oristano-dromos-festival-alla-xviii-edizione-con-il-segno-di-eva/#more-37353 

L.P

Occupazione militare. Resoconto Bauladu 2/6 e convocazione Oristano 26/6

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Occupazione militare. Resoconto Bauladu 2/6 e convocazione Oristano 26/6

RESOCONTO BAULADU

L’Assemblea generale sarda contro l’occupazione militare si è svolta nel centro sociale di Bauladu, in piazza Emilio Lussu, il 2 giugno scorso.

 

Bauladu è un comune dell’oristanese a ridosso della 131, in una posizione geografica abbastanza centrale e facilmente raggiungibile dalla maggior parte dei presenti. Oltre a ciò Bauladu è stata scelta perché è una comunità vivace con una consulta giovanile molto attiva che ha dato al Comitato Studentesco un prezioso contributo nella fase di organizzazione.
L’assemblea inizia puntuale alle 15e30 e dura circa 5 ore. Il Moderatore rivolge un saluto un limba sarda crabarissa e introduce i punti all’ordine del giorno. Invita tutti coloro che si iscriveranno a parlare ad attenersi all’argomento e non divagare in inutili comizi. Ad ogni iscritto saranno riservati 5 minuti. Prende poi la parola il Comitato che spiega lo spirito e gli obiettivi della chiamata e fornisce come contributo iniziale alla discussione un breve riassunto del Tour in giro per la Sardegna.
I punti all’ordine del giorno di questa assemblea sono il frutto dei numerosi incontri svolti in giro per la Sardegna negli ultimi 2 mesi dai quali è emersa l’esigenza di discutere di:
1) Proposizione di una data imminente nella quale vedersi di nuovo tutti quanti.
2) Comunicazione interna: questo punto è stato proposto perchè ci si vede raramente e spesso le iniziative che vengono proposte sono slegate o poco coordinate tra loro.
  1. Aree d’interesse : il punto è stato proposto per far nascere la discussione sugli ambiti d’interesse delle differenti anime, in modo da coordinare il lavoro informativo e valorizzare l’apporto di ciascuna di esse. Ogni gruppo ha le proprie pratiche e i propri metodi, che vanno dall’azione diretta all’intervento giuridico, e bisogna fare in modo che gli sforzi si uniscano e le iniziative vivano parallelamente senza dissociazioni o prese di distanza.
4) Progettualità a breve termine: Cosa vogliamo fare nei prossimi mesi per superare la frammentazione? Evitare quindi discorsi a lungo termine e concentrarsi quindi sulle iniziative nei prossimi mesi.
Di seguito offriamo una sintesi dei quanto è emerso dalla discussione. Un resoconto più puntuale sarà inviato a tutti per chi non ha potuto partecipare.
A parte qualche intervento che non ha centrato a pieno l’argomento di cui si discuteva, l’assemblea si è svolta in maniera ordinata senza nessuna frizione tra i partecipanti. Sono mancati i contributi di qualche organizzazione presente ed è mancato il contributo dei rappresentanti di alcune zone della Sardegna toccate dal tour, tipo Sarrabus e Giba.
1) proposizione di una data imminente nella quale vedersi di nuovo tutti quanti.
  • prossimo incontro: fine settimana 25/26 giugno o 2/3 luglio. Da stabilire il luogo in base ad esigenze logistiche e di facile raggiungimento da ogni parte della Sardigna, si pensa in ogni caso a un paese a ridosso della 131, al termine della discussione la maggior parte dei presenti propende per il 26.
  1. Comunicazione interna: questo punto è stato proposto perchè ci si vede raramente e spesso le iniziative che vengono proposte sono slegate o poco coordinate tra loro.
  • mailing list piuttosto che fb, drive-archivio multimediale, newsletter, incontri e riunioni e assemblee come questa più frequenti a discapito dei social; oltre all’esigenza di comunicare in sicurezza privacy e riservatezza rispetto alla situazione repressiva. Si propone che un gruppo di persone elabori per il 26 giugno una piattaforma virtuale di comunicazione sicura ed efficace. Fino al 26 giugno si andrà avanti con comunicazione tramite mail multiple
3) Aree d’interesse : il punto è stato proposto per far nascere la discussione sugli ambiti d’interesse delle differenti anime, in modo da coordinare il lavoro informativo e valorizzare l’apporto di ciascuna di esse. Ogni gruppo ha le proprie pratiche e i propri metodi, che vanno dall’azione diretta all’intervento giuridico, e bisogna fare in modo che gli sforzi si uniscano e le iniziative vivano parallelamente senza dissociazioni o prese di distanza.
  • ripartire dai territori
  • ripartire dagli istituti scolastici
  • migliorare i documenti informativi
  • sfruttare la capillarità delle organizzazioni e sollecitare la creazione di nuovi nuclei nei territori dove non siamo presenti
  • completare il tour e raggiungere tutti i paesi della Sardegna
  • studenti contro il technion e le collaborazioni tra le università sarde e Israele
  • Distretto aerospaziale sardo e collaborazione tra università e industria bellica, spacciandola per collaborazione civile (dual use).
  • situazione repressiva: organizzare strumenti di autodifesa per contrastare la controrivoluzione preventiva che lo stato mette in atto contro chi lotta
  • combattere la militarizzazione dei territori
  • approfondire il discorso della militarizzazione dei saperi. Lavoro nelle scuole a partire dalle elementari
  • lavoro…dignità…ricatto occupazionale… ripartendo dall’etica del lavoro e della lotta di classe e si propone uno sciopero generale contro l’occupazione militare
  • gruppo di lavoro per approfondire il legame tra l’occupazione militare e le lotte di liberazione dei popoli (curdo, palestinese, siriano ecc)
  • salute: studi indipendenti epidemiologici e istituzione registro tumori
  • proposta di dossier sulle vittime militari e civili della guerra
  • gruppo di studio sulla storia del movimento sardo contro l’occupazione militare (capire chi siamo, da dove veniamo e non ripercorrere gli stessi errori)
  • La connessione tra esercitazioni in Sardegna, gli scenari geopolitici internazionali e le estreme conseguenze come le migrazioni.
4) Progettualità a breve termine: Cosa vogliamo fare nei prossimi mesi per superare la frammentazione? Evitare quindi discorsi a lungo termine e concentrarsi quindi sulle iniziative dei prossimi mesi.
elenco delle iniziative:
  • 9 giugno: sit-in al tar contro repressione
  • 17/24 giugno: incontri a carbonia e iglesias (rispettivamente) no rwm. la data del 17 è da confermare.
  • 26 giugno: prossima assemblea generale
  • 7 luglio..sa domu: durante il festival di sa domu che si svolgerà dal 7 al 10 luglio, una giornata sarà dedicata alla lotta contro l’occupazione militare.
  • Campagna muraria estiva diretta agli emigrati sardi che tornano e ai turisti.
  • Prima dell’inizio delle scuole è stato proposto un campeggio contro l’occupazione militare in cui si potrebbero discutere tutti gli ambiti di interesse proposti e trovare un momento prima dell’inizio delle esercitazioni per costruire la lotta autunnale, fare autofinanziamento e radicarci in territori che non abbiamo mai toccato.
  • tour nelle scuole attraverso le assemblee d’istituto
      • 5/9 ottobre campeggio no basi
      • Proposte di blocco delle esercitazioni in autunno inoltrato
Queste sono le proposte che hanno contraddistinto l’incontro di Bauladu. Come comitato studentesco siamo rimasti piacevolmente sorpresi dall’intraprendenza dei partecipanti e dalla mole di interventi che hanno creato un clima di collaborazione, armonico, fondamentale per incominciare quel lavoro coordinato e continuativo utile per includere in questo percorso tutti i territori, paesi, collettivi, comunità e individui.
CONVOCAZIONE 26 GIUGNO ORISTANO
Rispetto ai punti discussi nel precedente incontro ci piacerebbe, a ORISTANO il 26 giugno al Teatro san Martino, proporre il seguente ordine del giorno:
  1. COMUNICAZIONE INTERNA: Sono state proposte nel primo incontro una mailing list o newsletter per la comunicazione nel breve medio termine. Dobbiamo prendere una decisione e darci delle regole sull’utilizzo del mezzo. Creazione un google drive che funzioni come archivio online per inserire documenti, video, dossier ecc ecc ecc.
  2. Individuare all’interno degli ambiti di analisi e intervento dei referenti e dei gruppi infra territoriali che vogliano cimentarsi nella discussione sul medio-lungo periodo, per fare in modo che ci si possa coordinare e produrre informazioni e azioni.
    GLI AMBITI CHE SONO STATI CITATI A IN CUI POTERSI CIMENTARE SONO:
DALLE SCUOLE ELEMENTARI A QUELLE SUPERIORI: Narrazione militarista, alternanza scuola lavoro, orientamento. COLLABORAZIONE TRA UNIVERSITA’ E APPARATO MILITARE: Technion e Distretto aerospaziale sardo. OCCUPAZIONE MILITARE ED ECONOMIA: Il ricatto del lavoro, gli indennizzi, la situazione delle aree e dei paesi intorno alle basi, organizzazione di uno sciopero generale contro l’occupazione militare. OCCUPAZIONE MILITARE E SALUTE: Registro dei tumori, dossieraggio sui morti e malati che hanno prestato servizio nei poligoni. OCCUPAZIONE MILITARE E SCENARI INTERNAZIONALI: connessione con le lotte di autodeterminazione nel resto del mondo, esercitazioni in Sardegna e scenari geopolitici, guerre e migrazioni. COMUNICAZIONE ESTERNA E PROPAGANDA. STORIA DEL MOVIMENTO CONTRO L’OCCUPAZIONE MILITARE: studiare e divulgare una storia dell’occupazione militare in Sardegna, capire chi siamo, dove abbiamo vinto e e dove abbiamo sbagliato per organizzarci in prospettiva
3) PROPOSTE PRATICHE: CAMPAGNA MURARIA ESTIVA + CAMPEGGIO CONTRO L’OCCUPAZIONE MILITARE DELLA SARDEGNA + TOUR NELLE SCUOLE + BLOCCO DELLE ESERCITAZIONI AUTUNNALE.
Comitato Studentesco contro l’occupazione militare della Sardegna

Massama. Prosegue lo sciopero della fame dei detenuti

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SCIOPERO DELLA FAME DETENUTI DI MASSAMA (ORISTANO)

Da 20 giorni i detenuti del carcere di Massama, vicino Oristano, sono in sciopero della fame: il vitto viene rifiutato e mandato indietro ed è stato consegnato un elenco delle richieste dei detenuti per migliorare le condizioni di vita nel penitenziario. Al momento in cui scriviamo, i detenuti non hanno ricevuto alcuna risposta alle loro richieste. Da tempo i detenuti di Massama, struttura aperta tre anni fa all’interno del Piano carceri, denunciano la mancanza di servizi, la chiusura della palestra, la presenza in cella di più detenuti oltre il numero previsto dalle normative e la mancanza di risposte dall’Istituto, in modo particolare da un direttore totalmente assente.

Bauladu. Ogghj cumencia la VI stasgioni di “Addananzi la Ciminea”

bauladuCumencia ogghj a Bauladu la sesta stasgioni di Addananzi la Ciminea, Fèstival Letterariu Diffusu. L’eventu illa comunitai aristanesa prìvvedi tre ciurrati ricchi d’abbòi culturali spalti tra setti lochi prinzipali di la cittài – da chinci lu ‘essu “diffusu” di lu Féstival – cu l’affìccu di fa cunniscì e avvalurà Bauladu (e no so solu) tra storia, bandiu scientificu, contu, alti e ‘riccàttu bonu.

L’olganizazioni di lu Fèstival (ch’harà com’e ‘stragni, in mez’ a l’alti, Giulio Angioni, Bainzu Piliu, Piergiorgio Odifreddi, Cristiana Collu, Nereide Rudas e li cantautòri Nicolò Carnesi e Dente) veni appruntata da la Cunsulta Cioani di Bauladu. Si cumencia ogghj, a li cincu di sirintina, und’e Domu Carta-Erdas: Sedotti e acculturati. Un omaggio al pensiero di Placido Cherchi, cun Giulio Angioni, Alessandro Fonti, Roberto Carta e Franciscu Pala. Si chjùdi duminica, a li sei di sirintina, und’e Domu Zoccheddu-Erdas: Viaggio invisibile. Odissea visionaria. Migrazioni e lavoro in Sardegna, cun Centro C.A.P.R.A. e Teatro Zemrude.

Pa lu prugramma cumpletu di Addananzi la Ciminea e tutti l’infulmazioni di pruvvettu www.anantidesaziminera.net/

Bauladu. Oggi al via la VI edizione di “Ananti de sa Ziminera”

Al via a Bauladu la VI edizione di Ananti de sa Ziminera, Fèstival Literàriu Difùndiu (Di fronte al Camino, Festival Letterario Diffuso). L’evento nella comunità oristanese prevede una tre giorni ricca di appuntamenti culturali che si articoleranno lungo sette luoghi chiave della città – da qui appunto il carattere diffuso del Fèstival – volti a conoscere e valorizzare Bauladu e non solo, tra storia, divulgazione scientifica, narrativa, arte e buon cibo.

L’organizzazione del Fèstival (che avrà come ospiti, tra gli altri, Giulio Angioni, Bainzu Piliu, Piergiorgio Odifreddi, Cristiana Collu, Nereide Rudas e i cantautori Nicolò Carnesi e Dente) è curata dalla Consulta Giovani di Bauladu. Apre oggi, ore 17.00, a Domu Carta-Erdas: Sedotti e acculturati. Un omaggio al pensiero di Placido Cherchi, con Giulio Angioni, Alessandro Fonti, Roberto Carta e Franciscu Pala. Conclude domenica, ore 18:00, a Domu Zoccheddu-Erdas: Viaggio invisibile. Odissea visionaria. Migrazioni e lavoro in Sardegna, con Centro C.A.P.R.A. e Teatro Zemrude.

Per la programmazione completa di Ananti de sa Ziminera e tutte le informazioni utili: www.anantidesaziminera.net/ Continua la lettura di Bauladu. Ogghj cumencia la VI stasgioni di “Addananzi la Ciminea”