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La vergognosa posizione italiana. Renzi prono al Sionismo sulla macelleria di Rafah.

cadaveri su cadaveri

Dopo la posizione italiana su quanto accade da settimane nel Donbass nulla fa pensare per il meglio per la Palestina e l’evoluzione dell’attacco militare sulla Striscia di Gaza. Dopo Gaza in queste settimane è arrivato il turno di Rafah: sono circa 150 le vittime, in gran parte bambini che ora vengono avvolti in bandiere palestinesi e disposti come cassette di frutta in frigoriferi utilizzati per conservare generi alimentari.  Continua la lettura di La vergognosa posizione italiana. Renzi prono al Sionismo sulla macelleria di Rafah.

Altroché tregua: massacro di bambini a Rafah. Ma la Resistenza colpisce.

rafah

Doveva essere tregua, dalle 08:00 di questa mattina. Le ore precedenti alla tregua non facevano ben sperare, con Israele che utilizzava le ultime ore prima dello stop alle armi per bombardare ovunque e non perdere neanche un minuto di sangue. Dopo pochi minuti dalla “tregua” si registravano colpi di artiglieria su Rafah e Gaza, dove l’IDF provocava la reazione dei guerriglieri palestinesi, in modo da poter far passare la parte offesa come responsabile dell’interruzione della tregua.

Dopo un’ora, verso le 09:00 del mattino, una pioggia di fuoco si è abbattuta su Rafah, in un mercato affollato, compiendo un massacro nel quale sono caduti in larga parte bambini. In seguito è stato bombardato anche un ospedale e si contano 80 morti e centinaia di feriti.  Non si hanno notizie ufficiali, ma il bilancio complessivo dovrebbe superare le 1.500 vittime e sono oltre 9.000 i feriti. Più di 700 missili si sono abbattuti su Rafah nella mattinata di oggi.

La Resistenza non si è fatta attendere. Un guerrigliero di Hamas si è fatto saltare in aria in una postazione israeliana nella quale si era infiltrato causando ingenti perdite e feriti. I soccorsi dell’IDF hanno trovato altri uomini della Resistenza pronti ad attenderli: c’è stato un duro attacco nella cui dinamica sono rimasti uccisi soldati dell’IDF ed è stato fatto prigioniero un alto ufficiale israeliano e portato in un tunnel.

Israele ha confermato il prigioniero mentre sono attese a minuti conferme e dichiarazioni da parte di Hamas.

Israele è il vero Stato-canaglia. Pacifici: all’IDF il Nobel per la Pace.

ferito palestinese

Il bilancio dell’offensiva israeliana peggiora di minuto in minuto, mai come nelle ultime 48 ore. I dati del Ministero della Salute palestinese parlano di 1390 palestinesi uccisi ed 8.000 feriti.

L’UNRWA, alla quale più volte sono stati bombardatati ospedali e scuole, lancia un appello disperato. A Gaza le condizioni di sovraffollamento nei rifugi di emergenza e la situazione al collasso negli ospedali rappresentano l’anticamera della diffusione di epidemie. La situazione non è più sostenibile, nonostante il generosissimo contributo dato da medici di tutto il mondo. Troppi feriti, troppi morti,  strutture colpite e i medicinali scarseggiano.

Si aggiorna il bilancio sul fronte dei giornalisti: 8 uccisi e 20 feriti. Dopo l’infame attacco sul mercato a Beit Hanoun (Gaza Est) durante la tregua (20 morti, 200 feriti), Israele non si accontenta e richiama altri 16.000 riservisti. Nel frattempo in Italia la vergogna non accenna a diminuire. Il portavoce della comunità ebraica a Roma, Riccardo Pacifici, parla di Premio Nobel per la Pace all’esercito israeliano perché previene ulteriori morti e avvisa prima di intraprendere azioni di guerra. Pacifici, in occasione dell’incontro promosso da Giuliano Ferrara “Per Israele“, ha detto che la popolazione non può scappare dalle case perché in caso lo facesse morirebbe per mano di Hamas e che l’operazione proseguirà ancora a lungo.

Intanto la Resistenza non la sostengono solamente i gruppi armati palestinesi ma il popolo tutto e altrettanto merito e gratitudine va al personale medico a Gaza. Questi scatti sono per loro.

medico felice
A Gaza parto quadrigemellare sotto i bombardamenti. Momento di felicità nelle corsie degli ospedali seminati di feriti e cadaveri.

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Massacro Shujayea, bombe all’Al Aqsa Martyrs. Il FPLP: Intifada.

gaza

Questo pomeriggio l’artiglieria israeliana ha bombardato l’ospedale Al Aqsa Martyrs in Deir El Balah, nell’area centrale della Striscia di Gaza.  Il Direttore dell’Al-Aqsa Hospital, Dott. Kamal Al-Khatib, ha parlato di almeno quattro palestinesi uccisi e svariati feriti. Il fuoco ha colpito l’edificio dell’amministrazione e le sezioni di chirurgia, medicina interna e terapia intensiva. Risulta ferito un numero imprecisato di personale medico e alcune ambulanze danneggiate.

Shujayea, quartiere a est di Gaza City, ha visto il più pesante bombardamento dell’assalto israeliano di 13 giorni su Gaza. Il bombardamento di carri armati e artiglieria pesante ha lasciato 72 morti, la maggior parte dei quali donne e bambini, e oltre 200 feriti, secondo fonti del ministero della salute palestinese.

Il numero dei palestinesi uccisi è salito a 548 e 3.300 sono i feriti dall’inizio dell’operazione israeliana sulla Striscia di Gaza. Sono ormai oltre  85.000 le persone sfollate nelle strutture UNRWA.

L’Autorità palestinese chiede l’intervento internazionale per quello che al-Fath e Hamas definiscono crimine di guerra, ma di guerra è sempre più difficile parlare anche se con l’utilizzo di questo termine si cerca di pareggiare la violenza, giustificarla. Far sembrare l’orrore meno orrido. Che un atteggiamento di questo tipo provenga dalle formazioni maggiori dell’ANP crea più di un disagio.

L’immobilismo e l’ambiguità dell’ANP si fanno via via più pesanti, complice anche la nuova linea politica dettata da un sostenitore storico della causa palestinese, ovvero l’Egitto di al-Sisi. Di fatto per i media occidentali esistono solo le “brutalità” di Hamas e il ruolo più moderato di al-Fath. Nelle ultime ore, come già annunciato nelle scorse settimane, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha espresso la sua posizione in modo risoluto.

L’Autorità Palestinese deve prendersi la responsabilità di dichiarare ufficialmente la Terza Intifada.

FPLP

Abu Ahmad Fouad, vicesegretario del FPLP, ha rifiutato l’iniziativa egiziana di tregua sottolineando che, in sostanza, essa pone oppressore e oppresso sullo stesso livello facendo passare il Popolo palestinese e la sua coraggiosa resistenza come gli artefici dell’inizio dell’offensiva. Oltretutto ha dichiarato come l’iniziativa egiziana comprendesse punti del tutto ambigui che avrebbero permesso all’occupazione di prendere il controllo del territorio come già sta facendo con quello aereo e marittimo. Molte fazioni dell’ANP non concordano con quell’impostazione e altre non ne sono state messe al corrente adeguatamente prima di annunciare “accordi” dati per condivisi e siglati.

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Ahmad Fouad ha inoltre deplorato l’assenza di appoggio dei paesi arabi alla resistenza palestinese e “ai figli del nostro popolo nel suo fronteggiare le continue aggressioni sioniste“.

Quel silenzio che dice tutto.

saviano sionista

Mi pare ovvio che mentre Israele dia il peggio di se a Gaza bombardando un orfanotrofio, l’eroe italiano degli ultimi anni promuova la propria carriera, Gomorra – La Serie. Tre danni sociali:

1. Complicità col sionismo israeliano e le sue atrocità. Non da oggi, sia chiaro. I rastrellamenti sono iniziati più di tre settimane fa e oltretutto si attende ancora la risposta al video-messaggio da Gaza di Vittorio Arrigoni. Era 10 ottobre 2010. Lui non c’è più e non può sentire perché dopo non c’è nulla, ma chi c’è ascolterebbe volentieri. Non si scopre certo oggi a tutto tondo il personaggio Saviano. Ciò non toglie sia sempre bene ricordarlo. Se i più sono rimasti col cervello inchiodato al 2006, anno di pubblicazione di Gomorra, non me ne posso fare una colpa.
2.  Il prossimo e i tanti che rivelano già oggi i marciumi dello Stato e i meccanismi delle criminalità organizzate subiscono atrocemente dall’opinione pubblica, mediamente disinformata e superficiale, lo stereotipo del “vuole far soldi, proprio come Saviano, non ricordi?”. Ottimo pretesto per aumentare la scarsa conoscenza delle criminalità organizzate. Queste ultime, sentitamente, ringraziano. Chi si è trovato nella mortificante situazione di aver poco credito a causa di deficienti o disonesti che “infangano” l’argomento sa bene di che sensazione parlo.
3. Sull’argomento Roberto Saviano sfugge sistematicamente al contraddittorio che, a ben vedere, è un elemento fondamentale per lo sviluppo della società, dunque anche per il raggiungimento di quella Pace (Perpetua) che tanti hanno sulla bocca. Meno nel cervello. Ancor meno nel conto in banca.

Ve la prendete voi la responsabilità di definirlo giornalista o, meglio ancora, eroe?

Quegli occhi parlano da soli.

https://www.youtube.com/watch?v=qFN49LdWXOw

Oltre cento morti in Palestina. La stampa italiana esalta Israele.

macerie morti gaza

Oltre 100 morti e più di 700 feriti è il bilancio degli ultimi tre giorni di bombardamenti su Gaza da parte dell’esercito israeliano. Netanyahu comunica che il “cessate il fuoco” non è nell’agenda del governo e che l’operazione di terra è ufficialmente iniziata “ma sarà limitata”. Intanto ai circa 100.000 palestinesi di Beit Lahia, Beit Hanoun (nord della Striscia) e Abasan al-Saghira (sud-est) è stato intimato di lasciare le loro case prima dell’offensiva.

Secondo le prime informazioni, la Resistenza palestinese avrebbe messo a segno un attacco nel quale risulta ucciso un soldato israeliano mentre si hanno notizie di un ferito grave ad Ashdod.

Il Segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, due giorni fa parlava di  “lanci di razzi da Gaza contro Israele” mentre si contavano già 35 morti. Ha invitato di nuovo le due parti a “dimostrare la massima moderazione possibile” ma nelle ultime ore l’imbarazzo per le immagini dei raid hanno fatto timidamente parlare di “reazione esagerata” invocando un corridoio umanitario dall’Egitto tramite Rafah, lo stesso tunnel bombardato costantemente dall’esercito.

Yemen solidarietà
Yemen, imponente manifestazione di solidarietà per la Palestina.

Yemen solidarietà 2

Durante la semifinale mondiale Argentina-Olanda una nave da guerra ha colpito sulla costa, a est di Khan Yunis. Il missile ha centrato un chiosco affollato, causando 9 morti tra cui un numero imprecisato di bambini. Nelle ultime ore è morto Anas Abo Alkas, un giovane superstite che aveva perso i genitori nei raid del 2008 ed era l’ultimo componente della sua famiglia.

Mariam Almasre, 10 anni. Khan Younes è una delle zone più colpite dai raid.

Per la consueta vergogna italiana segnaliamo un articolo di Lorenzo Bianchi per l’Huffington Post di Lucia Annunziata. Lo stesso giornale, subito dopo l’esordio nel 2012, informò con toni entusiastici circa un programma israeliano da 5.000 posti di lavoro per palestinesi che quotidianamente avrebbero superato i ceck-point per lavorare da pendolari nelle terre loro occupate come manodopera a basso costo. Oggi si titola sull’Operazione che nel frattempo è passata da “Brother’s Keeper” a “Protective Edge” (margine di protezione). Si esaltano le capacità militari israeliane e ci si preoccupa che, nonostante il numero di morti in continuo aumento, la resistenza palestinese sia ancora attiva e si sottolinea che il freno per un’invasione da terra potrebbero essere gli ingenti costi militari, dopo i 760 milioni a settimana dell’operazione Piombo Fuso nel 2008.

La vergogna della stampa italiana. In Palestina 2+2=5.

bambini uccisi

Nelle due settimane di rastrellamenti e omicidi dell’esercito israeliano nell’operazione Brother’s Keeper la stampa italiana aveva pressoché ignorato la grande maggioranza degli avvenimenti. La crudeltà dei militari israeliani, guidati sul campo a Hebron dal ministro della difesa in persona è stata totalmente tacitata. Lo stesso vale per l’incatenamento e il bendaggio dei bambini, l’isolamento di Hebron, la minaccia di interruzione di acqua e corrente, le irruzioni e le violazioni delle moschee. Per non parlare delle abitazioni rastrellate, oltre 2.500 in tutta Hebron.  L’elemento più significativo, e più di tutti ignorato, è stata l’assenza di reazione in West Bank: la popolazione completamente inerme viene rastrellata, picchiata e uccisa, non reagisce, non può reagire, ma questa non è una notizia degna di nota per le agenzia stampa occidentali. Come non sono degni i bambini morenti ai ceck-point che non autorizzano il passaggio, le derrate alimentari distrutte e i negozi lungo le strade che diventavano ceck-point. Oltre le perdite umane, i danni all’economia palestinese sono enormi.

Nella seconda parte dell’operazione, sono giunte notizie di coloni sempre più aggressivi, forti delle dichiarazioni e dell’atteggiamento governativo che annunciava pugno duro e punizioni in stile sionista. L’aggressività e gli atti di squadrismo militare hanno dato vita a quello civile, culminato con il rapimento di Mohammed Abu Khudair, il sedicenne palestinese torturato e obbligato a bere benzina per poi essere bruciato vivo.  A questo punto i media hanno iniziato a parlare dell’escalation di violenze, rigorosamente all’italiana.

Tre settimane dopo l’inizio dell’operazione le versioni si adattano e dal silenzio dei media si è passati alla mistificazione, al giustificare tra le righe ciò che non si ha alcun diritto a fare e del quale, ovviamente, non vengono trasmesse immagini. Scorrono invece immagini strazianti che vedono israeliani disperati, legittimando un vero e proprio genocidio con bombardamenti a tappeto in varie città, in particolare Gaza. La stampa italiana manca di ricordare che nelle ultime 24 ore sono state sganciate su Gaza oltre 400 tonnellate di esplosivo. Si contano 112 abitazioni colpite, 17 totalmente distrutte, 95 parzialmente. Due moschee, due ospedali e persino un’ambulanza. Il bollettino è inevitabilmente destinato a crescere di ora in ora. Nelle ultime 48 ore a Gaza hanno perso la vita 35 persone di cui una decina sono bambini. Oltre 300 i civili feriti.

Questa notte è stato bombardato anche l’ospedale europeo di Khan Yunis a Gaza. Decine i feriti e numerose le attrezzature e i medicinali inutilizzabili. Gli ospedali dovrebbero essere immuni da qualunque attacco come sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1949. Attaccare un ospedale è un crimine di guerra. 

Netanyahu richiama nel frattempo 40.000 riservisti e Israele prepara un feroce attacco via terra che potrebbe avere conseguenze ben peggiori delle tre settimane del massacro di Gaza causato dall’operazione Piombo Fuso tra il dicembre del 2008 e il gennaio 2009.

Nazismo e ipocrisia: il Sionismo.

riots palestina

Provoca ribrezzo riferire la situazione in Palestina, tante sono le brutalità che i Palestinesi subiscono.  

palestina funerali

Durante i funerali di Mohammed Abu Khudair, 16 anni, seguiti da una grande folla, è arrivato il risultato dell’autopsia sul giovane che ha confermato purtroppo il terribile sospetto avuto al momento del ritrovamento. Il ragazzo rapito dai coloni sionisti, dopo essere stato lungamente torturato e obbligato a bere benzina, è stato bruciato vivo. La causa della morte è stata la combustione. Mohammed è stato bruciato vivo, dopo che i coloni sionisti che lo hanno rapito gli hanno fatto bere benzina. Questo è ciò che accade in Palestina.

Nel frattempo sono stati arrestati gli israeliani responsabili di aver rapito e bruciato vivo Mohammed, mentre stavano tentando di rapire un altro ragazzino palestinese a Gerusalemme Est. Si registrano sempre più di frequente casi di squadrismo da parte dei coloni israeliani. Spari dalle auto in corsa, giovani investiti o rapiti. Israele per bocca dei suoi ministri annuncia pugno duro su chi pratica forme di rappresaglia verso i palestinesi, ma in realtà nessuno ci crede. Tutta la tristemente nota “Brother’s Keeper” è in realtà una rappresaglia di Stato in violazione di qualsiasi diritto internazionale. Per giorni interi Hebron è stata completamente isolata dai ceck-point dell’esercito e numerose sono state (e lo sono tutt’ora) le violenze da parte dell’esercito.

Lo squadrismo dei coloni è cresciuto man mano che si sono intensificati i raid dei militari israeliani, di pari passo con dichiarazioni sempre più minacciose da parte del governo di Tel Aviv. Questa copertura politica, come più volte riportato, ha progressivamente generato un clima di impunità tra i coloni che sempre più spesso colpiscono bambini indifesi in varie parti della città. Il governo israeliano è pienamente responsabile di questi fatti e nessun comunicato stampa di Netanyahu e dei suoi ministri può assolvere Israele dalle enormi responsabilità sull’escalation di violenza di “Brother’s Keeper Operation” e dello squadrismo dei coloni civili. L’ipocrisia sionista sta nelle dichiarazioni del primo ministro che parla incredibilmente della “necessità di agire con cautela” mentre Gaza viene bombardata e si verificano scontri in ogni città.

Nel frattempo, crescono i dubbi sull’effettiva dinamica nel rapimento e uccisione dei tre coloni, con la versione israeliana che dà sempre per certa la responsabilità palestinese, indicando Hamas. Sospetti nel luogo dove si ritiene siano stati rinvenuti i tre coloni, ufficialmente uccisi subito dopo il rapimento. Non compaiono tracce trascinamento, lotta e sangue mentre sul casus belli dell’operazione BK prosegue la mancanza di informazioni e chiarimenti da parte del governo. D’altronde non è sicuramente una novità l’utilizzo di false-flag da parte di Israele, in particolare attraverso il Mossad, 

Precipita la situazione in Palestina

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Ritrovati cadavere i tre giovani israeliani scomparsi due settimane fa. Israele annuncia rappresaglie, alcuni morti e una bambina di 9 anni in fin di vita. Hamas: sarà l’inferno. Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina: la lotta e la resistenza all’occupazione continuano nonostante gli arresti. Continua la lettura di Precipita la situazione in Palestina