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Carta d’Algeri. Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli (1976)

I sei “capi storici” della lotta di Liberazione fotografati prima dell’avvio dell’insurrezione. In piedi, da sinistra verso destra: Rabah Bitat, Mostefa Ben Boulaïd, Didouche Mourad e Mohammed Boudiaf. Seduti: Krim Belkacem e Larbi Ben M’Hidi

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DEI POPOLI

“La Carta di Algeri”

Algeri (Algeria), 4 luglio 1976

Preambolo
Noi viviamo tempi di grandi speranze, ma anche di profonde inquietudini; tempi pieni di conflitti e contraddizioni; tempi in cui le lotte di liberazione hanno fatto insorgere i popoli del mondo contro le strutture nazionali e internazionali dell’imperialismo e sono riusciti a rovesciare i sistemi coloniali; tempi di lotte e di vittorie, in cui le nazioni, nei loro rapporti e nella loro struttura interna, si propongono nuovi ideali di giustizia; tempi in cui le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo alla Carta dei Diritti e dei Doveri economici degli Stati, hanno delineato le ricerca di un nuovo ordine politico ed economico internazionale. Ma questi sono anche tempi di frustrazioni e di sconfitte, in cui nuove forme di imperialismo si manifestano per opprimere e sfruttare i popoli. L’imperialismo, in forza di meccanismi e di interventi perfidi e brutali, con la complicità di governi spesso da esso stesso imposti, continua a dominare una parte del mondo. Attraverso l’intervento diretto o indiretto, utilizzando le società multinazionali, appoggiandosi sulla corruzione delle polizie locali, prestando il suo aiuto a regimi militari fondati sulla repressione poliziesca, la tortura e la distruzione fisica dei suoi avversari, servendosi di tutte le strutture e attività alle quali è stato dato il nome di neo-colonialismo, l’imperialismo estende il suo controllo su molti popoli. Coscienti di interpretare le aspirazioni della nostra epoca, ci siamo riuniti ad Algeri per proclamare che tutti i popoli del mondo hanno pari diritto alla libertà: il diritto di liberarsi da qualsiasi ingerenza straniera e di darsi il governo da essi stessi scelto, il diritto di lottare per la loro liberazione, nel caso fossero in condizioni di dipendenza, il diritto di essere assistiti nella loro lotta dagli altri popoli. Convinti che il rispetto effettivo dei diritti dell’uomo implica il rispetto dei diritti dei popoli, abbiamo adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli. Che tutti coloro che nel mondo conducono, a volte con le armi in pugno, la grande lotta per la libertà di tutti i popoli trovino in questa dichiarazione la conferma della legittimità delle loro lotte.
SEZIONE I: Diritto all’esistenza
Articolo 1
Ogni popolo ha diritto all’esistenza.

Articolo 2
Ogni popolo ha diritto al rispetto della propria identità nazionale e culturale.

Articolo 3
Ogni popolo ha il diritto di conservare pacificamente il proprio territorio e di ritornarvi in caso di espulsione.

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Casteddu. Tistimunianza di Marco Santopadre innant’ a la resistenzia illu Donbass

Lucia Nazi GoracciVennari passatu, la dì 26 di làmpata, a lu circulu ME-TI di Casteddu v’è statu lu primmu di una filérina d’attoppi innant’ a la crisi ucraina e la resistenzia illu Donbass. In palticulari s’è faeddatu di l’ispiriènzia di li Repubblichi di Donetsk e Lugansk. L’attoppu è statu ulganizzatu impari da Scida – Giovunus Indipendentistas e lu Fronte Indipendentista Unidu. Continua la lettura di Casteddu. Tistimunianza di Marco Santopadre innant’ a la resistenzia illu Donbass

Brasile. I Gorilas, Marighella e il “Piccolo manuale di guerriglia urbana” (1969)

Carlos Marighella
Carlos Marighella

Carlos Marighella [Salvador, 5 dicembre 1911;  São Paulo, 4 novembre 1969] dirigente di Açao Libertadora Nacional (ALN)- Azione di Liberazione Nazionale. Autore de “Piccolo Manuale di guerriglia urbana” (1969); nello stesso anno, alle 8 di sera nell’Alameda Rio Branco, cade vittima di un’imboscata della polizia militare, il DOPS – Dipartimento dell’ordine politico e sociale –  al comando di Sergio Fleury. Meno di una settimana prima, il 30 ottobre 1969, il generale Emílio Garrastazu Médici diveniva presidente con la terza giunta militare del ventennale dei  gorilas, apice repressivo di un periodo storico iniziato formalmente tra il 31 marzo e il 1° aprile del 1964 su impulso dell’allora presidente USA, Lyndon Johnson. Il 15 aprile dello stesso anno il maresciallo Humberto de Alencar Castelo Branco divenne presidente del Brasile.

http://www.bibliotecamarxista.org/marighella/opuscolo-marighella-2.pdf

Di Battista clamoroso sull’ISIL. Ok, ma dove si parla dell’ISIL?

di battista

Che Di Battista fosse più bello che intelligente lo avevo notato da tempo, quando piagnucolava e soffriva per il 20% alle elezioni. Oggi ha mostrato la sua banalità vestendo le parti dello stratega italiano esperto di questioni mediorientali. Mi permetto di fare alcune osservazioni sulle affermazioni circa l’ISIL, le vicende irachene e tutto il putiferio che, come da copione, non affronta il nocciolo della questione. Si preferisce fare un po’ di cagnara totalizzando qualche milione di click. Continua la lettura di Di Battista clamoroso sull’ISIL. Ok, ma dove si parla dell’ISIL?