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Tempio, Gianni Addis (Tempio Tradizione e Futuro): Rinagghju, parcheggi interrati e finanziamenti regionali con l’endorsement di Biancareddu

Tempio, Gianni Addis (Tempio Tradizione e Futuro): Rinagghju, parcheggi interrati e finanziamenti regionali con l’endorsement di Biancareddu

Nella serata di martedì al Cinema Teatro Giordo è stata presentata alla cittadinanza tempiese la lista Tempio Tradizione e Futuro con Gianni Addis candidato sindaco. Si tratta la prima uscita pubblica per il gruppo di Addis in vista delle elezioni amministrative tempiesi che si terranno il 25 e 26 ottobre.

Vicesindaco uscente nella Giunta di centrodestra insediatasi nel 2015 con Andrea Biancareddu sindaco, Gianni Addis, 65 anni, è un imprenditore nel settore turistico e politico di lungo corso nelle fila dell’Udc e più volte amministratore nelle file del centrodestra con delega a sport, turismo e spettacolo. Fino al 2018-2019 quando ha assunto l’incarico prima di vicesindaco, in seguito alla rottura tra Biancareddu e la vice Anna Paola Aisoni e, in seguito, sindaco facente funzioni in occasione della candidatura ed elezione in Consiglio regionale di Andrea Biancareddu, attualmente membro della Giunta Solinas con delega alla Pubblica istruzione.

La presentazione, guidata da Maria Pintore, volto noto per il suo ruolo di promozione e comunicazione in numerose edizioni del Carnevale, si apre con un lungo intervento da parte dell’assessore Biancareddu a pieno sostegno della lista di Addis. Oltre a imminenti nuovi stanziamenti regionali a beneficio di Tempio, Biancareddu ripercorre anche cifre alla mano i punti a suo dire più meritevoli dell’azione di governo della Giunta uscente, compresi investimenti sull’illuminazione pubblica (a suo dire gratuiti) e il percorso della Rigenerazione Urbana, nonostante l’abortito progetto “metro cubo zero” che con i suoi presunti 20 milioni di euro avrebbe dovuto trasformare Tempio nella “Gubbio gallurese”.

L’ex sindaco di Tempio pone l’accento sulla conoscenza della macchina amministrativa di Gianni Addis, sottolineando la competenza sua e di tutto il gruppo in un periodo in cui “le persone sono più attente che in passato all’importanza della gestione della cosa pubblica”. Addis dal canto suo ringrazia Biancareddu per il supporto e per l’effetto traino determinante per le elezioni del 2015 e, in apertura, accenna a problemi avuti nel corso della legislatura, probabile riferimento alla rottura con l’Aisoni candidata poi nel 2019 nelle fila del Psd’Az.

Una delle parole d’ordine è la continuità con l’amministrazione uscente e proprio per questo la lista di Addis è stata costruita partendo da un nucleo di ex eletti e delegati nel 2015 che hanno manifestato intenzione di una nuova candidatura (nella lista anche gli assessori uscenti Quargnenti e Marotto). A questi si sono aggiunti diversi volti nuovi e giovani per la politica cittadina, candidati che – come ammesso dallo stesso Addis – in diversi casi non si conoscevano nemmeno fino a poco tempo fa. Un gruppo – secondo Addis – dove si contempera l’esperienza dei “vecchi” con l’entusiasmo e le nuove idee dei giovani.

Tra i punti caldi delle linee programmatiche sviscerate da Addis la recente approvazione del Puc e la futura adozione definitiva dello strumento urbanistico, i diversi Piani ad esso collegati e la variante per il Piano particolareggiato del centro storico. Forte rilievo anche per il tema Rinagghju il quale, più volte, è ritornato nel corso della presentazione anche da parte dei singoli candidati al Consiglio. Tema molto discusso quello dell’inserimento di parte del compendio nel patrimonio disponibile in vista di un’alienazione a privati. Addis ha rimarcato il fatto si tratti di un indirizzo coraggioso per lo sviluppo cittadino e, anche in caso di vendita, le fonti rimarrebbero comunque pubbliche.

Spazio nell’esposizione anche per l’ex ZIR, ora in capo al Comune di Tempio Pausania, con l’intenzione – secondo Addis – di creare “presupposti di politica industriale favorendo la transizione digitale, l’attrazione di capitali e la localizzazione di imprese green oltre ad un accordo con la Stazione Sperimentale del Sughero per un progetto sul riciclo dei tappi usati”

Tra gli altri punti programmatici da sottolineare la costruzione in regime di project financing di parcheggi interrati, l’ampliamento dell’area pedonale del centro storico, la costruzione di una nuova piscina oltre a forti investimenti in cultura e turismo anche nell’ottica di un sistema di circuiti turistici intercomunali. Oltre all’investimento sull’offerta museale esistente, Addis e Biancareddu hanno annunciato la presenza di fondi e l’intenzione di impiegarli per la realizzazione del Museo del Carnevale. Spazio anche per la difesa dell’ospedale P. Dettori e la medicina territoriale e i servizi giudiziari.

Come prevedibile in presentazioni senza contraddittorio rimangono sullo sfondo i punti più controversi dell’amministrazione uscente. Tra le tante spiccano la gestione dell’Hotel di proprietà comunale in località Curadureddu e l’ennesimo fallimento con perdita di categorie per l’ex SEF Tempio, passando per le duplici inaugurazioni di strutture pubbliche, discutibili interventi pubblici (Piazza XXV Aprile, Spinsateddu), la mancata attivazione dell’importante Alloggio minori. Oltretutto l’atteso affidamento e attivazione di quest’ultimo vennero dati come imminenti quasi tre anni fa in occasione del bilancio di metà mandato dell’ex Giunta Biancareddu.

L’incontro è proseguito con la breve presentazione alla cittadinanza dei candidati e le candidate a sostegno di Gianni Addis. Tra gli interventi più attesi quelli di due candidate. La prima, Anna Paola Aisoni, la più votata in assoluto alle scorse amministrative ed ex vicesindaco fino alla rottura con Biancareddu nel 2018. Nel suo lungo intervento sull’esperienza di governo non ha mai nominato Biancareddu e, oltre la propria coerenza, ha ribadito e sottolineato quale unica leadership quella di Gianni Addis. Il secondo intervento è quello di Monica Liguori, ex consigliera di minoranza passata nei ranghi del centrodestra a sostegno di Addis. La comunanza e l’intesa su diversi punti, piuttosto visibile nella seconda parte di mandato, è stata confermata dalla stessa Liguori la quale nel proprio intervento ha fatto un accorato e specifico riferimento alle posizioni espresse negli ultimi mesi riguardo la potenziale alienazione di parte del compendio di Rinagghju. Si tratta dell’unica candidata del centrosinistra approdata nella lista avversaria, mentre alle amministrative del 2015 furono ben tre i casi di ex eletti nel centrosinistra a sostegno dell’allora candidato Biancareddu.

Tempio. Il FIU: per Lu Pagghjolu l’Alta Gallura non può più aspettare


FIU Pagghjolu
Lu Pagghjolu: immobilismo dei Lavori pubblici, l’Alta Gallura non può più aspettare

Il Fronte Indipendentista Unidu apprezza gli interventi alle infrastrutture idriche da parte dall’amministrazione comunale in Località La Traessa. Tuttavia, riteniamo di ricordare alla cittadinanza e agli assessorati competenti, locali e nazionali, che Tempio e l’Alta Gallura aspettano investimenti annunciati e necessari ben più sostanziosi. Continua la lettura di Tempio. Il FIU: per Lu Pagghjolu l’Alta Gallura non può più aspettare

Tempio Pausania.Elezioni: resoconto e appunti confronto elettorale Teatro Giordo

teatro giordo candidatiSi è tenuto lo scorso 20 maggio 2015, presso il Teatro Giordo, il confronto tra i quattro candidati sindaco per le imminenti elezioni amministrative di Tempio Pausania: Antonio Balata per Tempio Libera, Salvatore Sassu per Unione Democratica per Tempio, Nino Vargiu per il Movimento 5 Stelle e Andrea Biancareddu, con la lista Tempio Rinasce.

L’evento, organizzato dal comitato civico “Essere Cittadini, ha goduto di una grande partecipazione popolare con circa 500 persone. Moderatore dell’evento il presidente del Comitato, Paolo Sanna, e due giornalisti (Vito Fiori per l’Unione Sarda e Giampaolo Meloni per la Nuova Sardegna). Una volta illustrata l’attività e gli scopi sociali perseguiti dall’organizzazione, sono state presentate le modalità di svolgimento del confronto, ad ognuno dei candidati sarebbero spettati cinque minuti per illustrare le rispettive linee programmatiche.

Apre Antonio Balata sottolineando, in primis, il distacco che la lista da lui capitanata ha da qualsivoglia schieramento politico tradizionale, evidenziando quindi, sia la trasversalità che contraddistingue il suo gruppo sia la capacità di creare coesione tra soggetti appartenenti a vari partiti. Da qui, delle due l’una. O Tempio Libera e Democratica è un forza civica distaccata da poteri partitici preesistenti o Tempio Libera e Democratica è un gruppo di coesione tra vari soggetti appartenenti ai gruppi politici tradizionali. Quest’ultima ipotesi rifletterebbe, tra l’altro, il percorso che ha portato Pigliaru al governo della Ras, una dinamica questa più volte richiamata in campagna elettorale con buoni auspici in vista del 31 maggio. Antonio Balata prosegue rimarcando l’alto profilo democratico del suo gruppo, con l’esempio delle “primarie aperte di coalizione” (aperte a tutti gli aventi diritto), fortemente volute affinchè i cittadini tempiesi potessero partecipare all’intero processo democratico, esprimendo la loro preferenza tra lo stesso Balata e Mario Addis, segretario cittadino del Partito Democratico e Assessore al Bilancio uscente al centro lo scorso anno di aspre polemiche sulla questione TASI. Richiama i punti salienti del programma, come lo spopolamento, dal quale si potrà invertire la rotta con la soluzione di un’altra grande piaga dell’intero territorio gallurese: la viabilità; per quanto riguarda i settori produttivi in crisi si propone la creazione di un punto franco alla produzione nella commissariata ZIR, proposta vaga e, soprattutto, contraddittoria dal momento che nel recente incontro elettorale con Raffaele Paci lo stesso si è fatto portavoce, in particolare, delle istanze del settore sugheriero inquadrando come problema principale la mancanza di materie prime.

Il candidato fa poi riferimento alla sanità gallurese, con la necessità più volte sottolineata negli incontri precedenti, di mantenere gli stessi reparti esistenti, di nominare a tempo indeterminato  primari e soprattutto l’importanza della creazione di una cardiologia h 24  (che pare fuori dal piano Tecleme) e il potenziamento del servizio di neuropsichiatria infantile.

In seguito la parola passa al candidato Salvatore Sassu, il quale si presenta come demagogicamente femminista, descrivendo come punto di forza di Unione Democratica per Tempio la prevalenza del genere femminile che “si sa, sono più forti dell’uomo”. Sassu inneggia ad un rinnovamento per Tempio, la quale soffre di un degrado progressivo causato, fra le altre cose, dalla povertà. Il candidato propone un cambiamento nella metodologia di governo, per l’abolizione “della casta e dell’oligarchia” (delle quali lo stesso candidato è appartenuto per alcune legislature) in favore di una democrazia che veda i cittadini pienamente partecipi delle azioni di governo attraverso iniziative che li coinvolgano, quali: vari strumenti referendari, la creazione di un diario pubblico in cui scrivere le proprie riflessioni su cambiamenti di cui la città necessiterebbe e la modificazione dello svolgimento del consiglio comunale che dovrebbe essere più compartecipato.

Sassu si delinea, nonostante la pluriennale esperienza in consiglio comunale, come il candidato più debole e, terminato il suo intervento a tratti sconclusionato, passa la parola al candidato per il Movimento Cinque Stelle, Nino Vargiu.

L’avvocato Vargiu esordisce descrivendo la lista da lui capeggiata, una lista giovane, politicamente (per quanto la campagna del M5S descriva gli attivisti non-politici) e anagraficamente, senza alcuna esperienza pregressa, eccezion fatta per Doneddu, consigliere comunale uscente, che da tempo si batte per il Paolo Dettori. Il programma del M5S – secondo Vargiu – si presenta come un programma popolare, costruito con i cittadini.

Tuttavia, accanto a questa connotazione “dal basso” – a due anni e mezzo dall’elezione politica italiana del 2013 – tanti episodi hanno minato l’immagine del movimento M5S circa trasparenza, democrazia e legalità, la forma è cambiata: è nato il Direttorio. Polemiche come in tutte le formazioni politiche d’altronde, e in alcuni casi la querelle hanno investito Roma e l’asse con Milano, gli equilibri con Casaleggio, il rapporto tra parlamentari e territorio, le decisioni imposte e molto altro. Nel bel mezzo della diffusione recente dei Grilloleaks, hanno acquisito maggiore visibilità gli sviluppi del caso Assemini maturato negli ultimi mesi e noto ormai anche alla stampa italiana. Inquietanti dinamiche locali che mettono in dubbio onestà e legalità vanno ad aggiungersi ai vari quesiti irrisolti circa i meccanismi di votazioni/certificazioni/verifiche nella Rete da parte del non meglio definito (ma molto chiacchierato) “staff centrale”.

Vargiu oltre alla sanità, tema di comune interesse affrontato da tutti i candidati, parla delle problematiche precedentemente risolte riguardo il Tribunale, spiegando il suo personale apporto alla causa tempiese.  Un apporto personale Vargiu lo sottolinea anche a riguardo della questione “acqua” tanto cara ai galluresi, con la pessima gestione Abbanoa e il mancato utilizzo dell’acqua di Lu Pagghjolu, che ha portato a tutta una serie di conseguenze e condizioni del servizio idrico tristemente note. Il portavoce del Movimento Cinque Stelle si attribuisce il merito – citando anche il Meetup calangianese – relativamente la questione del collegamento con l’invaso e lo stanziamento accordato da Maninchedda, “ottenuto anche grazie al lavoro del M5S sul territorio“. Sul finanziamento infrastrutturale c’è la garanzia politica dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, di quello alla Programmazione (Paci), del Partito dei Sardi che sostiene Balata e l’attuale governo Pigliaru.

Insomma, il tema Pagghjolu è una posta calda. E In Via Trieste lo sanno bene. Paci a Febbraio ha firmato una delibera di Giunta, su proposta dei Lavori Pubblici, dove si dà mandato all’Assessorato in carica presieduto da lui stesso di attuare le dovute variazioni di bilancio per dar luogo a quanto previsto: recupero residui passivi e integrazione di risorse (4/6 milioni di euro) per il collegamento con Lu Pagghjolu. A distanza di circa quattro mesi non si hanno notizie su sviluppi ulteriori e l’effettivo finanziamento delle risorse. Lu Pagghjolu diviene così un argomento forte di campagna elettorale un po’ per tutti, da chi si attribuisce merito nella fase di indirizzo politico e chi si fa garante dell’attuazione reale con lo stanziamento di risorse specifiche.

Il candidato grillino prosegue con la descrizione del programma, toccando altri temi caldi quali la gestione dei rifiuti urbani, il costo della TARI, l’impostazione del contratto con l’ex-Gesenu (oggi Ambiente Italia) e relativo peggioramento della raccolta differenziata dovuto – secondo il M5S – al fatto che di incentivi e vantaggi ne goda più il Gestore che i cittadini, anche in relazione all’operato considerato marginale  nell’ambito della gestione del ciclo rifiuti. I tempiesi sono i veri protagonisti e gli stessi, secondo il M5S, faticano e pagano senza alcun ritorno, a differenza dei benefici del gestore.

Vargiu prosegue con l’idea di sfruttare i 18 km di fibra ottica in stato di abbandono che si troverebbero sotto i piedi dei tempiesi, collegamenti che si vorrebbero utilizzare per garantire ai tempiesi una connessione di elevata qualità. Ma il progetto della fibra ottica non è finalizzato all’utilizzo privato, ma bensì al collegamento tra alcuni centri sardi e “il continente”, che permetta di trasferire un grande quantitativo di dati e, dunque, giovi nell’ambito della P.A. Infine Vargiu conclude parlando di una proposta per incentivare la partecipazione dei tempiesi al governo della città, l’istituzione dei rappresentanti di quartiere che possano raccogliere le proposte e lamentele dei cittadini per interloquire direttamente con la Giunta comunale.

Infine prende la parola il candidato, Andrea Biancareddu, per Tempio Rinasce che subito mostra la propria esperienza politica annunciando sostegno politico a qualsiasi candidato e lista che si insedierà in municipio palesando – forse strategicamente e a differenza dei toni caustici che seguiranno – debolezza. Continua illustrando l’unità che contraddistingue la propria lista e il programma che scaturisce dal lavoro sinergico di tutti i suoi collaboratori e sottolinea come, al contrario di  Tempio Libera e Democratica, non siano state necessarie le primarie. Il candidato sindaco non poteva essere che uno: Andrea Biancareddu. Come confermato durante la presentazione della lista, dove tutti i consiglieri lo hanno ringraziato per la “chiamata di Andre”. Rimarca come non abbia nessuna intenzione di ritirarsi dallo scenario politico per andare in pensione e godersi, così, uno dei più corposi vitalizi riconosciuti dalla RAS a lui e ad altri 316 ex consiglieri regionali. Il leader di Tempio Rinasce punge Balata affermando di poter “viaggiare da solo senza la necessità di padrini politici”, al contrario di chi si accompagna con esponenti regionali e statali del Partito Democratico (a proposito, si vedrà se la scelta di far scendere in campo i big del PD per Balata sia stata una buona strategia) , al tempo stesso ammorbidisce i toni, quasi paternalizzando Balata, compiacendosi del “distacco” dell’avversario dal piano scellerato presentato da Arru e Tecleme nell’incontro del lunedì precedente. Biancareddu – tra una citazione di greco e l’altra –  seguita parlando dell’isolamento territoriale in cui versa Tempio e rilancia sul Tribunale, richiamando il lavoro di Vargiu a proposito e rivendicando il fatto che il Tribunale sia stato salvato grazie all’apporto decisivo che negli anni lui ha garantito da consigliere regionale, in particolare ha giocato un ruolo decisivo in relazione l’istituzione della provincia e il relativo co-capoluogo con Olbia.

Biancareddu attacca sui politici di area olbiese, citando la corrente di Gianpiero Scano, accusati di chiedere voti a Tempio che una volta ottenuti, non hanno prestato la propria opera a favore della comunità tempiese e auspicando verso di essi, metaforicamente, l’innalzamento di una dogana, per tener lontani chi promette viabilità e non la realizza, chi vorrebbe declassare l’ospedale e, soprattutto, trasferire il Tribunale. Va detto che è piuttosto noto come il comitato di legali olbiesi, presieduto da Ciriaco Pileri, che premeva sulla politica olbiese per questo clamoroso passo – pretestuoso e inattuabile per vari fattori – si è posto trasversalmente ai partiti olbiesi; forte influsso hanno sì avuto Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma compatti sul Tribunale a Olbia anche Giovannelli, l’Upc di Antonio Satta  e l’Udc con Gianni Derosas che all’epoca utilizzava le stesse parole che il collega Biancareddu esprime su Tribunale e Paolo Dettori: “a Olbia senza se e senza ma“.

Biancareddu conclude affrontando il tema della geotermia, attribuito alle linee programmatiche di Tempio Rinasce e che ha tenuto banco nelle ultime settimane, provocato reazioni da parte dei cittadini tempiesi in stragrande maggioranza contrari ad una prospettiva simile. Prospettiva ripudiata pubblicamente da Biancareddu – “è una barzelletta” – che vorrebbe sgombrare il campo da dubbi: nessuna centrale, smentendo totalmente le parole riportate sul tema dal profilo social di Tempio Rinasce alla quale è stata attribuita una posizione favorevole ad un inceneritore a biomasse. Questo è probabilmente un retaggio della scorsa campagna elettorale del centrodestra, ma va detto che teorie bizzarre su inceneritori e ambiente sono state esposte anche in tempi relativamente recenti dallo stesso Biancareddu, da Assessore dell’Ambiente in carica, come il caso dell’incontro organizzato da Essere Cittadini sulla valorizzazione del Monte Limbara nell’ottobre del 2013. Il mandato assessoriale e l’incontro specifico sollevarono polemiche roventi un po’ ovunque, con Stefano Deliperi e il Gruppo d’Intervento Giuridico che sull’Assessore, la Giunta Cappellacci e l’incontro a Tempio, titolarono un emblematico:In che mani siamo e in che mani è l’ambiente e il territorio della Sardegna“.

Dopo aver smentito via social l’inceneritore, sponsorizzato a gran voce meno di due anni addietro, e aver ripiegato sulla geotermia come panacea tempiese, Biancareddu al Teatro Giordo fa un passo indietro su tutta la linea.

Una volta terminate le presentazioni dei singoli candidati, parola alle due domande per ciascun giornalista. Inizia Giampiero Meloni il quale affronta subito un problema caro a tutti i candidati e, in particolare, spinoso per Biancareddu e Balata, le politiche regionali di ridimensionamento dell’ospedale tempiese; rivolgendosi direttamente a Biancareddu chiede se non sia un paradosso quello di attaccare la Giunta Pigliaru e l’area olbiese circa la decisione di ridimensionamento del Paolo Dettori, posto che lo stesso deriva da iniziative regionali attuate durante la presidenza Cappellacci e, in particolare, dall’ex Assessora De Francisci.
Meloni, sul punto, becca anche Balata, chiedendosi come si possa pensare di potenziare l’ospedale viste tali politiche regionali che sono state accolte anche dall’attuale governo. Il giro delle risposte si apre con Balata, il quale primis riserva le sue attenzioni alle “frecciatine” che gli sono state rivolte da Biancareddu per poi concentrarsi sulla questione, affermando di voler modificare il piano Tecleme che prevede il declassamento dell’ospedale di Tempio.

Prosegue Sassu, il quale si lascia trascinare dal populismo che ha contraddistinto anche il suo precedente intervento, senza però fornire adeguate risposte alla domanda postagli. È il turno del candidato sindaco Nino Vargiu il quale parla di una riunione, che risale al 2011, dei 26 sindaci dei comuni galluresi, al termine della quale fu previsto un aumento dei posti letto del Paolo Dettori e non la loro diminuzione e, questa soluzione, accolta in consiglio regionale, era stata però disattesa sino ad arrivare al governo Pigliaru e allo scellerato piano Tecleme. Vargiu, dunque, paventa la possibilità di presentare un ricorso al TAR per l’impugnazione della delibera ragionale circa il declassamento dell’azienda ospedaliera tempiese, posto che ne disattente una precedente e contraria. Ultimo a rispondere alla domanda di Meloni è Andrea Biancareddu, il quale non sembra aver dimenticato la stoccata riservatagli dal giornalista, pregandolo di studiare e informarsi prima di parlare del suo operato in Regione, altrimenti, testuale, “farebbe meglio ad andare a giocare a calcetto”. La risposta dell’ex Assessore tradisce imbarazzo e ha scuscitato alcune contestazioni circa la mancanza di rispetto nei confronti di Meloni. Biancareddu prosegue ricordando, forse prima a se stesso e poi ai presenti, che il declassamento non è mai stato deciso nel periodo in cui era in Giunta, ma era stato paventato esclusivamente un ridimensionamento dei posti letto, fatte delle eccezioni riguardanti esigenze territoriali, eccezioni tra le quali rientrava il Paolo Dettori. Sottolinea, inoltre, come sia stata anzi accolta la delibera Biancareddu-Cugini circa la costituzione di due posti di terapia semi-intensiva nel nosocomio cittadino la quale, però, non è stata mai attuata per responsabilità non certo imputabile a lui. La seconda domanda posta da Giampiero Meloni riguarda il problema viabilità e i collegamenti mediocri che causano il parziale isolamento dei centri galluresi rispetto al resto della Sardegna e alla costa. Le risposte circa tale problematica sono pressochè similari, posto che tutti mostrano interesse verso la risoluzione della problematica. Vargiu descrive la necessità di nuove infrastrutture, sottolineando l’impegno del suo movimento, che non può datarsi esclusivamente al periodo elettorale, ma che è pregresso allo stesso, e vanta l’appoggio politico romano al pari degli altri candati. Biancareddu apre illustrando l’irrecuperabilità della strada di Monti Pinu, crollata a seguito dell’alluvione del novembre 2013, specificando che nessun intervento di messa in sicurezza sia possibile sulla zona a causa della particolare morfologia del territorio su cui sorge la strada e di quello circostante. Inoltre sarebbe possibile programmare l’attuazione di nuove infrastrutture viarie, per la Tempio-Olbia, tramite la predisposizione di lotti funzionali. Balata apre il suo intervento relativo ai collegamenti concentrandosi su un tema ribadito a più riprese, la necessità di perfezionare i collegamenti tra l’Alta Gallura, la zona di Olbia e le “possibilità” della Costa Smeralda. Afferma inoltre che i 38 milioni che la Regione vorrebbe stanziare per Monti Pinu, siano un investimento del tutto infruttuoso, posta la pericolosità e l’irrecuperabilità di quella strada. Infine Sassu pare il più sconfusionato, sottolinea si il problema viabilità senza però fornire concretezza allo stesso. L’incontro si chiude con l’ultima domanda concessa a Vito Fiori il quale, stavolta, anziché rivolgere una domanda unica per tutti i candidati si rivolge direttamente “all’amico Andrea” (Biancereddu) palesandogli la sua perplessità circa la sua candidatura. Fiori si aspettava che l’ex assessore regionale, a seguito della condanna definitiva ad un anno per usurpazione della funzione pubblica, e a causa dell’inchiesta sui fondi pubblici che lo vede coinvolto, stesse fermo un turno. Il giornalista, presenta la sua riflessione con l’aria di chi si rivolge, realmente, ad un amico, mostrando anche la propria preoccupazione per la comunità intera nel caso in cui, un probabile sindaco, si trovi durante il suo mandato a dover lasciare il suo posto ad altro, a causa di un ulteriore condanna definitiva. Ma, mentre gran parte dei concittadini applaudivano l’intervento, alcuni sostenitori di Biancareddu, tra cui alcuni membri del suo gruppo, hanno abbandonato la sala mostrando la loro “solidarietà” al loro leader quasi come se, lo stesso, non fosse in grado di replicare alle critiche mossegli. L’ex assessore, risponde alzandosi in piedi e mostrando la sua convinzione di essere non solo il leader di Tempio Rinasce, ma esprimendosi già come leader di Tempio Pausania. Minimizza circa la condanna subita, adducendo varie giustificazioni e mostrandosi ovviamente contrario alla decisione della Magistratura. Prosegue, inoltre, affermando che non vi è pericolo circa la nuova inchiesta che lo vede coinvolto: se mai una condanna dovesse arrivare lui avrà già alle spalle “due legislature come sindaco di Tempio”. Nell’eventualità, nel frattempo, si potrà anche osservare un ricorso di Biancareddu sulla condanna penale “alla commissione europea“.  Questo può anche non essere commentato.

Tempio Pausania. Elezioni, Biancareddu (Tempio Rinasce): unico uomo per Tempio. Contatti cagliaritani, guardando Sassari

biancaredduEsperienza, concretezza e Cagliari. Venerdì, all’Ufficio Turistico di Tempio Pausania, si è tenuta un’affollata presentazione dei candidati di Tempio Rinasce, lista capitanata dal candidato sindaco, Andrea Biancareddu.
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