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Elezioni universitarie. Scida – GI e Link Cagliari in alternativa al duopolio UDU-CL

Il 18 e il 19 maggio si svolgeranno le elezioni universitarie nell’Ateneo cagliaritano. Abbiamo intervistato Andrìa Pili sulla strategia e sulle proposte dell’organizzazione indipendentista giovanile Scida che si presenta con il suo simbolo.

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  • Quali sono i punti più importanti del vostro programma elettorale?

Il nostro programma generale – per gli organi centrali – è incentrato su tre punti fondamentali: la parità tra la lingua sarda e la lingua italiana; la concezione di un ateneo di Cagliari posto al servizio dello sviluppo della Sardegna, quindi la rottura della sua collaborazione con i soggetti responsabili del nostro sottosviluppo (dalle multinazionali all’Esercito Italiano), l’obiettivo di un ruolo attivo in supporto della nostra economia e l’elaborazione di una didattica più diretta alla conoscenza della nostra realtà; l’idea di Università pubblica, perché gli studenti sardi siano posti nelle condizioni di esercitare il proprio diritto allo studio, al di là delle condizioni sociali di svantaggio o delle proprie difficoltà formative.

  • Avete stretto un’alleanza con la lista Link per spezzare il duopolio UDU-CL. Quali sono i termini dell’accordo?

L’accordo tra noi e la Link Cagliari, riguardo queste elezioni, è stato reso possibile da alcune condizioni: la nostra non competizione (Scida si presenta per i consigli studenteschi e gli organi centrali; Link Cagliari presenta un proprio candidato al CNSU, in cui la nostra lista non potrebbe candidarsi); la comune avversione alle due organizzazioni maggioritarie; la comune indipendenza del movimento studentesco dai partiti di potere, dunque la non compromissione della Link con i partiti responsabili della nostra dipendenza; la nostra comune visione di Università pubblica, contro il modello educativo neoliberale. Ognuno dei gruppi si è impegnato a farsi carico delle domande dell’altro: ad esempio, abbiamo chiesto che il loro candidato si faccia carico, se eletto, di richiedere una riforma del CNSU che permetta un collegio unico per la nostra isola e di proporre delle mozioni in favore di maggiori competenze della Regione Autonoma in materia di istruzione e ricerca. Inoltre, noi abbiamo intenzione di portare non solo le richieste degli studenti «indipendentisti» ma anche di coloro che- da un punto di vista progressista- non si sentono rappresentati dal duopolio della rappresentanza formale. Anche per questo, la nostra collaborazione non si fermerà a queste elezioni: la costruzione dell’Università sarda, contro la dipendenza ed il neoliberismo, passa necessariamente dalla creazione di una nuova fase del movimento studentesco sardo, ostile all’oligarchia politica e accademica, in cui il nostro diritto all’autodeterminazione sia centrale.

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  • Esistono molti legami fra Università e ricerca e produzione bellica. Scida che posizione ha in merito?

Nel nostro programma abbiamo chiesto la modifica del Codice Etico d’Ateneo per impedire questi legami tra l’Università di Cagliari e la guerra imperialista. Inoltre, chiediamo che il nostro ateneo esca dal Distretto Aerospaziale della Sardegna, di cui abbiamo sempre denunciato il ruolo nella riqualificazione in senso militarista del Poligono di Quirra. La nostra Università ha anche stabilito delle relazioni con il Technion, istituto tecnologico sionista implicato direttamente nell’oppressione palestinese, tramite la prorettrice Micaela Morelli (la quale, oltre che farmacologa, è anche una dirigente soriana del PD sardo); abbiamo chiesto di bloccare questa collaborazione e di impedirne altre con gli atenei israeliani, in quanto- alla luce della recente presenza dell’Esercito sionista nelle esercitazioni militari in Sardegna- riteniamo che esse finiranno per toccare anche direttamente l’ambito bellico (pensiamo ai droni). Opporci alla collaborazione tra UniCa e Israele significa opporsi all’oppressione del popolo palestinese e del popolo sardo; un grande esempio di internazionalismo applicato e non astratto.