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Abbanoa. Adiconsum sul piede di guerra. Vargiu: cause collettive in ogni tribunale, non pagate

abbanoa_logoDuro comunicato da parte del presidente dell’Adiconsum, Giorgio Vargiu, in merito all’ennesimo balzello di Abbanoa: 150 euro a famiglia, oltre 106 milioni complessivi a titolo di conguaglio a valere sul periodo 2005-2011.

Scelta in realtà in programma da mesi, ma ufficializzata recentemente dall’amministratore unico Ramazzotti che ha rassicurato nuovamente sulla solidità finanziaria di Abbanoa e sul fatto che non si “sta facendo cassa”; decisione avvallata dall’Assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, che ha proposto l’intervento della Cassa conguagli che anticipi una prima parte dei 106 milioni per mitigare l’aggravio sui cittadini dopo il noto deposito cauzionale (anche questo ritenuto illegittimo dall’Adiconsum e altre associazioni di categoria).

Ramazzotti ha rimarcato che i calcoli di Abbanoa riferiti al periodo 2005-2011 comporterebbero un conguaglio complessivo di oltre 230 milioni. Sul punto l’amministratore parla di un tavolo aperto e un semplice dialogo di Abbanoa con l’Ato al fine di ottenere il riconoscimento dell’intera cifra che, chiaramente, è superiore a quanto accordato a causa dell’intervenuta prescrizione.

L’Adiconsum, assistita dai legali Dore e Casula,  parla di un’azione inibitoria davanti al Tribunale di Nuoro e una causa collettiva in ogni Tribunale della Sardegna. Una vera e propria dichiarazione di guerra con parole durissime e indicazioni precise agli utenti: “Non regalate soldi non dovuti ad Abbanoa e non pagate il conguaglio perché non è dovuto, non fate la domiciliazione bancaria perché correreste grossi rischi e non fate neanche reclamo, perché lo facciamo noi e il risultato vale per tutti gli utenti“.

A breve, i legali di Adiconsum presenteranno la richiesta di inibitoria al Tribunale di Nuoro,  sede legale di Abbanoa, e stanno già preparando un’azione giudiziaria collettiva davanti a tutti i tribunali sardi.  Stoccate anche nei confronti della politica  locale, spesso oltremodo accomodante nei confronti delle pratiche di Abbanoa, con poche comunità nelle quali apertamente si è presa posizione intervenendo concretamente per garantire un’adeguata tutela alle comunità rappresentate oggetto dei disservizi e pretese più disparate.

Riforma giustizia: nuova batosta in vista per il nord Sardegna?

tribunale tempio

Dopo l’intento della Giunta Pigliaru di trasferire l’Ufficio Demanio e Territorio a Nuoro, nuovi guai in vista per l’Alta Gallura e la città di Tempio Pausania in particolare. Nel pomeriggio di ieri si è tenuto l’atteso Consiglio dei Ministri e come noto da tempo uno dei punti di caldi sarà la riorganizzazione della giustizia.

In un documento pubblicato a Ferragosto sul sito del Ministero di Giustizia si parla di Misure per l’ulteriore razionalizzazione della geografia giudiziaria, da considerare in vista del Cdm citato.

Nello specifico, l’azione del ministero andrebbe a focalizzarsi su quanto ancora non tagliato dalla Severino nel 2012. Due i punti chiave: geografia giudiziaria delle corti di appello e perfezionamento della nuova geografia giudiziaria dei tribunali ordinari. Giudizio fortemente positivo da parte di Orlando sugli interventi del Governo Monti ai quali attribuisce maggiore efficienza e qualità del sistema giudiziario, nonché importanti risparmi di spesa pubblica. In sintesi su quella via tracciata ci si continuerà a muovere e con maggiore forza.

Per le corti d’appello si parla di rimedi correttivi rispetto al 2012, intesi come ulteriori tagli alla luce dei criteri troppo “morbidi”. Per questo molti temono nel rischio soppressione per la Corte d’Appello di Sassari: sino a questo momento si tratta di indiscrezioni non confermate.

Per i tribunali ordinari si abbandonerà “la regola dei tre“, ovvero almeno tre tribunali per ogni distretto di corte di appello, e verrà accantonato il divieto di soppressione dei tribunali con sede nei capoluoghi di provincia. Date le condizioni generali della riforma e una circolare del Ministero, l’eventuale soppressione del tribunale di Tempio Pausania appare molto più probabile e questo porterebbe oltretutto la perdita della Conservatoria dei Registri Immobiliari.