Nel pomeriggio di ieri è stato presentato nella Facoltà di Scienze Economiche, Politiche e Giuridiche dell’Università di Cagliari il 1° Dossier a cura di A Foras, riguardante il Poligono Interforze del Salto di Quirra.
Nell’incontro è stato presentato e discusso il lavoro che ha impegnato negli ultimi mesi decine di militanti ed è stata illustrata la giornata del 28 aprile e il corteo il programma. Dopo Teulada e Capo Frasca, è la volta del Poligono più grande d’Europa in una giornata simbolo per la Natzione Sarda. Il Dossier e l’elenco delle presentazioni specifiche si possono trovare all’indirizzo https://aforas.noblogs.org/dossier-pisq-a-foras-aforas-contra-a-s-ocupatzione-militare/ mentre per il comunicato stampa di A Foras per Sa Die de sa Sardigna contra a s’ocupatzione militare – http://bit.ly/2p1oKgc
Nei giorni scorsi ha fatto discutere la notizia dei 54 manifestanti contro l’occupazione militare denunciati da parte della Digos riguardo i fatti di Capo Frasca dello scorso novembre.
Chiuse le indagini, denunce e moniti da parte della questura cagliaritana giungono proprio il giorno successivo alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione indetta da A Foras. Gagliardi in vista del 28/4 ricorda la nuova normativa per l’ordine pubblico, in particolare l’arresto in differita che “verrà applicato in modo puntuale e chirurgico“. La maggior parte degli organi d’informazione in Sardegna parlano in questi giorni di un gruppo che a Capo Frasca si è staccato dal corteo principale e pacifico, andando ad attaccare le reti con tronchesine. In realtà, l’obiettivo della violazione dell’area militare è un elemento divenuto ormai prassi del movimento contro l’occupazione militare, unico mezzo per interrompere le attività belliche e causare, con uno sforzo minimo e un rischio relativamente contenuto, ingenti danni economici al sistema bellico, diretti e d’immagine. La violazione del limite militare e il danneggiamento di recinzioni vengono considerate e sono storicamente metodologie pacifiche, in quanto colpiscono oggetti inanimati e normative di legge, rientranti a pieno titolo nella disobbedienza civile. Proprio questo elemento è stato richiamato in un secondo comunicato nel quale A Foras ha replicato alle dichiarazioni della Questura di Cagliari osservando, tra le altre cose, come quest’ultima “proprio nel momento in cui il movimento si riorganizza in maniera forte e coesa per continuare la sua lotta contro le basi, fa di tutto per intimorire e scoraggiare la partecipazione al corteo del 28, e soprattutto dividere (come sempre) i manifestanti in buoni e cattivi“.
Il Fronte Indipendentista Unidu – soggetto attivo in più tavoli di lavoro di A Foras – nei giorni scorsi ha aderito ufficialmente e rilanciato la chiamata per il 28/4. Il comunicato integrale è stato pubblicato nei giorni scorsi https://www.zinzula.it/pisq-f-i-u-occupazione-militare-volto-piu-devastante-del-colonialismo/
L’organizzazione indipendentista si occuperà, inoltre, di mettere a disposizione del corteo numerose bandiere sarde: la lotta contro l’occupazione militare è difatti un elemento cruciale nella più ampia lotta di liberazione nazionale sarda e il 28/4 come data per una manifestazione denota ed esalta la prassi anticoloniale della lotta contro la militarizzazione. Successivamente, dopo le dichiarazioni di Gagliardi e la notizia delle ennesime denunce, sempre il Fiu – oltre richiamare la partecipazione attiva nel Sarrabus il 28 aprile – ha lanciato un’iniziativa comunicativa sui social caratterizzata dall’hastag principale – #DeoNoBosTimo –
“Il Fronte Indipendentista Unidu opererà nei prossimi giorni per fare in modo che la manifestazione diventi una grande festa di popolo e che la lotta contro l’occupazione militare non venga ridotta a questione privata di una avanguardia, come invece le forze politiche e securitarie dello Stato Italiano cercano in ogni maniera di fare” – ha dichiarato l’organizzazione in una nota.
In avvicinamento alla manifestazione del 28/4 il Dossier sul PISQ verrà presentato in numerose città della Sardegna, dai centri maggiori come Cagliari e Sassari ad Alghero, Tempio Pausania, Escalaplano, Tertenia e molte altre. Oltre all’elenco completo delle presentazioni specifiche sul Dossier PISQ si segnalano altri eventi di particolare rilievo.
Venerdì 21, nuovo appuntamento nell’ambito del progetto Sa Die de sa Sardigna – Sardigna terras de bombas e cannones e l’incontro-dibattito con gli studenti dell’istituto tecnico industriale G.M. Angioy di Sassari, a partire dalle ore 11:15. Nello stesso giorno, nel pomeriggio (ore 18:30), al circolo Me-Ti di Cagliari in Via Mandrolisai, verrà presentato il lavoro di ricerca coordinato dal Prof. Giovanni Sistu “Analisi controfattuale e valutazione del rischio sull’area interessata dal Poligono Interforze del Salto di Quirra”, progetto al quale hanno lavorato numerosi docenti e ricercatori sardi, alcuni tra l’altro ex insegnanti, conoscenti e compagni degli stessi militanti di A Foras.