Il FIU: dopo 10 anni che fine ha fatto l’Osservatorio sulla povertà?

Osservatorio povertà

Il FIU: che fine ha fatto l’Osservatorio sulla povertà?

Con la legge regionale n. 23 del 23 dicembre 2005 è abrogata la legge regionale n.4/1988 (Riordino delle funzioni socio-assistenziali) e viene introdotto il Sistema integrato dei servizi alla persona.

La legge promulgata dalla giunta Soru stabiliva, e stabilisce tuttora, che la programmazione del sistema integrato passi attraverso due livelli una regionale e uno locale.

A livello regionale, attraverso il Piano regionale dei servizi alla persona, la Ras esercita le funzioni d’indirizzo, programmazione e valutazione del Sistema integrato garantendone l’attuazione su tutto il territorio sardo (art.8, art. 18).

A livello locale, attraverso i Piani Locali Unitari dei servizi alla persona (PLUS), i comuni e le Asl locali, provvedono alla realizzazione del sistema integrato. Con la stessa legge si sarebbe dovuto istituire l’Osservatorio regionale sulla povertà. Quest’ultimo avrebbe dovuto:

a) raccogliere i dati relativi alle persone in situazioni di difficoltà e ai bisogni generali del territorio (rilevazione dei bisogni);

b) raccogliere e aggiornare informazioni relative ai servizi, pubblici e privati, presenti sul territorio (mappatura dei servizi);

c) fornire supporto informativo e linee di orientamento per la Regione e per gli enti locali, nella predisposizione di specifiche leggi, del Piano sociale e dei PLUS in un’ottica di programmazione partecipata;

d) curare la programmazione, la formazione, l’organizzazione, il lavoro di rete, i collegamenti con i vari servizi esistenti sul territorio;

e) avanzare suggerimenti per l’adozione di azioni di contrasto volte ad arginare il fenomeno della povertà.

In poche parole, l’Osservatorio avrebbe dovuto rilevare i bisogni, mappare i servizi e fornire supporto in modo tale da avere politiche pubbliche coordinate ed efficaci in tutto il territorio nazionale. Continuiamo ad utilizzare il condizionale perché, nonostante la legge, l’Osservatorio non ha mai svolto alcuna attività.

In realtà, non ci sarebbe niente da stupirsi dal momento che sono trascorsi ben quattro anni prima di giungere ad una deliberazione che disciplinasse la composizione dell’Osservatorio. La delibera, la n. 57/3 del 31/12/2009, stabilisce che tra i componenti venga designato il Presidente Regionale della Caritas o suo delegato e quattro rappresentanti delle organizzazioni sindacali regionali maggiormente rappresentative e quattro esperti con qualificata esperienza nella materia” nominati dalla Giunta.

Ma la storia dell’Osservatorio non si chiude qui; dopo la deliberazione che stabilisce i componenti si è ancora in una situazione di nulla di fatto e sono passati altri quattro anni prima di giungere ad una deliberazione per predisporre la designazione dei componenti dell’Osservatorio. Nel 2013, con la deliberazione n. 47/10 del 14/11/2013, finalmente, si dà mandato alla Direzione Regionale della Presidenza della Giunta (servizio elettorale volontariato e pari opportunità) affinché predisponga la designazione dei componenti dell’Osservatorio Regionale sulle Povertà e stabilisce che l’Osservatorio sia costituito con decreto del Presidente della Regione previa deliberazione della Giunta.

In questa stessa delibera, l’ex Vicepresidente della giunta Regionale Simona De Francisci, sollecita il riavvio della procedura per l’acquisizione delle designazioni dei componenti dell’Osservatorio, poiché i sindacati al 14/11/2013, ben quattro anni dopo la Delibera n. 57/3, non hanno ancora presentato le designazioni dei propri rappresentanti all’Ufficio Competente. In realtà, nella delibera del 2009 non si chiarisce quale sia l’ufficio competente e si stabilisce “Sono scelti dalla Giunta Regionale […] a seguito di avviso che sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione e nel sito internet istituzionale”. Avviso del quale non c’è traccia.

Nonostante due legislature, 8 anni e due delibere la situazione non cambia. Se è vero che le giunte Soru e Cappellacci hanno aspettato che finissero le loro legislature per fare delle delibere che in realtà non hanno prodotto alcun effetto, questo non si può dire della giunta Pigliaru.

Infatti con Decreto n. 43 del 22 aprile 2015, a poco più di un anno dal suo insediamento, la competenza circa l’Osservatorio passa dalla Presidenza della Giunta Regionale alla Direzione delle politiche sociali dell’Assessorato Regionale all’Igiene e Sanità e all’Assistenza Sociale.

Il Presidente Pigliaru, come un “novello Ponzio Pilato”, ha deciso di lavarsi le mani facendo sì che su un elemento di tale importanza come l’Osservatorio sulla povertà, in una situazione socioeconomica nazionale sempre più grave, ci sia ancora molta confusione riguardo alla competenza. Poco importa se il posto di Direttore generale dell’Osservatorio è ancora vacante, poco importa se il 27 febbraio 2015, dodici membri dell’Osservatorio Regionale del Volontariato inviano una lettera al Presidente Pigliaru, a tutta la Giunta e al Consiglio Regionale in cui protestano, contro le promesse disattese dalla Legge Finanziaria 2015, la quale non solo ha diminuito i fondi destinati alla lotta alla povertà, “ma ha destinato fondi a singoli enti e organizzazioni al di fuori di qualsiasi politica organica e di programmazione, ripristinando logiche di privilegio”.

Sono passati dieci anni e quello che doveva essere l’organismo atto a facilitare la lotta alla povertà è rimasto un ente vuoto, non solo formalmente ma anche sostanzialmente.

A questo punto, il Fronte Indipendentista Unidu ritiene più che necessario che il Presidente Pigliaru, colui che durante la campagna elettorale diceva di volere una società inclusiva, integrare le politiche sanitarie e sociali e creare nuove politiche per il sostegno e la protezione sociale, chiarisca perché in più di dieci anni l’Osservatorio non abbia prodotto nessun documento ufficiale, né abbia specificato metodologie e strumenti con i quali misurare e programmare interventi mirati alla risoluzione e prevenzione del fenomeno di povertà dilagante in Sardigna e perché, nonostante le promesse elettorali e nonostante siano passati dieci mesi dal Decreto, la situazione non è cambiata.

Il Fronte Indipendentista Unidu crede, inoltre, siano necessari chiarimenti riguardo la scelta del Presidente Regionale della Caritas o suo delegato come componente a sé stante; infatti non capiamo l’esigenza di una figura della CEI all’interno di un ente statale e i parametri in base ai quali si selezionano i quattro esperti nominati direttamente dalla Giunta Regionale.

Intanto, nel Luglio 2015, si è riunito il Tavolo Regionale dell’Alleanza contro la Povertà in Italia, il quale ha proposto l’istituzione del reddito d’inclusione sociale. Crediamo che per quanto l’idea sia lodevole e meriti un ragionamento approfondito, non sia la soluzione ottimale ai problemi che affliggono la nostra terra, e che la soluzione vada ricercata in politiche del lavoro e d’inclusione sociale che possono e devono essere fatte passando proprio attraverso l’Osservatorio regionale sulla Povertà.

Pertanto rinnoviamo l’invito al Presidente Pigliaru a dare chiarimenti a tutto il popolo sardo e a porre rimedio a questa grave situazione di stallo. Crediamo che dieci anni siano fin troppi e che la Sardigna meriti delle risposte.

Fronte Indipendentista Unidu

ITE FINE AT FATU S’OSSERVATÒRIU REGIONALE SUBRA SAS POBERESAS?

Cun sa lege regionale n.23 de su 23 de nadale 2005 est cantzellada sa lege regionale n.4/1988 (Riòrdinu de sas funtziones sòtziu-assistentziales) e s’introduit su Sistema Integradu se sos Servìtzios a sa Pessone.

Sa lege promulgada dae sa giunta Soru istabiliat, e galu istabilit, chi sa programmatzione de su sistema integradu passet atraessu duos livellos: unu regionale e unu locale.

A livellu regionale, atraessu su Pianu Regionale de sos Servìtzios a sa Pessone, sa RAS esertzit sas funtziones de incarreramentu, programmatzione e istima de su Sistema Integradu, garantende·nde s’atuatzione in totu su territòriu sardu (art.8, art.18).

A livellu locale, atraessu sos Pianos Locales Unitàrios de sos Servìtzios a sa Pessone (PLUS), sas comunas e sas ASL locales, providint a sa realizatzione de su sistema integradu.

Cun sa matessi lege si diat èssere dèvidu istituire s’Osservatòriu Regionale subra sas Poberesas.

Cust’ùrtimu diat àere àpidu:

“a) recuire sos datos relativos a sas pessones in situatziones de dificultade e a sos bisòngios generales de su territòriu (rilevadura de sos bisòngios);

b) recuire e annoare  informatziones relativas a sos servìtzios, pùblicos e privados, presentes in su territòriu (mapadura de sos servìtzios);

c) fornire suportu informativu a sas lìnias de orientamentu pro sa Regione e pro sos entes locales, in s’aparitzadura de leges ispetzìficas, de su Pianu Sotziale e de sos PLUS in un’òtica de programmatzione partetzipada;

d) curare sa programmatzione, sa formatzione, s’organizatzione, su traballu de retza, sas giunturas cun vàrios servìtzios chi esistint in su territòriu;

e) adelantare abbisaduras pro s’adotzione de atziones de cuntrastu atas a pònnere frenu a su fenòmenu de sa poberesa.”

In pagas paràulas diat àere dèvidu rilevare sos bisòngios, mapare sos servìtzios e fornire suportu pro otènnere polìticas coordinadas e eficatze in totu su territòriu.

Sighimus a impreare su cunditzionale ca, nointames sa lege, s’Osservatòriu no at mai isboligadu peruna atividade.

In realidade non bi diat èssere de si transire, difatis s’est dèvidu isetare bator annos pro una deliberatzione chi regularet sa cumpositzione de s’Osservatòriu. Sa delìbera est sa n.57/3 de su 31/12/2009; custa istabilit chi intro de sos cumponentes siat isseberadu su Presidente Regionale de sa Caritas o unu delegadu suo e bator rapresentantes de sas organizatziones sindacales regionales prus rapresentativas e bator espertos cun “esperièntzia cualificada in matèria” numenados dae sa Giunta.

Ma s’afare non acabbat inoghe: difatis, a pustis de sa deliberatzione chi istabilit sos cumponentes, semus galu in una situatzione de nudda de fatu e devent passare àteros bator annos a tales chi si apat una deliberatzione pro ammaniare s’issèberu de sos cumponentes de s’Osservatòriu.

In su 2013, cun sa deliberatzione n.47/10 de su 14/11/2013, a sa fine, si dat su mandadu a sa Diretzione Regionale de sa Presidèntzia de sa Giunta (servìtziu eletorale boluntariadu e pari oportunidades) a tales chi ammàniet s’issèberu de sos cumponentes de so?sservatòriu Regionale subra sas Poberesas e istabilit chi s’osservatòriu siat fraigadu cun su decretu de su Presidente de sa Regione pro mesu de deliberatzione de sa Giunta.

In custa matessi delìbera, sa Vicepresidenta de sa Giunta Regionale Simona De Francisci, apretat su cumintzu de sa protzedura pro s’achirida de sos issèberos de sos cumponentes de s’Osservatòriu, ca sos sindacados a su 14/11/2013, belle bator annos a pustis de sa Delìbera n.57/3, no ant galu presentadu sos issèberos de sos rapresentantes issoro a s’Ufìtziu Cumpetente. In realidade in sa delìbera de su 2009 non si acrarit cale siat s’ufìtziu cumpetente e s’istabilit “”Sono scelti dalla Giunta Regionale […] a seguito di avviso che sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione e nel sito internet istituzionale; …”; tzita de sa cale non b’at peruna ormina.

Ma nointames duas legisladuras, oto annos e duas delìberas, sa situatzione non càmbiat.

Si est beru chi sas giuntas Soru e Cappellacci ant isetadu chi acabbarent sas legisladuras issoro pro fàghere unas delìberas chi in realidade non ant produidu perunu efetu, custu non si podet nàrrere de sa giunta Pigliaru.

Difatis cun su Decretu n.43 de su 22 de abrile 2015, a pagu prus chi un’annu dae s’aposentamentu suo, sa cumpetèntzia subra s’Osservatòriu finit dae sa Presidèntzia de sa Giunta Regionale a sa Diretzione de sas Polìticas Sotziales de s’Assessoradu Regionale a s’Igiene e Sanidade e a s’Assistèntzia Sotziale.

Su Presidente Pigliaru, comente a unu “Pòntziu Piladu noellu”, at detzisu de si nche sabunare sas manos de manera chi subra una cosa de gasi fundamentale importàntzia che a s’Osservatòriu subra sa Poberesa bi siat galu confusione meda tzirca sa cumpetèntzia.

Pagu importat si su logu de Diretore generale de s’Osservatòriu est galu vacante, pagu importat si su 27 de freàrgiu 2015, dòighi membros de s’Osservatòriu Regionale de su Boluntariadu imbiant una lìtera a su Presidente Pigliaru, a totu sa Giunta e a su Consìgiu Regionale in ue protestant, contra a sas promissas ignoradas dae sa Lege Finantziària 2015, sa cale non solu at minimadu sos fundos destinados a sa gherra a sa poberesa,  “ma at destinadu fundos a sìngulos entes e organizatziones a foras de calesisiat polìtica orgànica e de programmatzione, ristabilende lògicas de privilègiu”.

Sunt passados deghe annos, e cussu chi deviat èssere s’organismu atu a fatzilitare sa gherra a sa poberesa est abarradu un’ente bòidu non sulu de forma ma finas de sustàntzia.

A custu puntu, su Fronte Indipendentista Unidu ritenet prus netzessàriu chi su Presidente Pigliaru (su chi intro de sa campagna eletorale naraiat de chèrrere una sotziedade inclusiva, integrare sas polìticas sanitàrias e sotziales e creare polìticas noas pro s’apunteddu e s’inclusione sotziale) acraret pro ite in prus de deghe annos s’Osservatòriu non apat produidu perunu documentu ufitziale, ne apat ispetzificadu metodologias e ainas cun sas cales medire e programmare interventos ammirados a risolta e prevenimentu de su fenòmenu de sa poberesa allagante in Sardigna e pro ite, nointames sas promissas eletorales e nointames siant passados deghe mesos dae su Decretu, sa situatzione non siat cambiada.

Su Fronte Indipendentista Unidu creet, in prus, chi siant netzessàrios crarimentos tzirca s’issèberu de su Presidente Regionale de sa Caritas o de su delegadu comente a cumponente perisse; difatis non cumprendimus s’esigèntzia de una figura de sa CEI a intro de un’ente istatale, nen sos paràmetros in base a sos cales si chìrriant sos bator espertos nominados deretu dae sa Giunta Regionale.

In s’ìnteri, in su trìulas 2015, s’est riunida sa Mesa Regionale de s’Alleàntzia contra a sa Poberesa in Itàlia (Tavolo Regionale dell’Alleanza contro la Povertà in Italia), sa cale at propostu s’istitutzione de su rèdditu de inclusione sotziale.

Creimus mancari s’idea laudàbile siat e un’arresonu aprofundidu meressat, non siat sa mègius solutzione a sos problemas chi trìbulant sa terra nostra, e chi sa solutzione chèrgiat chircada in polìticas de traballu e de inclusione sotziale chi podent e devent èssere fatas passende pròpiu atraesse s’Osservatòriu Regionale subra sas Poberesas.

Perintantu annoamus su cumbidu a su Presidente Pigliaru a dare crarimentos a totu su pòpulu sardu e a pònnere rimèdiu a custa situatzione grae de istallu.

Creimus chi deghe annos siant finas tropu e chi sa Sardigna meressat unas cantas rispostas.

Fronte Indipendentista Unidu

 

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