Sugherificio Ganau, Cigs possibile ma incognita Piano industriale

Sugherificio Ganau, Cigs possibile ma incognita Piano industriale

Dopo l’incontro all’Assessorato all’Industria dello scorso 17 maggio, si avvicina la scadenza per la richiesta degli esuberi nel Sugherificio Ganau S.p.A.

Entro giovedì, infatti, la proprietà dovrà decidere se firmare per la richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria ed avviare così concretamente la procedura con il Ministero del Lavoro. La richiesta della Cigs presuppone, come noto, la presentazione di un Piano industriale che – in queste settimane – è diventato un vero e proprio oggetto del mistero.

Nel caso in cui la proprietà Ganau mantenga le posizioni espresse, la vertenza si sposterebbe all’Ufficio Provinciale del Lavoro. Per il Piano industriale, però, poco cambia: dovrà comunque essere presentato, per giustificare l’intento di riduzione di ben 79 dipendenti e, soprattutto, delineare il futuro produttivo dello stabilimento.

Nel corso dell’ultimo incontro è emersa certamente l’apertura da parte del governo regionale, ma anche diversi elementi sfavorevoli. L’impossibilità di destinare risorse ad hoc da parte della R.A.S ma anche quella, sempre a livello ministeriale, di configurare il Distretto in questione come area di crisi industriale (richiesta da presentare da parte degli Enti Locali interessati, presumibilmente quindi dall’Unione dei Comuni come soggetto unitario).

In Sardegna sono due le zone che rientrano all’interno dell’area di crisi industriale complessa: Porto Torres e Portovesme. Per le aree di crisi non complessa, invece, definite e finanziate tramite la L. 189/89, si fa riferimento al Sistema Locale del Lavoro in base a determinati indicatori di crisi (la variazione dell’occupazione e disoccupazione rispetto alla media 2008-14, la tipologia di specializzazione produttiva, la bassa produttività del lavoro, etc).

In questo ultimo caso, sono coinvolti 10 SLL per un totale di 101 Comuni, oltre un quarto delle amministrazioni sarde. In Gallura vi rientra il SSL Olbia con otto Comuni: Berchidda, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Monti, Olbia, Oschiri, Padru e Telti.

Sul tavolo è stata portata anche l’ipotesi di un subentro parziale nelle quote societarie da parte di un acquirente che voglia investire nel Sugherificio, conferendo così risorse fresche e ricapitalizzando l’azienda che conta su un capitale sociale piuttosto risicato: 1.500.000 euro. L’eventualità ha trovato l’opposizione dei Ganau, non intenzionati a ridurre le proprie quote e, quindi, la voce esclusiva nel Cda in favore di un nuovo soggetto.

Quel che è certo, l’acquisto recente di considerevoli partite di sughero, il lieve miglioramento sul fronte arretrati e – persino – l’acquisto di alcuni nuovi macchinari.

Entro il 10 di giugno, dovrebbe essere saldata la mensilità di marzo; rimarrebbero in arretrato ancora due mensilità più la tredicesima che viene spalmata in sette tranches di cui allo stato attuale ne risultano corrisposte due.

Le risorse che hanno consentito questa piccola boccata d’ossigeno sono, nuovamente, originate da un finanziamento Sfirs a tasso agevolato per 6 milioni di euro circa. Come noto, i debiti complessivi della società ammontano a quasi 70 milioni di euro, di cui 16 nei confronti dello Stato (Agenzia delle Entrate e Inps).

La proprietà ha richiamato i professionisti del colosso londinese nei servizi professionali di revisione, di advisory, legali e fiscali, la Pricewaterhousecoopers S.p.a, network multinazionale attivo in 157 Paesi nel mondo e nato nel 1998 dalla fusione tra la Price Waterhouse e la Coopers & Lybrand. I professionisti che hanno coadiuvato il Sugherificio nel taglio dei costi provengono dalla filiale italiana di Milano, una delle venti sedi presenti in Italia.

La PwC aveva analizzato i conti del sugherificio a partire dall’autunno 2016, verifiche e studi al termine dei quali la proprietà era giunta alla richiesta di licenziamento per 79 lavoratori nel mese di aprile. Entro la giornata di martedì si dovrebbe sapere se Ganau ha accettato di firmare la richiesta per la Cigs e la consistenza del Piano industriale che la PwC sta con tutta probabilità predisponendo nei dettagli in questi ultimi giorni.

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