Militarismo, Emanuela Corda (M5S) tra vaccini, poligoni militari e Co.Ce.R

Emanuela Corda, Tatiana Basilio e Luca Frusone del M5S in visita al contingente italiano nel Libano (settembre 2015) – Fonte: DifesaOnLine.it 
Militarismo, Emanuela Corda (M5S) tra vaccini, poligoni militari e Co.Ce.R

Sono passati ormai alcuni anni da quando Emanuela Corda, deputata del Movimento Cinque Stelle eletta in Sardegna, ricordava maldestramente al Parlamento italiano il kamikaze di Nassiriya, dichiarazioni che nel 2013 avevano fatto infuriare tanto la destra quanto la “sinistra” italiana.

Nel frattempo l’onorevole italiana, come molti altri cittadini-portavoce, è stata al centro di diverse polemiche facendosi – per l’appunto – portatrice di posizioni politiche e riferimenti scientifici in alcuni casi imbarazzanti e molto pericolosi.

La fumettista cagliaritana venne candidata alle municipali di Cagliari nel 2011 a capo della lista M5SBeppeGrillo.it, ottenendo circa il 2% delle preferenze. Andò decisamente meglio meno due anni dopo: a marzo 2013 approdò alla Camera dei Deputati grazie all’odiato listino bloccato per le politiche italiane.

Attualmente, è componente della Commissione Difesa, come la collega Tatiana Basilio nota in Sardegna per aver promosso ed ottenuto la modifica al codice dell’ordinamento militare sui limiti di altezza che penalizzerebbero il diritto democratico all’arruolamento dei giovani sardi nell’esercito italiano.

Come prima firmataria, a capo di un nutrito gruppo di parlamentari grillini, Emanuela Corda figura nell’interessante e mai dimenticato Progetto di Legge n. 2077 (16 febbraio 2014) nel quale i pentastellati affermavano che “recenti studi hanno messo in luce collegamenti tra le vaccinazioni e alcune malattie specifiche quali leucemia, intossicazioni, infiammazioni, immunodepressioni, mutazioni genetiche trasmissibili, malattie tumorali, autismo e allergie”.

Materia recente, quindi, con la Corda che in questi giorni è impegnata a promuovere – secondo lei ed altri – una particolare visione della libertà ed autodeterminazione individuale nella quale, di fatto, gli infanti diventano proprietà di chi li ha messi al mondo.

Richiamo peculiare, tra gli altri, quello sull’autismo. Citare l’autismo, rimanda inevitabilmente alla nota bufala per il vaccino MPR e la frode dell’ex medico britannico Andrew Jeremy Wakefield, autore nel 1998 dell’articolo “scientifico”, poi radiato nel 2010, anno in cui il pezzo venne rimosso dalla rivista The Lancet.

L’autismo viene richiamato ma il riferimento viene esteso creativamente all’età adulta e alle profilassi realizzate in ambito militare. Sembrerebbero dunque casi, secondo i firmatari, di autismo sorto in età adulta da trattamenti medici militari e non da MPR (Morbillo Parotite Rosolia) con individuazione in età infantile.

Va detto che i recenti studi richiamati in precedenza non vengono riportati in allegato o citati nel progetto di legge n. 2077 per il semplice fatto che questi non esistono. Il caso, con le dovute proporzioni, assomiglia a quello di Giulia Moi (anche lei M5S) e la famosa molecola antitumorale. Anche in quel caso, si trattava di invenzioni da curriculum vitae elettorale. Delle molecole antitumorali non si è saputo molto altro, mentre Giulia Moi continua a sedere nei banchi di Bruxelles e millantare importantissime scoperte scientifiche.

Per la Corda, sembra trascorsa una vita dalle dichiarazioni su Nassiriya e la collocazione nell’estrema destra appare sempre più chiara. Pochi mesi fa, in occasione di un raduno grillino al Foro Italico di Palermo, particolarmente interessanti le affermazioni riguardo il tema della militarizzazione della Sardegna e la posizione del M5S.

[…] “Ovviamente è fantascienza, anche perché non dimentichiamo…noi vogliamo andare in quella direzione, cioè nella direzione di una razionalizzazione delle spese militari, però non dimentichiamoci che i militari sono coloro che intervengono in caso di catastrofi naturali. Basti pensare…io da poco sono andata come Commissione Difesa ad Amatrice e chi stava costruendo ponti e strade? Erano le forze armate, l’esercito italiano ragazzi, non c’è nulla da dire…in due-tre giorni questi ragazzi hanno messo in piedi ponti, strade..e se noi avessimo dovuto affidare tutto alla solita logica degli appalti in Italia ci avrebbero impiegato due anni e quella gente non potrebbe neanche passare con i mezzi di soccorso.

Quindi vi dico: ci vuole intelligenza. Combattere tutto ciò che va a finanziare questa logica degli armamenti che sono veramente inaccettabili ma d’altra parte dobbiamo immaginare un nuovo modello di Difesa che tuteli i posti di lavoro e l’efficienza delle forze armate, laddove servono.

Senza dimenticare, senza dimenticare, che in alcuni Poligoni, io ve lo dico perché sono sarda, noi in Sardegna abbiamo il 60% delle servitù a livello nazionale. Quindi..immaginate un pochino, giustamente noi sardi chiediamo che ci sia una redistribuzione di questa presenza militare. Però siamo anche consci del fatto che all’interno di queste basi e di questi Poligoni ci sono intelligenze, ci sono tecnologie, perché io sono andata recentemente in visita all’aeroporto di Decimomannu che ultimamente ha tagliato tantissimi posti di lavoro perché sta andando via il comando tedesco e quindi verranno tagliati un centinaio di posti di lavoro.

Ecco, queste persone svolgono anche dei ruoli civili, perché comunque a Decimomannu, nessuno lo sa, si controlla anche…ci sono dei sistemi radar che controllano tutta la gestione del traffico anche civile, di tutto il Mediterraneo, quindi…ripeto…bisogna cercare di ragionare con grande pragmatismo ed evitare di creare delle cattedrali nel deserto. Ovvero, ogni qual volta noi decidiamo di chiudere un Poligono dobbiamo avere pronto un “piano B”: che cosa devo andare a fare in quel Poligono? Come posso utilizzare, riconvertire quelle tecnologie, come posso reimpiegare quelle forze lavoro? Perché parliamo comunque di intelligenze, di competenze di altissimo livello, ve lo garantisco, ogni giorno noi interagiamo con i militari e vi posso dire che c’è una competenza….eh mi chiamano, il mio tempo sta per esaurire…”.

Interessante visione della militarizzazione in Sardegna quella illustrata dall’onorevole Corda. Soprattutto il passaggio su Amatrice e gli interventi post terremoto, leitmotiv tra i più gettonati nella rappresentazione positiva dell’economia bellica, quel militare-civile supereroe impegnato nelle calamità naturali a difesa della popolazione allo stremo, anche contro la burocrazia e le lungaggini delle gare d’appalto che fanno molto “Kasta”.

Sicuramente alla parlamentare italiana sono sfuggiti numerosi casi, tra cui quello dell’alluvione del 2013 in Sardegna e la fattura inviata dalla Difesa italiana alla Protezione Civile sarda per le attività prestate dalla Brigata Sassari a Olbia: 650.000 euro.

Poco importa. Amatrice è diventato ormai un brand buono per diversi tipi di propaganda nella politica italiana, mentre le posizioni di Emanuela Corda oggi risultano innegabilmente più gradite agli apparati militari.

Le sue esternazioni sono state rilanciate niente meno che Sardegna Futuro, il sito gestito da Antonsergio Belfiori, rappresentante del Co.Ce.R, il sindacato dei militari interforze, e promotore nel sito di vignette sulla Sardegna e i sardi stile apartheid.Sempre a proposito delle calamità naturali e il benefico e tempestivo intervento dei “nostri ragazzi“, La Nuova Sardegna ad aprile 2014 riportava: “Il quale [Gianni Giovannelli al tempo sindaco di Olbia, ndr] in quei drammatici giorni d’emergenza, sollecitò l’invio degli escavatori dai colori grigioverdi per liberare un ponte pericolante sul Rio San Giovanni: si vide presentare un preventivo (dagli uffici amministrativi del ministero della Difesa) di 85 mila euro”.

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