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Tiesi. VI edizione de Sa Die de sa Patria sarda, programma completo

6° SA DIE DE SA PATRIA SARDA
Patria SardaProgramma 6° edizione SA DIE DE SA PATRIA SARDA

28 de abrile in TIESI

– A sas 5:00 de sero: Depositzione corona a sos patriotas sardos in anti a sa turre presone, piata de su comunu.

– A sas 6:00 de sero in sa sala “Aligi Sassu de Tiesi”: addobiada istòricu “L’eredità dei moti angioiani“.

Prof. R. Porrà “Bono nella sarda rivoluzione

Prof. F. Francioni : “Le figure di Giovanni Maria Angioy e di Pasquale Paoli: sardi e corsi a confronto

Prof. O. Onnis presentat su libru suo: “Memoriale di Giovanni Maria Angioy

29 de abrile in BONO
(cun sa collaboratzione de s’assessore a sa cultura de Bono Piero Corrias)

– A sas 10:00 de mangianu in su montìgiu de santu Remundu:

Depositzione corona in sa targa pro sos patriotas sardos

– A sas 10:30 sala tzìnema Rex (carrela c. Carretto – piata de crèsia) addobiu istòricu: saludu de su sìndigu de Bono Michela Sau

Prof. R. Porrà: “Bono nella sarda rivoluzione

Prof. O. Onnis presentat su libru suo: “Memoriale di Giovanni Maria Angioy

A serru: ispetàculu teatrale de s’Associazione Culturale di Bono e del Goceano: “La ribellione del popolo bonese

29 de abrile in Tàtari

– A sas 4:00 de sero in su Litzeu Iscientìficu Marconi: Prof. O. Onnis presentat “Il memoriale di Giovanni Maria Angioy“.

29 de abrile in Tiesi

– Dae sas 7:00 de sero in su mercadu betzu: tastu de berbeghe a chentu e una berrita! Cuntzertu de sos Maria Marì.

30 de abrile Tiesi
(piata de su comune)

– A sas 11:00 de mangianu in piata de su comune: 3° Motoattoppu de sa die de sa pàtria sarda. A sighire pràngiu e mùsica intro a su mercadu.

Torramus gràtzias a totu sos indipendentistas, a sos sardos e sardas chi ant collaboradu a sa realizatzione de sos eventos.

Pa la patria. In memoria di Ambrogia Soddu, “Sa monza de domo”. La rivoluzione di Bono nella ricostruzione di Giovanni Spano

bono-comitadu-fedales-72Nel 3 febbraio 1796 Giovanni Maria Angioy fu mandato dal Viceré Filippo Vivalda nella qualità di Alternos per sedare i tumulti del capo settentrionale dell’isola e specialmente nel Logudoro, dove più di 40 villaggi si erano confederati per sovvertire il feudalesimo. Ma egli, constatate le condizioni delle popolazioni in rivolta, prese le difese di queste. Tra le popolazioni rivoltose vi era il villaggio di Bono, paese natio dell’Angioy.

Così il vicerè emanò due pregoni, uno per richiamare i villaggi all’ubbidienza, l’altro per rivolgere le armi contro lo stesso Angioy, mettendo a prezzo la sua testa. Questi pregoni furono mandati per affiggersi nei villaggi sollevati. Si affissero, di fatto, anche in Bono nel 20 giugno, ma furono strappati e bruciati nel piazzale della chiesa suonando le campane a festa.
Venuto meno nel suo proposito, il Viceré creò una commissione militare guidata dai cavv Guiso, Musso, Delrio e da Efìsio Pintor Sirigu, detto “Pintoreddu” che partì da Cagliari il 10 maggio del 1796 per assoggettare colla forza i villaggi sollevati.

La spedizione punitiva, un misto di militari a cui si unirono ladri e delinquenti ai quali era stata promessa la grazia qualora avessero aiutato a sedare la rivolta in atto, arrivò nella zona di Bono da Ozieri il 18 luglio 1796, prese possesso nelle immediate vicinanze del colle della chiesa di San Raimondo, localizzando il quartier generale e i due cannoni al seguito nel piazzale della chiesa stessa, dominante il centro abitato, ma esterna allo stesso.

Intanto i bonesi, la sera stessa nella quale era giunta la commissione composta di 600 uomini tra truppe e miliziani, avevano tenuto un consiglio e considerata che la forza dei regii era imponente venne presa la decisione di abbandonare il villaggio, rifugiandosi alla falda della montagna da dove potevano spiare l’andamento della truppa.
I bonesi nell’abbandonare il villaggio lasciarono le case vuote. Restò sola una donna paralitica, Ambrogia Soddu, che non potè fuggire con gli altri, né la poterono portar con loro, persuasi che i nemici non avrebbero offeso una donna innocua nello stato che si trovava, ma essa fu dai soldati barbaramente uccisa dopo averne saccheggiato la casa.
Nel giorno 20 alle sei di mattina le truppe ed i miliziani entrarono nel villaggio senza resistenza, mentre dal piazzale di San Raimondo si faceva fuoco contro i bonesi che si erano ritirati alla falda del monte da dove rispondevano cogli schioppi sardi e si dice che ferirono molti dei regii.

Intanto veniva saccheggiato il villaggio, sfasciando e rubando tutto ciò che poteva essere trasportato, abusando dei cibi e del vino prelevato dalle cantine. Bevettero al punto che tanti dei miliziani restarono ubriachi per le strade. Una parte di loro invece spogliate tutte le case, togliendosi quanto di buono e di valore trovarono dentro, ripartirono carichi di bottino.

I bonesi intanto stavano sempre alle vedette, aspettando l’occasione di piombare sopra il resto della commissione. La sera del 20 i capi spedizione, partirono verso Ozieri, seguiti dalle truppe e disposero l’accampamento per passare la notte sotto Benetutti, a circa tre chilometri dal villaggio.

Fu allora che i bonesi scesero dalla montagna e inseguirono le truppe raggiungendole nel campo di Anela. Si avventarono d’improvviso contro i soldati, e la prima cosa che fecero fu d’impossessarsi dei cannoni che furono portati in trionfo e collocati nel piazzale della chiesa di San Raimondo.

Così i bonesi per ricordare ai posteri l’impresa, istituirono fin da quell’anno 1796 una festa a San Raimondo, alla quale prende parte il popolo con somma allegrezza, e con tripudio.

Bono. Fronte Indipendentista Unidu e Abbanoa, le comunità si organizzano

bono abbanoaSabato 28 marzo si è tenuta a Bono l’assemblea popolare organizzata dal Fronte Indipendentista Unidu in merito ad Abbanoa e le molteplici problematiche che riguardano il Gestore Unico, le quali ricadono pesantemente sulla vita delle comunità della Nazione sarda. Tra i tanti aspetti in discussione, in particolare, fatturazioni anomale (“bollette pazze”), conguagli regolatori e depositi cauzionali. In seguito agli interventi dei relatori e il successivo dibattito, l’amministrazione comunale di Bono si è dichiarata favorevole a mettere a disposizione un locale per agevolare nel futuro prossimo le azioni degli utenti interessati al fine di beneficiare di un’adeguata tutela, coordinando così allo scopo le comunità di Bono e Goceano, le amministrazioni comunali e l’associazione di categoria in questione, l’Adiconsum presieduta dal Dott. Giorgio Vargiu.

Fronte Indipendentista Unidu