Caso Qatar, la Mesa Natzionale: no alla doppia dipendenza della Sardegna

Caso Qatar, la Mesa Natzionale: no alla doppia dipendenza della Sardegna 

Non vogliamo che alla dipendenza disastrosa dall’Italia si aggiunga quella pericolosa dal Qatar.

MARTEDÌ 13 ALLE ORE 10 TUTTI IN VIALE TRENTO, SOTTO LA PRESIDENZA DELLA REGIONE PER MANIFESTARE IL NOSTRO DISSENSO ALLA DOPPIA DIPENDENZA

In Sardegna, già da alcuni anni singoli intellettuali e movimenti democratici, indipendentisti e civici, denunciano l’ambigua politica di investimenti che alcuni emirati del Golfo e principalmente il Qatar da diversi anni portano avanti sul nostro territorio.

L’acquisizione del Mater Olbia e di Meridiana da parte della Qatar Foundation rappresentano solo la punta dell’iceberg di questo fenomeno.

Ci preoccupa l’accondiscendenza e il silenzio che le istituzioni locali sarde hanno dimostrato nei confronti di questi investimenti, creando addirittura un binario preferenziale per il Mater Olbia, e con ciò sottraendo risorse pubbliche e posti letto ai territori sardi.

Che il Qatar sovvenzioni il terrorismo internazionale non è una novità.

È di ieri la notizia che l’Arabia Saudita, l’Egitto e alcuni Emirati del Golfo hanno incrinato i rapporti diplomatici con il Qatar accusandolo di essere uno dei sovvenzionatori del terrorismo internazionale di matrice jihadista.

È da tempo che gli analisti e gli osservatori indipendenti della politica internazionale hanno messo in guardia l’opinione pubblica mondiale sugli strettissimi rapporti del Qatar, e non solo di questo emirato, con gli ambienti jihadisti che, ammantando di motivazioni religiose il proprio operato, portano a termine i più efferati atti di terrorismo con l’intento di gettare il mondo nel caos.

La destabilizzazione degli Stati e delle Regioni di rilevanza geopolitica a livello internazionale è strettamente legata all’azione che le multinazionali nell’era della globalizzazione stanno portando avanti per accaparrarsi ancora una volta le risorse ambientali ed energetiche strategiche e usando i popoli come manodopera a basso costo.

Queste politiche impediscono non solo la stabilità e la pace nel mondo, ma contribuiscono ad aggravare le disuguaglianze che sono alla base del reclutamento della manovalanza Jihadista.

C’è da chiederci fino a che punto la classe politica sarda, in modo trasversale, sia disinformata su questi processi internazionali. Se invece è informata e tace, chiediamo esplicitamente quali siano le motivazioni e gli interessi che hanno generato questa accondiscendenza.

Che non raccontino ai sardi ancora una volta che l’operazione Mater Olbia, finanziata dalle nostre casse, è stata fatta per creare occupazione in loco. Tutto ciò mentre gli ospedali pubblici dei nostri territori disagiati sono a rischio di chiusura.

Come espressioni politiche indipendentiste e civiche che fanno riferimento a Sa Mesa pro s’Alternativa Natzionale osserviamo le sempre maggiori tensioni nel Medio Oriente, soprattutto dopo l’annuncio del governo statunitense di creare una sorta di “NATO Araba”.

Precisiamo che gli stessi Paesi che oggi accusano il Qatar sono artefici di grosse violazioni dei diritti umani e politiche estere aggressive, tra i quali spicca certamente l’Arabia Saudita.

Questo contesto ci inquieta e ci allarma: non possiamo permettere che la presenza del Qatar in Sardegna, sempre più massiccia e invadente, aggiunga pericolose dipendenze alla già disastrosa dipendenza italiana.

Al fine di dare un chiaro segnale di dissenso e discontinuità verso la politica doppiamente succursalista del governo Pigliaru e dei suoi sostenitori, chiamiamo i cittadini sardi alla mobilitazione davanti la sede della Presidenza della Regione Sardegna in data 13/06/2017.

Mesa Natzionale

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