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Trident Juncture. Il FIU: “liberiamo la Sardegna dall’occupazione militare”


occupazione militare

LIBERIAMO LA SARDEGNA DALL’OCCUPAZIONE MILITARE

Il Fronte Indipendentista Unidu aderisce alle mobilitazioni contro l’occupazione militare della Sardegna e contro lo svolgimento dell’esercitazione Trident Juncture e invita tutti i cittadini sardi che hanno a cuore la difesa della loro terra e la difesa della pace fra i popoli a scendere in piazza.

La Trident Juncture 2015, la più imponente esercitazione NATO degli ultimi 15 anni a conclusione di una intensissima stagione di esercitazioni e addestramenti.

In particolare il poligono di Capo Teulada sarà uno degli epicentri dell’esercitazione NATO. Qui è previsto il bombardamento contro la costa sarda, lo sbarco di reparti anfibi italiani, USA e del Regno Unito e di altri trenta stati aderenti all’alleanza imperialista NATO. Data la situazione di forte crisi internazionale e dati i mezzi straordinari messi in campo possiamo dire che si tratta non di una esercitazione ma di una operazione di preguerra.

Il Fronte Indipendentista Unidu ritiene che per meglio coordinare le lotte contro l’occupazione militare straniera (compresa quella italiana) sia però necessario creare un coordinamento unitario che non si fermi all’opposizione alle esercitazioni ma prosegua con campagne e mobilitazioni costanti.

Riteniamo che i tre punti unificanti possano essere senz’altro:

  • Difesa dei valori della pace e condanna delle politiche imperialistiche ed aggressive della NATO.
  • Difesa e tutela dell’ambiente e della salute umana ed animale e bonifica dei siti compromessi.
  • Smobilitazione dei tre poligoni di tiro e di tutte le basi militari in Sardegna in nome della sovranità e dell’autodeterminazione del popolo sardo sul proprio territorio nazionale.

Senza coordinamento unitario di tutte le forze contrarie all’occupazione militare è impensabile riuscire a mobilitare quelle energie sufficienti ad ostacolare, sabotare e danneggiare gli interessi miliardari del colonialismo militare dello Stato italiano e scongiurare i rischi collettivi che l’essere “piattaforma militare” stanno esponendo la Nazione sarda a inquietanti tensioni internazionali.

Appuntamenti

MANIFESTAZIONE A CAGLIARI, 31 OTTOBRE, PIAZZA GARIBALDI, CONCENTRAMENTO ORE 10:00.

MANIFESTAZIONE AL POLIGONO DI CAPO TEULADA, 3 NOVEMBRE ORE 10.30, CONCENTRAMENTO PORTO PINO (Sant’Anna Arresi) Via della I spiaggia.

Il FIU su Teulada: la Difesa ha responsabilità oggettiva

teuladaL’incendio all’interno del Poligono di Teulada rappresenta l’ennesimo episodio di aggressione e distruzione delle risorse naturali della Natzione Sarda, continuamente sottoposta ad una feroce spoliazione. In seguito all’incendio di Capo Frasca del settembre scorso, dopo i venti ettari andati in fumo, le successive mobilitazioni popolari, il governo Pigliaru pensò di sedare il contrasto tra interessi statali italiani e nazionali sardi con la carta del fermo estivo delle esercitazioni dal 1° giugno al 30 settembre: le esercitazioni danneggiano il turismo e mettono a rischio l’attrattività della Sardigna, questa fu l’argomentata motivazione.

Da indipendentisti abbiamo sempre considerato queste prese di posizione come scelte sterili e striscianti, portatrici di sottomissione, in quanto non inserite in un più ampio quadro che miri con fermezza alla smilitarizzazione della nostra Natzione, unico e coerente sentiero per la crescita e lo sviluppo del Popolo sardo. Questo approccio è ancor più contraddittorio dal momento che l’agenda economica della Ras sottolineava contemporaneamente “l’importanza dei poligoni e aeroporti militari in Sardegna, per un armonioso sviluppo delle politiche industriali“.
Oltre a legare propagandisticamente la tutela di salute e sicurezza dei sardi in modo subalterno alla presenza turistica e alle esigenze militari italiane, abbiamo constatato che la sottomissione nei confronti dello Stato da parte della regione in quell’occasione raggiunse il grottesco quando, la stessa Ras, a dispetto della volontà dei sardi, “dimenticò” di richiedere il risarcimento per i danni dell’incendio di Capo Frasca.

Per quanto riguarda l’incendio di Teulada, verificatosi nel criptorazzista periodo di “fermo turistico”, le cause specifiche (quella generale è l’occupazione militare) sono in fase di accertamento. La Difesa assicura che i patti sono stati rispettati e che la Ras scoprirà le cause reali. Non riteniamo ci siano buone ragioni per credere alla versione dello Stato e al megafono coloniale del governo Pigliaru; e perciò, in questo clima di raggiro propagandistico, denunciamo l’ennesimo danno al nostro territorio da parte della Difesa italiana, in quanto responsabile oggettiva in forza dell’occupazione militare che la rende prima e principale protagonista della devastazione della Sardigna, tanto quella programmata e legale quanto quella accidentale. Teulada, territorio tra i più martoriati dall’occupazione militare, è l’ennesima e avvilente prova che le infrastrutture militari italiane (tanto care al governo Pigliaru) oggi, ancor più che in passato, sono strategiche per gli affari del colonialismo italiano in Sardigna, non sicuramente per la crescita economica e lo sviluppo dei Sardi.

Rilanciamo con forza la necessità di un impegno organizzato e programmatico da parte delle componenti più sensibili della società sarda, atto a costruire le prerogative democratiche e popolari che porti alla soluzione definitiva del problema occupazione militare in Sardigna: lo smantellamento delle strutture presenti sul nostro territorio nazionale, su cui deve esercitare sovranità solo il Popolo Sardo.

Fronte Indipendentista Unidu