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Teulada: le dichiarazioni post-manifestazione (di Marco Piccinelli)

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Abbiamo raccolto – e riportato – le voci e le dichiarazioni di alcuni esponenti di organizzazioni politiche e sindacali della Sardegna a seguito della manifestazione antimperialista di Porto Pino, contro le esercitazioni dell’operazione NATO Trident Juncture 2015 presso il poligono di Teulada

Luigi Piga – Fronte indipendentista unidu

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L’esponente del Fronte indipendentista unidu, raggiunto da Sinistra in Europa dichiara, in merito agli scontri avvenuti, che «è falsa la versione dello sfondamento del blocco da parte di alcuni tra i manifestanti per arrivare alla base: i dirigenti di polizia e carabinieri hanno, per mezz’ora, fatto affluire decine di persone dentro una lingua di terra non bloccata per poi all’improvviso introdurvi le forze in tenuta antisommossa spaccando il corteo e caricando dal lato più pericoloso, quello del fiume. E’ stato un atto irresponsabile ed estremamente pericoloso».
Prima della manifestazione, in ogni caso, il Fronte si era così espresso riguardo le mobilitazioni di Cagliari e Teulada: «Il Fronte Indipendentista Unidu aderisce alle mobilitazioni contro l’occupazione militare della Sardegna e contro lo svolgimento dell’esercitazione Trident Juncture e invita tutti i cittadini sardi che hanno a cuore la difesa della loro terra e la difesa della pace fra i popoli a scendere in piazza. La Trident Juncture 2015, la più imponente esercitazione NATO degli ultimi 15 anni a conclusione di una intensissima stagione di esercitazioni e addestramenti. In particolare il poligono di Capo Teulada sarà uno degli epicentri dell’esercitazione NATO. Qui è previsto il bombardamento contro la costa sarda, lo sbarco di reparti anfibi italiani, USA e del Regno Unito e di altri trenta stati aderenti all’alleanza imperialista NATO. Data la situazione di forte crisi internazionale e dati i mezzi straordinari messi in campo possiamo dire che si tratta non di una esercitazione ma di una operazione di preguerra».

Gianluca Collu – ProgReS – Progetu Republica

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Per Gianluca Collu, anch’egli raggiunto telefonicamente da Sinistra in Europa: «La manifestazione è andata a buon fine, a parte qualche scontro,siamo riusciti ad ottenere risultati importanti, a far emergere l’incompatibilità dei poligoni militari italiani in Sardegna. Rimane il rammarico che queste giuste manifestazioni di dissenso arrivino quando le esercitazioni stanno per concludersi, perché il 6 novembre Trident Juncture terminerà. E questo, naturalmente, dal nostro punto di vista, rappresenta un’altra netta irresponsabilità del Presidente Pigliaru e della Giunta Regionale dal momento che, pur essendo a conoscenza da mesi della esercitazione Trident Juncture, si è guardato bene dall’informare l’opinione pubblica sarda preferendo difendere gli interessi dello Stato italiano a discapito dell’interesse nazionale Sardo e dei suoi cittadini»».

Inoltre: «Oltre a questo, c’è anche il fatto che si difendono gli interessi delle lobby delle armi, perché con il piano Smart Specialization Strategy della Sardegna per i prossimi sette anni (2014-2020) si è inserito il comparto dell’aerospazio come tema strategico di sviluppo. Si garantiranno, in sostanza, più di 200 milioni di euro ad aziende impegnate nello sviluppo di tecnologie militari».
A Teulada, in ogni caso, ieri le esercitazioni si sono fermate, ed è un fatto importante: «Manifestare è sempre giusto, specie perché si risvegliano le coscienze di molti Sardi, annebbiate – spesso – da un sistema mediatico che non pone in condizione di analizzare la realtà delle cose, prova ne sono state le interviste di Videolina alle persone del luogo in cui si svolgeva la dimostrazione».

Giacomo Meloni – segretario della CSS (Confederazione Sindacale Sarda)

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«Caro Sig. Questore di Cagliari, e se dovessimo noi sardi dare a lei il foglio di via come indesiderato nella nostra terra?  Un tempo nelle prerogative della RAS era previsto che il Presidente della Giunta Regionale della Sardegna esprimesse il gradimento sulle alte cariche e sui Manager delle Aziende di Stato inviate nell’Isola. Ricordo che il compianto Presidente Mario Melis non esitò a negare l’assenso alla nomina del Presidente dell’Enel in Sardegna bloccandola.
Se il Presidente Francesco Pigliaru interpretasse correttamente il grido dei sardi contro le servitù militari e lo stupro perpetrato dalle esercitazioni NATO Trident Juncture, dovrebbe uscire pubblicamente dichiarando il non gradimento di tutte quelle autorità che hanno permesso questo disastro nella nostra Sardegna.
Sul comportamento del Questore di Cagliari, che ha ordinato l’aperta repressione di una manifestazione pacifica e popolare davanti al perimetro della base di Teulada dove si svolgevano le esercitazioni di guerra non autorizzate e illegali per lo spirito e la lettera della Costituzione Italiana, non solo non si deve tacere, ma il Presidente della Giunta della Sardegna dovrebbe chiedere il trasferimento dello stesso Questore che ha offeso la dignità del popolo sardo».

Sardegna: scontri a Teulada contro le esercitazioni della NATO (di Marco Piccinelli)

Foto: Sardinia Post
Foto: Sardinia Post

La Sardegna scende di nuovo in piazza contro le esercitazioni militari, contro i poligoni e contro le manovre di guerra della NATO: indipendentisti, comunisti, anarchici e pacifisti si sono dati appuntamento per oggi 3 novembre (Teulada) e per lo scorso 31 ottobre (Cagliari) per due cortei volti a ribadire la propria posizione contraria alle esercitazioni dell’operazione Trident Juncture sul territorio Sardo. Continua la lettura di Sardegna: scontri a Teulada contro le esercitazioni della NATO (di Marco Piccinelli)

Sassari. «Fuori i fascisti dalla Sardegna» (di Marco Piccinelli)

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Marco Piccinelli per http://www.sinistraineuropa.it/ 

«A fora sos fascistas dae sa Sardigna», «Fuori i fascisti dalla Sardegna»: questo il messaggio di Atzione Antifascista Nord-Sardegna che ha indetto una nuova manifestazione per domani alle ore 18:00 presso il Monte d’Accoddi.

Nella giornata di ieri, infatti, l’organizzazione di estrema destra avrebbe dovuto svolgere una «tre giorni in programma nel nord Sardegna: CasaPound, ben nota per aver compiuto una serie di efferate azioni violente contro immigrati, omosessuali e attivisti della sinistra, per seminare una odiosa cultura dell’odio e del razzismo» dichiarano i promotori della mobilitazione, stavolta si presenta ai Sardi come portatrice di istanze controculturali e «dall’interesse per il sociale». La reazione degli antifascisti è stata immediata e il Monte d’Accoddi è stato presidiato contro l’iniziativa i Casapound, se non fosse che – nel mentre – un gruppo di ignoti ha assaltato il centro sociale Pangea di Porto Torres.

«Mentre cento antifascisti presidiavano il sito archeologico – hanno dichiarato i manifestanti – una squadraccia armata di spranghe assaltava il centro sociale Pangea, distruggendo mobili e spaccando vetri. Per fortuna all’interno del Centro sociale era rimasto un presidio a difendere il posto e i fascisti, abituati ad essere sempre in un rapporto di almeno 5:1, si sono presto dileguati». Atzione Antifascista, ha, dunque, rinnovato l’impegno del presidio previsto per l’indomani diramando un comunicato stampa che recita: «Atzione Antifascista Nord-Sardigna lancia la mobilitazione generale antifascista domenica alle ore 10. Presidieremo il sito archeologico tutto il giorno fino a sera per impedire che i fascisti si approprino di un pezzo fondamentale della storia del popolo sardo strumentalizzandolo e piegandolo ai loro fini. Ricordiamo fra l’altro che l’Italia, in epoca fascista, utilizzò l’altare come base militare antiaerea. Ci rivolgiamo ancora una volta a tutti gli antifascisti, agli indipendentisti, ai sinceri democratici, ai comunisti, agli anarchici perché contro il fascismo si crei un solido fronte comune che tolga ogni agibilità a questi squadristi. Il fascismo non è un’idea. È un crimine a cui non bisogna concedere nessuno spazio!».

http://www.sinistraineuropa.it/italia/fuori-i-fascisti-dalla-sardegna/