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Lanusei, processo di Quirra: l’udienza slitta al 29 ottobre.

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Si infiamma il dibattito sull’occupazione militare in Sardegna e per la prima volta dopo anni si assiste ad un’ampia risposta popolare e una consapevolezza sempre più diffusa. Dopo la grande Manifestada Natzionale di Capo Frasca, appuntamento successivo a Lanusei indetto dalla Rete “Pesa Sardigna” per la prima udienza del processo di Quirra che vede alla sbarra otto graduati della Difesa, comandanti del Poligono Interforze del Salto di Quirra nell’ultimo decennio.

L’udienza prevista per il 23 settembre è stata aggiornata dal giudice Nicola Caschili al 29 ottobre. Un segno inequivocabile che il dibattito e l’attenzione sul tema sono alti come non mai, tanto sull’occupazione militare e i tre Poligoni quanto su aspetti specifici come il caso di Quirra e il relativo processo.

Nessuna indagine di Stato può portare ad una vera giustizia senza l’adeguata attenzione popolare e un dibattito che sia quanto più incisivo possibile. In questo momento in Sardegna non vengono esplosi solo ordigni bellici, come negli ultimi sessant’anni, ma stanno deflagrando tutte le contraddizioni dello Stato italiano e i suoi interessi miliardari nell’Isola, coltivati per decenni sulla pelle delle popolazioni compromettendo e occultando gli enormi danni all’ambiente, alla salute e all’economia delle comunità.

Quirra e tutto il PISQ rappresentano probabilmente la pagina più vergognosa dell’occupazione militare italiana e le intenzioni dello Stato sono da tempo quelle di concentrare le attività di Capo Frasca e Teulada proprio nel PISQ, riuscendo a preservare il business più redditizio: la sperimentazione di armi per gli eserciti di tutto il mondo, l’expò permanente delle industrie belliche italiane rientranti spesso nell’orbita Finmeccanica.

Affari miliardari per lobbies legate a filo doppio a Stato italiano e NATO, oltre agli incassi diretti per la Difesa provenienti dall’affitto del Poligono per decine di migliaia di euro l’ora: ciò che accade a Quirra non può accadere da nessuna altra parte d’Europa. Con i suoi 14.000 ettari il PISQ è il Poligono più grande d’Europa, inserito in Sardegna, la Nazione più militarizzata d’Occidente.

Cagliari, domani Tavolo organizzativo Processo di Quirra. Una rettifica del Fiu.

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Il Fronte Indipendentista Unidu chiede una rettifica immediata relativamente ai contenuti dell’articolo di oggi 23 agosto 2014 intitolato “Appuntamento davanti alla Base“, firmato dalla giornalista Cristina Cossu. Nell’articolo si fa infatti riferimento al tavolo organizzativo previsto per domani 24 agosto nei locali della Carovana Sarda della Pace, in via Ogliastra 43, ore 17:00, a Cagliari, asserendo che tra i promotori del tavolo vi sono: a Manca pro s’Indipendentzia, Sardigna Natzione Indipendentzia, Gettiamo le Basi, Su Giassu, Su Sentidu.

Precisiamo che il tavolo, formalmente chiamato dal Fronte Indipendentista Unidu in data 12 luglio 2014 e in vista dell’organizzazione di un evento da svolgersi in apertura del processo
contro il PISQ, vuole essere un momento di discussione democratica e paritetica. In seguito ai lavori della giornata di domani 24 agosto verrà stilato un resoconto dell’incontro e un bilancio dello stesso, anche in vista degli altri appuntamenti di settembre a cui abbiamo aderito ma di cui non siamo organizzatori.
Precisiamo, inoltre, che la chiamata al tavolo è estesa solo alle organizzazioni indipendentiste e ai movimenti e comitati antimilitaristi e pacifisti, non a chi siede in Regione affiancando i partiti italiani, che facendo l’interesse dello Stato italiano sono diretti fautori della presenza in Sardegna dei Poligoni militari.
Già il giorno 20 agosto abbiamo inviato un comunicato in cui si precisava che l’Appello per l’organizzazione di un Tavolo condiviso per il processo Quirra rappresenta una chiamata finalizzata all’organizzazione democratica di un grande evento capace di sollecitare l’opinione pubblica sarda ed internazionale e di rilanciare con forza la battaglia per la smilitarizzazione della nostra isola. Un evento da non confondersi con la Manifestada del 13 settembre a Capo Frasca, a cui ha aderito, tra gli altri, anche Irs, soggetto politico che affianca il governo regionale.

L’occupazione militare: la faccia più brutale dello Stato italiano (segue intervista)


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Marco Piccinelli, per il quotidiano on-line Controlacrisi (http://www.controlacrisi.org/), mi ha intervistato riguardo ai prossimi appuntamenti del Fronte Indipendentista Unidu e in generale di tutto il movimento indipendentista sardo chiamato ad una mobilitazione contro l’occupazione militare sempre più asfissiante e deleteria. Continua la lettura di L’occupazione militare: la faccia più brutale dello Stato italiano (segue intervista)