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Tèmpiu Pausania. Vutazioni primari di centrusinistra: bistrasciu PD, sigrittàriu zittadinu duppiatu da Antonio Balata

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Antonio Balata

Sarà Antonio Balata lu candidatu sindicu pa lu centrusinistra timpiesu a l’elezioni comunali di fini magghju. Lu candidatu di Tempio Libera – gruppu indippindenti chi in chisti chiti ha chjusu l’accoldu cu lu Partito Democratico pa li primari e la cumpusizioni di una lista unica – duppigghja d’abbeddu l’altu candidatu, Mario Addis, sigrittàriu citadinu di lu Partito Democratico e Assessori a lu Bilànciu. Illi fundadori di Tempio Libera, puru l’Assessori a l’Ulbanìstica di la Ghjunta Frediani, Antonio Addis.

Cun 1030 ‘otti, contr’ a li 485 di Addis, lu pediatra sessant’enne timpiesu, Primmàriu a l’uspidali di Tàrranoa, s’arà a cunfruntà la dì 31 di magghju cu l’ex Assessori di la Ghjunta Cappellacci, Andrea Biancareddu, e lu candidatu pa lu Movimento Cinque Stelle, Nino Vargiu.

Un Partito Democratico a lu sbandu chissu timpiesu, puru cunsidarendi lu passagghju di divess’ elementi PD e di l’amministrazioni Frediani veldi la lista Biancareddu, comu l’ex Assessori a li Trabaddi Pubblichi, Antonio Orecchioni, o la Presidenti di lu Cunsiddu comunali, Maura Castagna.

Sigrittàriu citadinu da mancu di un annu, una sunora bucciatura pa Addis chi, siguramenti, ha pacatu più di cantu pudissia immagghjinà un votu abbaltu a tutti li risidenti timpiesi e, forsi, ha pisatu puru comu l’Assessori agghja curatu la chistioni Tasi.

Scurrimentu innant’ a lu 13% di la zittadinànzia timpiesa, cun più di 1.500 ‘oti. No pocu, ma è diffizzili isprimì un ghjudiziu in chistu sensu pa la mancanzia di alti ‘utazioni primari ulganizzati in chistu modu e, dunca, no ha abbeddu sensu faiddà di “record”.

A un mesi e mezu da lu ‘ottu, s’appruntarà la lista di centrusinistra e lu prugramma e vi sarani di pisà li cunsichenzi di chistu bistrasciu pa lu PD timpiesu: lu candidatu di paltitu ha accoltu mancu prefirenzi di cantu lu PD n’agghja autu in Tèmpiu a l’elezioni di friagghju 2014.

Tempio Pausania. Votazioni primarie di centrosinistra: dèbacle PD, segretario cittadino doppiato da Antonio Balata

Sarà Antonio Balata il candidato sindaco per il centrosinistra tempiese alle elezioni comunali di fine maggio. Il candidato di “Tempio Libera” – gruppo indipendente che in queste settimane ha raggiunto l’accordo con il Partito Democratico per le primarie di centrosinistra e la conseguente composizione di una lista unica – ha doppiato abbondantemente l’altro candidato, Mario Addis, giovane segretario cittadino del PD e Assessore al Bilancio. Tra i fondatori di “Tempio Libera” c’è l’Assessore all’Urbanistica della Giunta Frediani Antonio Addis.

Con 1030 voti contro i 485 di Addis, il pediatra sessantenne tempiese, Primario all’ospedale di Olbia, il 31 maggio si confronterà con l’ex Assessore della Giunta Cappellacci Andrea Biancareddu e con il candidato per il Movimento Cinque Stelle Nino Vargiu.

Un Partito Democratico allo sbando, quello tempiese, anche considerando il passaggio di diversi componenti del PD e dell’amministrazione Frediani verso la lista di Biancareddu, come l’ex Assessore ai Lavori Pubblici Antonio Orecchioni, o la Presidente del Consiglio comunale Maura Castagna. Segretario cittadino da meno di un anno, Addis ha sicuramente pagato oltre le proprie aspettative il voto aperto a tutti i residenti tempiesi, sul quale ha inciso, probabilmente, la gestione da parte dell’Assessore della questione Tasi.

Affluenza pari a circa il 13% della cittadinanza tempiese con oltre 1.500 voti. Non poco, ma non pare molto significato parlare di “record”, in quanto è difficile esprimere un giudizio in tal senso vista la mancanza prima d’ora di votazioni primarie organizzate in questo modo. Ad un mese e mezzo dal voto si preparerà la lista di centrosinistra e il relativo programma; a tal proposito andranno misurate le conseguenze di questa dèbacle per il PD tempiese: il candidato del partito ha raccolto meno preferenze di quante il PD stesso ne abbia totalizzate a Tempio in occasione delle elezioni di febbraio 2014.

http://www.ilminuto.info/sc/2015/04/tempio-pausania-votazioni-primarie-di-centrosinistra-debacle-pd-segretario-cittadino-doppiato-da-antonio-balata/

Tempio Pausania. TASI, polemiche e paraculate

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Fonte: sito istituzionale Comune Tempio Pausania.

Nuove polemiche all’interno dell’amministrazione comunale di Tempio Pausania. Nel’occhio del ciclone TASI e il pareggio di bilancio. Come già trapelato nelle scorse settimane, l’amministrazione è alle prese con una manovra correttiva, necessaria a causa della riduzione dei trasferimenti, rispetto all’esercizio 2013, pari a 1.417.541 euro (2014) e 1.280.042 euro (2015 e 2016).

L’amministrazione tempiese deve, gioco forza, colmare un importo intorno ai 2 milioni di euro. La scelta è sempre la stessa: nuove entrate (tasse), minori uscite (tagli), oppure l’una e l’altra opzione graduate in modo più equilibrato possibile e, nel caso della leva tributaria, in modo fortemente progressivo. La versione ufficiale parla dell’assessore al bilancio, Mario Addis, contrariotout court – all’aumento della TASI.  A lui si contrappone idealmente il sindaco, Romeo Frediani, propenso ad un aumento della TASI finalizzato a mantenere invariata la capacità dell’ente di erogare servizi e attuare investimenti previsti o ultimare quelli intrapresi.

In questo presunto scontro, dove sta il vero e dove sta la propaganda?

La stampa locale ha più volte riferito della riluttanza dell’assessore Addis ad un aumento della pressione fiscale. La minoranza, nella persona di Gianni Addis, parla “di atto non dovuto verso il governo nazionale” e non si comprende il senso di una simile affermazione, visto che il punto non è un obbligo verso lo Stato ma una necessità che sorge principalmente a causa dei minori trasferimenti all’ente. Allo stesso modo, poco aggiungono al dibattito alcune dichiarazioni di maggioranza che parlano pleonasticamente di tassa ingiusta e iniqua. Latitano le soluzioni, politiche e tecniche, per far quadrare i conti dell’amministrazione, come probabilmente a questa polemica manca responsabilità e onestà intellettuale da parte di molti a vario titolo coinvolti.

In particolare, il messaggio che traspare nei confronti dell’opinione pubblica, è quella che vede un assessore al bilancio “anti-tasse”, una parte della maggioranza “pro-tasse che ci uccidono”. Oggi si apprende che anche l’assessore Addis alla fine “per disciplina di partito” (sic) si è adeguato controvoglia e ha votato la TASI al 2 per mille. Considerando la mancata relazione sul punto in aula da parte di Addis, cosa piuttosto grave, e l’aver passato la parola proprio al “contendente”, il sindaco Frediani, rimane da chiedersi quale fosse la proposta alternativa da parte dell’assessore al bilancio. Emerge tristemente come un atto obbligato per l’amministrazione (il recuperare i due milioni di euro) venga utilizzato tendenziosamente per scopi di propaganda pre-elettorale, con veri e propri smarcamenti dalle proprie responsabilità.

Rimane da chiedersi come possa passare la versione che vede un assessore schierarsi contro alle nuove tasse, accattivandosi per questo le simpatie cittadine, mentre è lo stesso rappresentante e il relativo assessorato ad aver proposto e votato a favore già nelle settimane passate l’incremento al 2 per mille dell’aliquota TASI. 

La delibera di Giunta n. 127 del 5 agosto scorso parla chiaramente di “proporre al Consiglio Comunale l’aumento dell’aliquota di base del tributo sui servizi indivisibili (TASI) al 2 per mille su tutte le fattispecie imponibili, senza alcuna detrazione, assicurando in tal modo all’Ente un gettito pari a €. 1.350.000,00 per gli esercizi finanziari 2014, 2015 e 2016“. La restante parte quindi, un’importo stimato tra i 400.000 e 600.000 euro, si dovrà comunque recuperare con tagli agli assessorati competenti.

Il documento oltretutto indica: Relatore l’assessore Dott. Mario Addis. Ufficio Proponente: Programmazione Economico Finanziaria e Rendicontazione. Proposta di deliberazione di Giunta Comunale: n. 155 del 02/08/2014.

Tale assetto è stato ideato dall’assessorato al bilancio e poi votato in Giunta il 5 agosto, riunione alla quale Mario Addis risulta però assente. Nella delibera del 12 agosto, l’assessore risulta presente e con voto favorevole, quindi non si capisce perché la stampa locale parli di un conflitto su una decisione votata all’unanimità e proposta dal presunto “ribelle”.

Colpisce negativamente la posizione dell’assessore alle attività produttive, Nicola Luciano, che in entrambe le delibere risulta presente e con voto a favore, ma figura assente dal Consiglio di ieri per protesta circa non meglio precisati “attacchi personali”. Secondo il Pdci, la Giunta avrebbe dovuto trovare un meccanismo che permettesse di non aumentare la TASI e al tempo stesso non pregiudicasse i servizi, tagliando “solo spese superflue”. Ci si chiede come si possano fare simili dichiarazioni nel momento in cui un assessore della propria parte politica diserta un Consiglio così importante per la finanza pubblica tempiese dopo aver avvallato quello stesso provvedimento già un mese fa.

A che gioco sta giocando la “politica” tempiese? Per quali ragioni, almeno la maggioranza, non è compatta nel denunciare a gran voce un punto politico, ovvero che le amministrazioni comunali vengono considerate sempre più dallo Stato alla stregua di un esattore locale? Conti pubblici sui quali le amministrazioni locali, soprattutto comuni di piccole e medie dimensioni, non hanno responsabilità. Questo dovrebbe essere al centro del dibattito, come d’altra parte dovrebbero occupare tempo e righe le modalità più consone al fine di recuperare i due milioni di euro necessari e soprattutto, all’interno dell’importo TASI, modularne la disciplina in modo quanto più progressivo possibile. Sarebbe interessante che il dibattito vertesse su questi due aspetti: una denuncia politica in difesa della comunità che rischia un deterioramento dei servizi e un aspetto tecnico, ovvero come disciplinare una tassa che allo stato attuale delle cose è imprescindibile per raggiungere il pareggio di bilancio. Posto che spese inutili se ne possono e se devono rintracciare a prescindere, recuperare l’intera somma dal taglio ai servizi e alle “spese improduttive” paralizzerebbe l’attività di alcuni assessorati e pregiudicherebbe importanti servizi in particolare nel delicato campo dell’assistenza sociale e, in misura minore, nei lavori pubblici.