Archivi tag: indipendentismo

PISQ. 1° Dossier “A Foras”, Poligono d’Addestramento Interforze del Salto di Quirra

PISQ. 1° Dossier “A Foras”, Poligono d’Addestramento Interforze del Salto di Quirra
Dossier in versione a colori ottimizzata: 1° Dossier “A Foras” – P.I.S.Q (2017)

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Olbia, incontro sull’occupazione militare al Liceo Mossa. Gli studenti: “perché bombardano ancora”?

Olbia, incontro sull’occupazione militare al Liceo Mossa. Gli studenti: “perché bombardano ancora”?

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Aristanis, Federatzione de sa Gioventude Indipendentista: dovere storico per l’emancipazione nazionale e sociale della Sardegna

Aristanis, Federatzione de sa Gioventude Indipendentista: “dovere storico per l’emancipazione nazionale e sociale della Sardegna”

L’organizzazione dei giovani indipendentisti sardi come dovere storico in capo alla parte più giovane della Nazione sarda, un passaggio politico inevitabile per un’emancipazione nazionale e sociale della Sardigna. Questi tra i tanti messaggi e propositi espressi venerdì mattina ad Oristano, in occasione della conferenza stampa di presentazione della neonata Federatzione de sa Gioventude IndipendentistaFederazioni di la Ghjuventù Indipendentista.

L’esigenza di una vincente ricomposizione nazionale delle forze sociali e politiche in Sardegna passa, secondo i giovani nazionalisti della F.G.I, anche dalla militanza comune degli under 30 della Sardegna, fascia sociale tra le più vulnerabili e incerte, le cui possibilità sono sempre più ipotecate a causa, tanto, della reazione capitalistica, quanto dell’azione specifica dello Stato italiano verso una Sardegna ad esso sempre più subalterna. Partendo dal rifiuto di posizioni etnicistiche o dall’accettazione di variegate ricette neoliberali, la F.G.I ha l’ambizioso obiettivo di contribuire quota parte a colmare un vuoto politico generale “costruendo coscienza nazionale e spirito progressista“.

Un vuoto politico sul quale lavorare dove la F.G.I – pur non essendo emanazione di organizzazioni esistenti – si pone come complementare alle realtà politiche indipendentiste già operanti che inquadrino, a loro volta, quella della Sardegna come una lotta di liberazione sociale e nazionale.

Una lotta nazionale che deve, quindi, caratterizzarsi per un’emancipazione sociale del Popolo sardo, ma anche la presa di coscienza che nessuna reale trasformazione sociale in senso progressista può avvenire in Sardegna per mano della sinistra unionista che, peraltro, non riconosce nemmeno l’esistenza e il diritto all’autodeterminazione della Nazione sarda. Da qui la constatazione che la risoluzione dei problemi giovanili sardi marca per definizione un contesto nazionale e la relativa distanza da qualsiasi progetto politico di stampo italianista.

Una F.G.I – tramite singoli e organizzazioni giovanili federate – che si impegnerà quindi nei temi più caldi per i giovani sardi, a partire da quel Diritto allo Studio, scolastico e universitario, spesso negato e non diritto sostanziale, che pone la Sardegna di fronte ad un dato drammatico: un tasso di dispersione scolastica tra i più alti in Europa. E poi l’emigrazione, tema che la F.G.I si è posto anche nella sua struttura. In questa fase iniziale i giovanos disterrados potranno federarsi e sostenere l’organizzazione in base al territorio di provenienza e relativo referente nel Direttivo Nazionale, mentre in un auspicato sviluppo del lavoro e accumulazione di forze, tanto in Sardigna quanto nelle Università e luoghi di lavoro, la prospettiva è quella della nascita di sezioni vere e proprie che esprimono autonomamente dei delegati federali.

Dall’istruzione e l’Università – strutture a regime pubblico e universalistico, che devono come da Statuto della F.G.I in futuro essere indipendenti dal competente Ministero italiano, al lavoro giovanile e relativa disoccupazione, segni più tangibili della “subalternità dell’economia della Sardegna al sistema di interessi proprio dello Stato italiano” . Una dipendenza e un ricatto sociale che secondo l’elaborazione della F.G.I spingerà in un futuro prossimo alla riorganizzazione sociale della solidarietà ampiamente presente in Sardegna, in reti strutturate di Mutuo Soccorso tra giovani forze lavoro, precarie e non, e disoccupati. Non manca un riferimento al tema dell’occupazione militare, uno dei risvolti più insostenibili del colonialismo italiano con il quale rompere, parte importante della lotta di liberazione nazionale che vede diversi militanti della Federatzione già impegnati in tal senso.

Un processo aperto quella della Federatzione, soprattutto alla luce delle assemblee regionali e del Congresso Nazionale da predisporre nei prossimi mesi, in occasione del quale Statuto e Manifesto politico preliminari potranno vedere delle modifiche.

Cagliari, Relazione Scida-GI per “Italiani brava gente: i crimini dell’imperialismo italiano”

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Cagliari, Relazione Scida-GI per “Italiani brava gente: i crimini dell’imperialismo italiano”

Vi proponiamo la relazione di Scida presentata al convegno “Italiani brava gente: i crimini dell’imperialismo italiano” che si è svolto il 7 Dicembre 2016 nell’Ateneo Cagliaritano;  l’iniziativa era volta a decostruire alcuni luoghi comuni sul colonialismo italiano, con il contributo di storici e ricercatori quali il Dott. Eric Gobetti e il Dott. Alessandro Pes, mostrando i crimini compiuti dall’occupazione italiana in Iugoslavia (durante la Seconda Guerra Mondiale) ed in Africa (Libia, Abissinia), oltre a ricordare i più importanti episodi di conflittualità tra la Nazione sarda e lo Stato italiano, provando a leggerli attraverso un’interpretazione dell’integrazione della prima nel secondo come l’affermazione di un regime coloniale. Continua la lettura di Cagliari, Relazione Scida-GI per “Italiani brava gente: i crimini dell’imperialismo italiano”

Occupazione militare, la polveriera Sardegna: il 23 novembre occhi puntati su Capo Frasca

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Occupazione militare, la polveriera Sardegna: 23 novembre occhi puntati su Capo Frasca

Dopo circa due anni, Capo Frasca sarà nuovamente teatro di una grande mobilitazione contro l’occupazione militare della Sardegna. Per il 23 novembre, dalle ore 10:00, è prevista una grande mobilitazione alla quale A FORAS – Movimento Sardo contro l’Occupazione Militare lavora da diversi mesi. Le posizioni sono quelle che caratterizzano da sempre la lotta contro l’occupazione militare: interruzione delle esercitazioni, chiusura dei poligoni, bonifiche e riconversione economica. I militanti di “A Foras”, ma anche quelli della Rete “No basi né qui né altrove”, movimenti, partiti e individualità indipendentiste, comitati studenteschi e ambientalisti, tenteranno di interrompere ancora una volta le attività militari con una manifestazione-corteo che dal ponte di Marceddì arriverà sino ai cancelli della base militare di Capo Frasca per spostarsi in seguito verso Punta S’Aschivoni. Continua la lettura di Occupazione militare, la polveriera Sardegna: il 23 novembre occhi puntati su Capo Frasca

Occupazione militare, la Sardegna si mobilita. Oggi incontro sul caso Technion

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Occupazione militare, la Sardegna si mobilita. Oggi incontro sul caso Technion

Al via il II semestre di attività nell’ambito dell’occupazione militare in Sardegna. Dopo la Trident Juncture dello scorso novembre – l’imponente esercitazione NATO interrotta con successo dai militanti contro l’occupazione militare – indipendentisti, pacifisti, comunisti, anarchici e altre individualità sono di nuovo pronti per fronteggiare il nuovo ciclo di esercitazioni nei Poligoni in Sardegna (Capo Teulada, PISQ e Capo Frasca).

Hanno aperto le proteste i pescatori dell’oristanese bloccando due giorni fa le esercitazioni relative al Poligono di Capo Frasca, in due manifestazioni differenti: un centinaio di imbarcazioni nello specchio acqueo e circa 400 attivisti che da Marceddì hanno raggiunto il cancello della base. Rimane alta l’attenzione sulla mobilitazione del comparto pesca e lo sviluppo delle contestazioni, con Scanu (PD) e Capelli (CD) impegnati ad assicurare una tempestiva risoluzione della malcontento, puntando a prevedere gli stessi interventi compensativi (cd. indennizzi) previsti per gli altri due Poligoni. In particolare, il deputato nuorese ha dichiarato all’ANSA come “da parte dei sindaci ascoltati, compresi i primi cittadini di Arbus e Terralba, non è arrivata alcuna segnalazione su malattie o qualsiasi cosa possa essere ricondotta all’operatività della base. Resta invece il problema dei mancati indennizzi ai Comuni che hanno messo le aree a disposizione dei militari“.

Il clima in Sardegna è reso ancora più incandescente dalle attività e pressioni esercitate su La Maddalena, con la Direzione generale dell’Assessorato all’Ambiente che non più tardi di due settimane fa ha ritenuto di non assoggettare a V.I.A l’ampliamento di Santo Stefano, il potenziamento e la messa in funzione delle strutture alla luce delle accresciute esigenze di controllo del Mediterraneo e del Medio Oriente, aree sempre più incandescenti. Gli uffici dell’Assessorato, nella persona del Dg Paola Zinzula, hanno difatti già stabilito che “il progetto non ha impatti negativi e significativi sull’ambiente“.

Nel calendario per le attività di guerra nei prossimi mesi, si segnala l’imponente coordinamento di forze NATO nel Poligono di Teulada per Emerald Move 2016 (dal 3 al 14 ottobre), esercitazione nell’ambito dell’European Amphibious Initiative. Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito figurano tra i paesi promotori, ma sostengono e partecipano all’E.A.I. anche Belgio, Danimarca, Germania, Portogallo, Svezia, Turchia e Finlandia. Il programma completo delle esercitazioni previste il II semestre 2016 è stato reso noto in esclusiva da Sardinia Post. Imponenti le attività previste anche nei Poligoni di Capo Frasca e di Quirra-Capo San Lorenzo (PISQ, Poligono Interforze del Salto di Quirra).

Numerosi gli eventi in programma in tutta la Sardegna. Dal 6 al 10 ottobre, nel sud Sardegna il campeggio antimilitarista promosso dalla Rete No Basi – Né qui Né altrove. Accoglienza e inizio sostanziale della cinque giorni di No Basi giovedì 6 ottobre, dalle 10:00 alle 12:00, nel parco di Santa Greca a Decimomannu. Per il 10 ottobre è previsto un corteo all’aeroporto di Decimomannu. Concentramento dei militanti previsto per le ore 10:00 al Parco Megalitico di San Sperate.

Sempre giovedì 6 ottobre, dalle ore 16:00 nei locali del Palazzo delle Scienze di Via Ospedale n.72, in programma l’Assemblea studentesca “Etica e Scienza: quando la ricerca sostiene la guerra – il caso Technion“. Il Technion di Haifa è un istituto di ricerca scientifica israeliano che collabora sempre più strettamente con l’Università di Cagliari e con diverse industrie nel settore bellico, rapporto e relativi interessi che si inseriscono nel più ampio quadro del DASS, il Distretto Aerospaziale della Sardegna. Il Technion, oltre a sviluppare la tecnologia utilizzata nelle aggressioni militari alla Striscia di Gaza e nell’occupazione dei territori palestinesi, svolge un ruolo fondamentale nella militarizzazione delle istituzioni accademiche israeliane. Interverranno nell’incontro Riya Hassan (Palestinian BDS National Committee) e Alessia Ferrari (Studenti contro il Technion).

Il 7 ottobre è previsto il comitato d’accoglienza per la visita di Gian Piero Scanu, presidente della IV Commissione uranio impoverito. Scanu anche in tempi passati aveva più volte parlato della paventata chiusura, senza termini e modalità precise, di Teulada e Capo Frasca, ma al contempo ha sempre chiamato fuori dal discorso il PISQ e la sua riconversione civile-scientifico, proprio per il progetto DASS.

La visita di Scanu si concluderà il 7 ottobre con una riunione in programma per le 11:30 in Prefettura. Appuntamento dei militanti contro l’occupazione militare a Piazza Palazzo a Cagliari, ore 10:00.

Domenica 16 ottobre, attesa la  5° Assemblea  Generale Sarda contro l’Occupazione militare della Sardegna. Dopo la prima assemblea generale di giugno, momento in cui venne dato avvio a tutto il lavoro estivo in vista di un’estate ed un nuovo di lotta, il movimento contro l’occupazione militare ritorna a Bauladu. Dalle ore 10:00 incontro dei gruppi di studio sugli ambiti di interesse analizzati durante il campeggio, mentre alle ore 15:00 al via l’Assemblea Generale. I lavori si svolgeranno a partire dalle ore 09:30, nei locali del Centro Servizi San Lorenzo di Bauladu.