Sassari, aggressione a S’IdeaLìbera. Il Collettivo: è Casa Pound

Sassari, aggressione a S’IdeaLìbera. Il Collettivo: è Casa Pound

A Sassari, nella notte tra sabato 11 e domenica 12, in Via Casaggia (quartiere Sant’Apollinare) la sede del Collettivo S’IdeaLìbera è stata assaltata con spranghe e cinghie da parte di un gruppo di 5-6 persone, alcune travisate mentre altre erano a volto scoperto e ben riconoscibili. L’aggressione è avvenuta dopo la mezzanotte mentre nella sede del Collettivo era in corso di conclusione una serata a sostegno del Coordinamento per il Donbass Antifascista e della resistenza delle Repubbliche di Donestk e Lugansk. La maggior parte dei partecipanti avevano lasciato da poco l’evento antifascista e internazionalista, compresi – fortunatamente – numerosi bambini che “frequentano” la sede nel quartiere popolare, realtà da alcuni anni molto attiva con iniziative di socialità, dibattito e formazione politica, oltre a diverse attività riguardo le condizioni dei detenuti.

La porta della sede era chiusa e, dopo aver sentito rumori nella piazzetta antistante, un militante ha aperto la porta ma è stato subito raggiunto maldestramente da una bastonata. I militanti all’interno si sono subito resi conto di cosa stesse accadendo e sono riusciti a respingere gli aggressori difendendo la sede che ospita, tra l’altro, una preziosa biblioteca. I militanti del Collettivo hanno ingaggiato uno scontro all’esterno disperdendo alla fine gli assalitori per le vie del centro storico di Sassari.

Sono quattro i militanti antifascisti e indipendentisti feriti, oggetto di medicazioni e alcuni punti di sutura al pronto soccorso fino a tarda notte.

Nella prima mattinata di domenica, S’IdeaLìbera ha pubblicato un comunicato per denunciare il fatto e convocare un’assemblea pubblica alle ore 16:00 nella sede del Collettivo. L’appello è stato rilanciato, con solidarietà, attraverso i comunicati di diverse realtà indipendentiste e antifasciste, organizzate e singoli. Un centinaio di antifascisti e indipendentisti provenienti da tutta la Sardegna si sono così ritrovati nella piazzetta di Sant’Apollinare esponendo uno striscione che attribuiva la responsabilità dell’assalto. Eloquente Casa Pound = Violenza Fascista, accuse ribadite negli interventi dei partecipanti all’assemblea. Tre degli aggressori sono stati identificati e di essi sono persino noti luoghi di residenza essendo già conosciuti per la vicinanza all’organizzazione italiana di estrema destra. Si tratterebbe secondo il Collettivo di componenti della sezione sassarese di Casa Pound, ma è stato riconosciuto anche un neofascista di Cagliari.

Nel comunicato de S’IdeaLìbera si fanno chiari riferimenti all’organizzazione ultranazionalista italiana “I fascisti di stanotte sono gli stessi che durante il giorno mascherano la loro vera natura dietro raccolte alimentari, pulizia di spazi pubblici, palestre di boxe e finte mobilitazioni per il centro storico, l’acqua pubblica e l’emergenza abitativa, studiate appositamente per apparire bravi ragazzi impegnati nel sociale“. Casa Pound Italia, come noto, non ha formalmente una denominazione partitica, ma si presenta come “associazione di promozione sociale” che secondo la Polizia di prevenzione italiana mira a sostenere una rivalutazione degli aspetti innovativi e di promozione sociale del ventennio” e – altrettanto bonariamente – la Direzione generale afferma che il radicamento di CP venga “conseguito anche attraverso l’organizzazione di innumerevoli convegni e dibattiti cui sono frequentemente intervenuti esponenti politici, della cultura e del giornalismo anche di diverso orientamento politico”. La versione non è stata successivamente censurata dal Viminale, il quale che ha riparato affermando che la relazione firmata da Mario Papa “non costituisce un documento di analisi o di valutazione sul movimento”.

Al termine della discussione, l’assemblea ha percorso le vie del centro storico, risalendo il Corso e ritornando alla sede del Collettivo da Via Turritana, intonando cori antifascisti e volantinando diffusamente per informare e allarmare la popolazione. Il corteo ha raccolto un certo consenso da parte dei residenti. Sono almeno trent’anni, difatti, che non si verificava a Sassari un simile episodio, con un vero e proprio assalto armato ad una sede politica. Nel 2015, venne assaltato Il Pangea di Porto Torres (2 feriti) durante lo svolgimento del presidio antifascista proprio contro Casa Pound Italia a Monte d’Accoddi. Anche in quell’occasione, come oggi, l’organizzazione italiana di estrema destra declinò ogni responsabilità, anche se nel caso di Porto Torres un post piuttosto eloquente comparì sulla pagina Fb del Coordinatore Regionale di Casa Pound Italia, Andrea Farris, rappresentante sindacale degli infermieri del Nord Sardegna e in servizio al SS Annunziata di Sassari. Post che, in tal modo, era tanto uno “sberleffo”, quanto una implicita assunzione di responsabilità, sui fatti di Porto Torres: Il pesce rosso ha abboccato. Anche in quel caso, risposta immediata di alcune decine di antifascisti che sfilarono sotto la sede di Casa Pound a Sassari imbrattandone la serranda con minacce di morte e richiamando l’attenzione della popolazione sulla presenza fascista nel quartiere e in città. L’azione attirò l’attenzione della Digos e di numerosi agenti fino a pochi minuti prima a Monte d’Accoddi per garantire la sicurezza dei neofascisti durante un evento al sito prenuragico. Pomeriggio teso, con i militanti antifascisti che da Monte d’Accoddi si spostavano e distribuivano nelle varie sedi e circoli per presidiare, mentre un gruppo circondava la sede di Casa Pound, sulla quale sono convogliate a folle velocità per le strade di Sassari diverse volanti delle forze dell’ordine.

Un articolo apparso su SardegnaReporter.it la mattina del 17 ottobre 2015, proprio a firma di Farris, riportava la sintesi giornalistica di un comunicato della stessa sezione di Casa Pound che denunciava l’intimidazione ricevuta dagli antifascisti.

L’atto vandalico arriva in concomitanza dell’apertura di Mediterranea, la tre giorni di arte, cultura e sport che abbiamo promosso per far conoscere ai nostri aderenti le risorse culturali del territorio; appare chiaro l’ intento di minare la riuscita della nostra iniziativa con metodi anacronistici e patetici, che speriamo trovino unanime biasimo da parte delle forze politiche locali e della cittadinanza tutta”.

Casa Pound Italia, oggi come nell’ottobre del 2015, declina ogni responsabilità e parla di un non meglio precisato tentativo di innescare “una lotta tra opposti estremismi”.

Oltre agli adesivi di Casa Pound rinvenuti nel luogo della colluttazione, diversi sono stati notati negli ultimi giorni nelle vie del centro storico. Gli antifascisti aggrediti dichiarano di aver riconosciuto chiaramente tre soggetti. Oltretutto, durante i duri scontri uno degli aggressori ha perso un cappellino che è stato recuperato dagli aggrediti. Si nota la presenza di uno dei tanti simboli runici utilizzati dalle SS naziste, in particolare si tratta del (teiwaz), simbolo che indica il dio Týr e rappresenta per i nazisti la leadership in battaglia e la vittoria eroica.

A Cagliari, inoltre, di recente si segnala il danneggiamento ed imbrattamento del portone della sede di Scida Giovunus Indipendentistas al termine dell’incontro Italiani Brava Gente – I crimini dell’imperialismo italiano, da parte di una fantomatica Cagliari Fascist Crew.

L’assemblea di Sant’Apollinare ha deciso di lanciare una decisa risposta militante e popolare con una manifestazione in programma per la prossima settimana, anche se si sono ipotizzate due manifestazioni a pochi giorni l’una dall’altra. Il Fronte Indipendentista Unidu nel primo comunicato diramato in mattinata, oltre rilanciare per l’assemblea di solidarietà per il pomeriggio, ha annunciato di lavorare con S’IdeaLìbera “per una forte manifestazione che coinvolga la popolazione, i movimenti antifascisti di Sassari e di tutta la Natzione sarda”. Luoghi e orari verranno diffusi nelle prossime ore.

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