Christopher Hitchens. La posizione della missionaria – Teoria e pratica di Madre Teresa [1998]

Christopher Hitchens
Christopher Hitchens

Gli sconvolgimenti naturali, gli elementi del disordine, i prodigi e i miracoli, nonostante siano proprio i fatti più contrari a un piano di saggezza superiore, impressionano l’umanità suggerendo i più forti sentimenti religiosi. (David Hume, La religione naturale)

[…] Nel filmato, apparso nel programma di attualità della CBS Sixty Minutes, Madre Teresa sorride alla telecamera e dice, a proposito di Michèle Duvalier, che per quanti re e presidenti avesse incontrato nella sua vita, non aveva <mai visto la povera gente mostrarsi tanto in confidenza con il proprio capo di Stato come con lei. È stata una bella lezione per me>. In cambio di questo e altri favori, a Madre Teresa fu assegnata la Legion d’onore haitiana.

[…] Anacostia è la capitale della Washington nera; all’epoca (ottobre 1981, ndr) la prospettiva di un’attività delle Missionarie della Carità nel quartiere era guardata con sospetto, perché i suoi abitanti notoriamente disprezzavano l’idea di essere indifesi e abietti cittadini del Terzo Mondo. Di fatto, immediatamente prima della sua conferenza stampa, Madre Teresa si vide villanamente invadere l’ufficio da un gruppo di neri. La sua assistente, Rathy Sreedhar, riferisce l’episodio:

– Erano molto arrabbiati. […] Dissero alla Madre che Anacostia aveva bisogno di posti di lavoro, di alloggi e di servizi decenti, non di carità. La Madre si limitò ad ascoltare, senza mettersi a discutere. Infine, uno di loro le chiese che cosa intendeva fare qui. La Madre disse: “Per prima cosa dobbiamo imparare ad amarci l’un l’altro”. Al che rimasero senza parole –

Non ne dubito. Ma forse quel discorso lo avevano già sentito. Comunque, quando la conferenza stampa ebbe inizio, Madre Teresa riuscì ad appianare immediatamente qualsiasi malinteso:

– Madre Teresa, cosa spera di realizzare qui?
La gioia di amare e di essere amati.
Ci vogliono parecchi soldi per farlo, vero?
Ci vogliono parecchi sacrifici.
Lei insegna ai poveri a sopportare il loro destino?
Secondo me è bellissimo che i poveri accettino il loro destino, che lo condividono con la passione di Cristo. Penso che la sofferenza della povera gente sia di grande aiuto per il mondo.

[…] Gli esseri umani, dice, bestemmiano quando buttano via un feto, perché non posso arrogarsi il diritto di eliminare un’altra vita né avere la pretesa di conoscerne il futuro. In fondo, è capitato innumerevoli volte che bambini nati con deformità orribili in case squallide e sovraffollate abbiano sfidato tutte le possibilità materiali diventando se non esseri esemplari, almeno umani. Ma la nobiltà di questo insegnamento fondamentale è compromessa dal fatto che dipende da un’ipotesi teologica superflua che riguarda la “infusione dell’anima“, il momento in cui secondo Tommaso d’Aquino la vita diventa umana e immortale. Si possono fare due obiezioni a questo proposito: la prima è che la vita umana può e dovrebbe essere rispettata comunque, a prescindere dal fatto che un creatore l’abbia dotata o meno di un’anima immortale; far dipendere una condizione dall’altra significa in un certo senso rendere il rispetto contingente. In secondo luogo, se un ovulo fecondato è umano a tutti gli effetti, allora tutte le interruzioni di gravidanza in qualsiasi fase e per qualsiasi motivo vanno considerati omicidi. Ciò costituisce una violazione del sentimento naturale o istintivo proprio della donna incinta e dell’occupante del suo ventre, perché confonde la distinzione tra un gruppo di cellule embrionali e un essere umano dotato di un sistema nervoso centrale.

[…] A Madre Teresa piace affermare di non essere tanto al di sopra della politica, quando addirittura al di là di essa; e di agire su un piano trascendentale. Tutte le dichiarazioni in cui personaggi pubblici sostengono di essere apolitici meritano un esame critico, e tutte le dichiarazioni fatte da coloro che si vantano di avere solo un ascendente spirituale meritano un doppio esame critico. Raramente gli ingenui e i semplici sono tanto ingenui e semplici come sembrano, e questo sospetto si fa tanto più forte nei confronti di coloro che sbandierano la propria ingenuità e semplicità. Non c’è inganno che eguagli la falsa modestia, e non c’è politica più efficace dell’antipolitica, come non c’è attaccamento per le cose terrene paragonabile all’antimaterialismo ostentato.

[…] Quando appressi che in Occidente tanti giovani si drogano rimasi sbalordita. Cercai di capirne il motivo. Perché? La risposta è: perché nella famiglia nessuno si occupa di loro. I padri e le madri sono tanto indaffarati che non hanno tempo. I genitori lavorano, e i figli vivono per strada e si arrangiano. Noi parliamo di pace. E queste sono le cose che minano la pace. Secondo me, oggi la pace è minacciata anche dall’aborto, che è una vera e propria guerra, l’uccisione diretta di un bambino da parte della sua stessa madre. Nella Bibbia leggiamo che Dio disse chiaramente: “anche se una madre si dimenticasse del suo bambino, io non lo dimenticherò mai”. Oggi, l’aborto è il male peggiore, e il più grande nemico della pace. Noi, che siamo qui oggi, siamo stati voluti dai nostri genitori. Non saremmo qui se i nostri genitori non avessero voluto. Noi vogliamo i bambini, e li amiamo. Ma che dire degli altri milioni? Molti si preoccupano dei bambini, come quelli in Africa, che muoiono in massa di fame o per altri motivi. Ma milioni di bambini muoiono intenzionalmente, per volontà delle loro madri. E se una madre può uccidere il proprio bambino, che cosa ci impedirà di toglierci la vita, o di ucciderci a vicenda? Nulla. (Estratto discorso di Madre Teresa all’assegnazione del Premio Nobel per la Pace, 1979)

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